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In Questo Mondo

 proiezione e incontro

FILM



May 02—07, 2019

 (Ita, 2018; 97') di Anna Kauber; documentario

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Giovedì 2 maggio, ore 21.15, al Centro Pecci Cinema verrà proiettato il film vincitore del premio Italiana.doc all'ultimo Torino Film Festival, In questo mondo di Anna Kauber.  Per l'occasione la regista e una delle pastore protagoniste, Gabriella MichelozziIncontreranno il pubblico in sala. 

L'evento è organizzato in collaborazione con Coldiretti Firenze-Prato.

 

Il documentario segue la vita delle donne pastore in Italia ed è frutto di un lavoro sul campo durato due anni, con 17.000 km percorsi e decine di interviste a donne tra i venti e i cent'anni. Il film svela una quotidianità contadina che sta scomparendo, in cui il distintivo approccio femminile implica il prendersi cura degli animali, tutelando la straordinaria biodiversità e preservando i maestosi paesaggi italiani d'alta quota. "È un film con andamenti diversi, giocato con la presentazione e i ritorni di personaggi e storie differenti espresse in molteplici linguaggi e modi, del presente e del passato. Volti e paesaggi, animali e azioni, situazioni ambientali e meteorologiche, risate e imprecazioni si susseguono a ritmi alternati di aperture e chiusure, più incalzanti e poi rallentate, varie e tutte stimolanti, vuoi nella quiete che nel fluire più serrato delle narrazioni". (Anna Kauber)

 

"Per raccontare questo universo in divenire Kauber, oltre alle già citate testimonianze che le molte donne rendono di fronte alla videocamera, si sforza di lavorare sulla potenza delle immagini, sul loro valore immateriale ed eterno allo stesso tempo. In quei totali immersi nella bruma, con gli ovini che scendono i pendii montani in direzione del pascolo dove trascorreranno la loro giornata, si può respirare l’atemporalità di un rapporto tra umano e bestiale che esiste da così tanto da non apparire quasi trasfigurato, sognante, onirico. Quella potenza scenica, quello strapotere del paesaggio, è sicuramente uno dei valori aggiunti di un documentario che non fa comunque dell’estetica un punto d’arrivo, ma di ripartenza. Nell'appropriazione di un meccanismo della società gestito nel tempo dal maschile rientra in qualche modo anche la messa in dubbio dello sguardo maschile, la ricerca di una prospettiva nuova, per raccontare e per raccontarsi. Una sfida che è solo all'inizio, ma viene qui resa con chiarezza d’intenti". (Raffaele Meale, quinlan.it)

 

"Dopo un inizio folgorante, di nebbia che come una coperta avvolge e svela una pastura, l’obiettivo si mette a disposizione delle tante protagoniste alla pari e della relazione con gli animali alla base della loro economia. Ma piuttosto che addentrarsi negli aspetti più pratici, misurabili, produttivi, In questo mondo adotta nei loro confronti un metodo di osservazione empatica, non verbale, che non forza mai il dialogo.

La regista lascia uguale spazio al paesaggio agricolo e umano e fortunatamente non avverte l’esigenza di altre voci fuori campo. Con passo costante, senza attardarsi in contemplazione da idillio, il montaggio di Esmeralda Calabria (con la collaborazione di Chiara Russo), qui anche coproduttrice, accosta il piccolo al grande, il primo piano al paesaggio, la dichiarazione in macchina alle operazioni di mungitura nella stalla e ai movimenti del gregge in pascolo. Una sinfonia agreste di rara profondità e concentrazione, che nel ritmo riecheggia la metrica delle Bucoliche di Virgilio. 

Sul dialogo umano domina il suono in presa diretta, ambientale, spesso fatto di silenzi. Non per enfatizzare un isolamento beato, un’occupazione titanica né un contesto da Arcadia settecentesca. L’accostamento delle immagini sembra andare semmai verso la restituzione che la donna compie nei confronti di un ecosistema il cui equilibrio è minacciato. Verso un rapporto più viscerale del genere femminile con la natura, a cogliere quell’aspetto di cura e sacralità dell’animale – antitetico a uno sfruttamento strumentale, industriale – che chi partorisce può percepire a un livello più profondo. Il racconto infatti spesso si sofferma sulla prossimità, vien da dire l’affettività, la cura, la comunicazione verbale con con capre e pecore, che spesso hanno nomi propri, o sul momento della nascita degli agnelli. Ma al contrario anche sullo sguardo in macchina degli ovini, che, quando si accorgono di essere ripresi, sorprendono per la concentrazione del loro reciproco scrutare.

Un’immersione che affascina per la familiarità con il mondo animale, dichiara un’opzione di indipendenza, libertà di movimento, riduzione effettiva dei bisogni materiali e riscrittura di sé, nella riconquista di un tempo disteso, meditato, in cui si cala anche chi guarda, in un disorientamento fecondo. È una comunità ampia, di simili, aperta, collegata, quasi marziale nella routine ma pacifica per principio. C’è chi arriva da un percorso lavorativo non gratificante, chi da un ruolo di madre o moglie avvertito come imposizione sociale, ogni intervistata ha delle ragioni che non sono mai vissute come ripiego o fallimento: il profitto per tutte non è mai un fine, semmai è la libertà a non avere prezzo. Il risultato è un’esplorazione di una dimensione che sembra quasi creazione fantascientifica ma è parecchio più vicina di quanto si immagini". (Raffaella Giancristofaro, mymovies.it)

 

Quando

mercoledì 2 maggio, ore 21.15 

 

Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto 4,50 euro

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti

 




Where
Cinema - Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia


Quando

mercoledì 2 maggio, ore 21.15 

 

Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto 4,50 euro

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti



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