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Botero. Una ricerca senza fine

FILM / LA GRANDE ARTE



January 21—26, 2020

(Canada, 2018; 82'; vers.it) di Don Millar   

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“Let yourself be” è il motto di Fernando Botero (Médellin, 1932), il pittore e scultore noto in tutto il mondo per le sue figure enormi e massicce, prettamente ritratti umani. “Lasciati essere te stesso”. Botero è riuscito a realizzare questo concetto, mantenendo la sua personale identità di pittore fuori dagli schemi di un’estetica condivisa sin dall’inizio, dall’ardua partenza del suo percorso artistico nella città natale, la tragica e violenta Médellin in Colombia, fino a giungere nelle capitali dell’arte, quelle città dove un artista, dopo aver letteralmente sofferto la povertà, può riuscire, con tenacia, determinazione e lavoro, a diventare qualcuno.

 

Questa è la storia di Botero, il film di Don Millar sul pittore colombiano che, tra Parigi, New York, Milano, la Cina, la Colombia, Montecarlo e Pietrasanta dove ha lo studio dal 1983, è riuscito a farsi conoscere e apprezzare con le sue figure contro avanguardia.

Grosse donne e uomini, cavalli dalle sembianze grassocce, di matrice classica ripresa da Paolo Uccello, ritratti e proporzioni esagerate, seppure riprese dai grandi classici che Botero ha sempre studiato e ammirato, da Piero della Francesca a Leonardo, da Dürer a Manet. Grazie a questi modelli e all’esercizio del disegno Botero crea una palette di colori personale e una plasticità nelle figure riconoscibile.

Il film racconta il percorso dell’artista dalle sue radici, al trasferimento a New York con soli venti dollari, fino alle prime commissioni private e poi a quelle pubbliche che lo hanno spinto verso una fama internazionale e particolare. Il regista ha scelto Botero come soggetto proprio per la fascinazione della sua figura di “star” nell’arte, pur non essendo, da molti, considerato un artista puro. La narrazione è scorrevole e completa e procede parallelamente tra passato e presente grazie alla affettuosa conversazione tra Botero e i suoi figli, seduti a un tavolo di un ristorante a New York.

È nella città americana infatti che due figli di Botero vivono, grazie alle peripezie e al grande lavoro del padre che si è reso solido sul mercato sin dagli anni ’90, dopo aver disseminato piazze e luoghi importanti – è il primo artista ad esporre delle sculture sugli Champs-Élysées (1992) – di tutto il mondo. La figlia Lina lavora per lui: è infatti in un vecchio magazzino non aperto per anni che mostra al regista delle tele con dipinti e disegni del padre appartenenti agli esordi pittorici.

 

Quando

martedì 21 gennaio, ore 17.30 e ore 21.30 

mercoledì 22 gennaio, ore 17.30  e ore 21.30

 

Repliche

sabato 25 gennaio, ore 11.00 

domenica 26 gennaio, ore 16.30

 

Ingresso

intero 7 euro
ridotto 5 euro

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti

 


La grande arte


Where
Cinema - Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia




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