proiezione e incontro con il regista
(Italia-Francia, 2019; 76') di Agostino Ferrente; documentario
Contro una narrazione romantica della criminalità, Agostino Ferrente firma un documentario su un quartiere difficile di Napoli girato dagli stessi giovani protagonisti con uno smartphone.
“Non mi piace il posto dove vivo, troppa gente sporca”. Alessandro, 15 anni, lavora come cameriere in un bar. Il posto dove vive è il Rione Traiano di Napoli, dove puoi trovare qualunque tipo di droga. Il suo miglior amico è Pietro, 16 anni, non ha lavoro e vorrebbe fare il barbiere, 119 kg portati con leggerezza, sorriso aperto. Ha perso 3 cugini, uccisi sulla tangenziale. Entrambi erano amici di un ragazzo di 17 anni, Davide, che una sera correva in motorino ed è stato ucciso da un carabiniere che lo ha scambiato per un latitante in fuga. Sono i due protagonisti di Selfie di Agostino Ferrente, selezionato in Panorama a Berlino 2019. Come si può intuire dal titolo, il regista (autore del premiatissimo L’orchestra di Piazza Vittorio) ha consegnato ai ragazzi due smartphone per auto-raccontarsi in video-selfie, e ha successivamente montato il materiale.
A ribaltare lo stereotipo corrente di una narrazione malavitosa “romantica”, in Selfie c’è un momento esplicito, in cui i due protagonisti discutono sul taglio da dare al racconto. Alessandro vuol mostrare solo le cose belle del quartiere, Pietro non vuole risparmiare le brutture. Per entrambi c’è il sogno di riscatto dal degrado di una società che si identifica nell’illegalità. I due amici registrano i loro lampi di quotidianità. Si chiedono se fare la lampada per abbronzarsi dà più possibilità di trovare una ragazza. Vanno a fare il bagno a Posillipo, “potremmo mai avere una casa qui?” sospirano. Vanno a trovare il padre del ragazzo ucciso. I media hanno trattato il caso con superficialità e molti napoletani stanchi della criminalità hanno mormorato “uno di meno”. Il regista lascia ai ragazzi lo sguardo sul grave fatto di cronaca ed è intorno alla morte che ruota quel mondo.
La cosa affascinante di Selfie non è l’uso in sé di un portatile per girare (Unsane dello sperimentatore Steven Soderbergh è stato lanciato alla Berlinale 2018 come “il primo thriller girato con l’iphone”) a cui Ferrente aggiunge immagini fisse da videocamere di sorveglianza con un montaggio asciutto e rapido. Ma è piuttosto l’evidenza di una trasformazione della forma-cinema, dovuta all’innovazione del linguaggio, che va verso una poetica tecnologica in cui il corpo che recita se stesso è un elemento costitutivo del testo drammaturgico. (Camillo De Marco, cineuropa.org)
Quando
venerdì 31 maggio, ore 18.30
sabato 1 giugno, ore 11.00, ore 18.20 e ore 21.35
domenica 26 giugno, ore 16.30 e ore 21.15
martedì 4 giugno, ore 21.15 proiezione e incontro con il regista Agostino Ferrente
mercoledì 5 giugno ore 20.00
Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto 4,50 euro
Per informazioni sulla sala cinema e biglietti
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia
Quando
venerdì 31 maggio, ore 18.30
sabato 1 giugno, ore 11.00, ore 18.20 e ore 21.35
domenica 26 giugno, ore 16.30 e ore 21.15
martedì 4 giugno, ore 21.15 proiezione e incontro con il regista Agostino Ferrente
mercoledì 5 giugno ore 20.00
Biglietti
Intero 6 euro
Ridotto 4,50 euro