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Un altro me

FILM



10—19 marzo 2017

Claudio Casazza (Ita, 2016; 83’)

Fine come Margini

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informazioni

Il carcere non come luogo d'internamento, ma di consapevolezza e riflessione. 12 mesi con i detenuti per reati sessuali e l'équipe del criminologo Paolo Giulini: un percorso per comprendere, ridefinire e modificare il significato della propria esperienza, ed esistenza. Nella subcultura carceraria sono "gli infami", nel gergo tecnico di psicologi e operatori penitenziari sono i "sex offenders". Sono gli autori di reati sessuali, spesso separati da tutti e isolati dal resto dei detenuti. Carcere di Bollate. Una ventina di questi detenuti seguono un trattamento tra gruppi di lavoro in cui discutono del loro reato, della gestione dello stress, della prevenzione della recidiva, dei traumi subiti e di quelli trasmessi. Sono tutti rei confessi ma tra loro c'è chi si mette in gioco, chi minimizza e chi finge palesemente. Un'equipe di criminologi e psicologi guida questo lavoro cercando di far intraprendere al detenuto un percorso di riflessione su di sé e sul reato commesso. Tra loro discutono, allontanano alcuni detenuti, cercano di capire gli altri e s'interrogano. Discussioni, liti, giochi e lezioni si susseguono mentre avvengono lunghe elaborazioni. Le mura, le sbarre e i lunghi corridoi del carcere dividono questo mondo da quello fuori. “Un altro me è un documento raro. Non capita spesso di trovarsi così vicini a un tema come questo, ancora meno in un paese che coccola i propri rimossi invece di cercare di affrontarli. Qui siamo al crocevia tra carcere, disturbi mentali e violenza sessuale: un luogo che in Italia suscita automaticamente scuotimenti di testa, demagogia e voglia di “buttare via la chiave”. Ma alla luce del dibattito sulla violenza sessuale che in questi anni è così cresciuto, è affascinante sentire, nelle parole di questi violentatori, i riverberi distorti di tanti commenti quotidiani. La visione del documentario apre gli occhi sui punti di contatto tra il maschilismo endemico nella nostra società e la violenza. Mostra anche, seppur sfocati, uomini che altrimenti vivono nel pensiero di molti solo come negazione dell’umanità stessa. Infine, la scena dell’incontro tra il gruppo e una vittima che racconta la sua storia è notevole” (Matteo Bordone, ‘Internazionale’). Premio del Pubblico al Festival dei Popoli 2016.




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Quando

ven 10 mar H 21.30

mer 15 mar H 19.00

gio 16 mar H 21.15

dom 19 mar H 8

 

Ingresso

intero € 6,00

ridotto € 4,50

Abbonamento 10 entrate € 45,00

vedi anche
Film
16—19 marzo 2017
Mister Universo
Film
9—19 marzo 2017
Wróble

Passeri



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