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Arrivederci Saigon

Nuove proiezioni disponibili

FILM



25 ottobre— 7 novembre 2018

 di Wilma Labate (Documentario - Italia, 2018 , dur. 80 min.) 

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informazioni

Dal 25 al 7 novembre al cinema del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci sarà in programmazione Arrivederci Saigon, l'ultimo film di Wilma Labate, (La mia generazione, Domenica, Qualcosa di noi), rivelazione con 15 minuti d'applausi all'ultimo Festival di Venezia, prodotto dal pratese Emanuele Nespeca per Solaria Film, casa di produzione cinematografica che ha sede nella città toscana.

Venerdì 26 ottobre, alle ore 21.15, in sala il pubblico avrà la possibilità di incontrare la regista romana prima e dopo la proiezione.

 

Arrivederci Saigon è l’incredibile storia de Le Stars, giovanissima band italiana tutta al femminile che nel 1968 parte dalla provincia toscana per una tournee internazionale e si ritrova inaspettatamente in Vietnam, a suonare nelle basi militari americane.  Armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partono sognando il successo ma si ritrovano in guerra, e la guerra è quella vera. Dopo cinquant’anni Le Stars - Viviana Tacchella, Rossella Canaccini, Daniela Santerini e Franca Deni - raccontano in questo film la loro avventura vissuta per tre mesi nelle basi sperdute nella giungla, tra i soldati americani e la musica soul.

Arrivederci Saigon è scritto e diretto da Wilma Labate, Il soggetto è di Wilma Labate e Giampaolo Simi, la fotografia di Daniele Ciprì, il montaggio di Mario Marrone, il suono di Gianfranco Tortora, il produttore artistico Gianluca Arcopinto, è prodotto da Emanuele Nespeca e Gabriele Trama per Solaria Film, TraLab con Rai Cinema e Rai Com in collaborazione con AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Istituto Luce Cinecittà. Realizzato nel programma Sensi Contemporanei Toscana nel Cinema grazie all'intervento di Agenzia per la coesione territoriale, DGC CInema MIBAC, Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana e Toscana Film Commission.
 


Il Film

Si fanno chiamare Le Stars e hanno il look tipico delle ragazze beat degli anni Sessanta: capelli e gonne corte, pantaloni stretti e occhi bistrati di nero. Sono Rossella, Viviana, Daniela, Franca e Manuela, una delle poche girl band italiane dell’epoca. Formano il gruppo nel 1967 e ottengono subito un discreto successo. Suonano bene e la cantante Rossella ha una bella voce, calda e roca. Sono giovanissime e vengono tutte dalla provincia industriale toscana,  
la provincia rossa d’Italia, quella delle case del popolo e del PCI. 
Uscire da questa provincia per loro è un sogno, ma siamo nel 1968 e tutto è possibile. Ricevono un’offerta che non si può rifiutare: una tournée in Estremo Oriente: Manila, Hong Kong, Singapore. Le Stars non hanno mai preso un aereo, non sono mai state all’estero, parlano un inglese stentato, imparato sui testi delle canzoni americane, ma si buttano con entusiasmo in questa nuova avventura. A Manila, però, le cinque ragazze scoprono la verità: il loro impresario ha stipulato un accordo con un ambiguo intermediario filippino, la loro vera destinazione è il Vietnam e il loro nuovo pubblico i soldati delle basi militari. Le Stars non hanno i soldi per il volo di ritorno e si ritrovano così su un aereo militare diretto a Saigon. 
Mentre le famiglie le credono in Oriente a mietere successi, le ragazze conoscono la guerra e i giovani americani costretti a combatterla, a volte senza capirla. Imparano a suonare il soul, la musica dell’anima tanto amata dai soldati neri. È soprattutto per loro, per i giovani soldati afroamericani che affollano le prime linee più dei bianchi, che Le Stars suonano durante i tre mesi della loro avventurosa tournée in Vietnam. 
Non è un pubblico facile, ma Rossella con la sua voce intensa e sensuale, riesce a conquistarli. Diventano amici, qualcuno muore, qualcuno le ascolta nel concerto successivo. Le ragazze legano in particolare con i giovani che insegnano loro le parole dei brani musicali - alcuni di loro sanno anche suonare - e con il tecnico tedesco che le accompagna di base in base.  
Il ritorno in Italia, però, è amaro. Per le famiglie, gli amici, i compagni della sezione del Pci, gli studenti protagonisti del ’68, le Stars sono da emarginare. Per chi ha suonato per gli yankees non c’è nessuna pietà. E così la storia della loro tournée fra Saigon e le basi americane è rimasta sepolta per cinquant'anni, quasi come una colpa di cui è meglio dimenticarsi. 
Oggi sono tutte tranquille signore di provincia. Vivono tra la Toscana e la Sardegna. La musica non le ha mai abbandonate e quei mesi a cavallo fra il 1968 e il 1969 hanno cambiato per sempre le loro vite in maniera imprevedibile. Perché là, fra il Mekong e gli altipiani piovosi, hanno imparato cose che i loro coetanei in Italia non potevano capire. E hanno vissuto in prima persona il significato di una piccola, grande parola. Soul.

 



 

La regista: Wilma Labate

Fra un film e l’altro Wilma Labate gira molti documentari, da Genova 2001 alla Palestina, agli anarchici odierni alla fatica del lavoro, convinta che il documentario sia una forma espressiva autentica e necessaria. Tra gli ultimi lavori “Raccontare Venezia”, “Le navi dei veleni” e “Qualcosa di noi”, storia dell’incontro tra una prostituta e un gruppo di giovani aspiranti scrittori. Tra i lungometraggi ricordiamo “La mia generazione”, un viaggio da sud a nord di un furgone blindato con a bordo un capitano dei carabinieri e un detenuto politico. “Domenica” che racconta Napoli attraverso gli occhi di una bambina dal futuro incerto e un poliziotto gravemente malato. “signorinaEffe” che racconta la storia d’amore fra un’impiegata e un operaio della Fiat durante i 35 giorni di lotta fuori ai cancelli della fabbrica nel 1980. 




La società di produzione pratese: Solaria Film

Solaria film srl nasce nel 2013 per promuovere la linea editoriale del produttore Emanuele Nespeca, realizzando nel documentario Io Sono Nata Viaggiando di Irish Braschi, in collaborazione con Rai e NBC Universal, Redemption Song di Cristina Mantis, premio Rai Cinema al Festival Internazionale Visioni dal Mondo, Quest’Italia Suona il Jazz di Marco Guelfi in collaborazione con Cinecittà Luce. Arrivederci Saigon di Wilma Labate, Fuori Concorso sezione Sconfini alla 75° Mostra del Cinema di Venezia ed Entierro di Maura Morales Bergmann sono gli ultimi lavori di documentario. Nel 2015 realizza per Discovery Italia canale DMAX due rugbisti e una meta una serie tv in onda durante il campionato Sei Nazioni. Produce per il cinema in coproduzione con la società Svizzera Peacock 7 Giorni di Rolando Colla nel 2015 e sempre dello stesso regista Quello che non sai di me nel 2018; coproduce lo stesso anno Il Banchiere Anarchico di Giulio Base. In lavorazione White Flowers di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, in sviluppo GlassBoy di Samuele Rossi, un live action per bambini, premiato dal contributo Creative Europe Media Programme.

 


Quando

giovedì 25 ottobre ore 17.30 

26 ottobre ore 21.15 - proiezione e incontro con la regista

sabato 27 ottobre ore 21.15 

domenica 28 ottobre ore 18.30 

 

Repliche

Giovedì 1 novembre, ore 16.30

Sabato 3 novembre, ore 18.30

Domenica 4 novembre, ore 16.30

Mercoledì 7 novembre, ore 16.30

 

Ingresso 

Intero € 6
Ridotto € 4,50

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti

 




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Quando

giovedì 25 ottobre ore 17.30 

26 ottobre ore 21.15 - proiezione e incontro con la regista

sabato 27 ottobre ore 21.15 

domenica 28 ottobre ore 18.30 

 

Repliche

Giovedì 1 novembre, ore 16.30

Sabato 3 novembre, ore 18.30

Domenica 4 novembre, ore 16.30

Mercoledì 7 novembre, ore 16.30

 

Ingresso 

Intero € 6
Ridotto € 4,50

 

Per informazioni sulla sala cinema e biglietti



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