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Trent'anni di storia

Il progetto di un centro per le arti contemporanee a Prato, sviluppato negli ultimi trenta anni tra la fine della "guerra fredda" e l'attuale sistema globale, è stato il riflesso di un collezionismo d'arte contemporanea diffuso sul territorio, alimentato dalla vicina Casa d'aste dei fratelli Farsetti e ispirato da figure di riferimento come Giuliano Gori, ideatore e proprietario di una estesa collezione d'arte ambientale nella Fattoria di Celle, a Santomato di Pistoia.

L'attività museale portata avanti per oltre trent’anni ha costituito e incrementato una collezione permanente che rappresenta la traccia duratura di ciò che è stato proposto al Centro Pecci in occasione di mostre temporanee, incentrate prevalentemente su sviluppi artistici italiani e internazionali, partendo dalla stretta attualità degli anni Ottanta e dei primi anni Novanta del Novecento per arrivare nel corso degli anni successivi a comprendere, a ritroso, ricerche artistiche della seconda metà del Novecento.

Le mostre realizzate dal Centro Pecci e la collezione raccolta a Prato sono il frutto delle inclinazioni critiche, degli interessi artistici e delle effettive opportunità dei direttori che si sono succeduti alla sua guida e dei curatori che vi hanno operato: Amnon Barzel, Ida Panicelli, Antonella Soldaini, Bruno Corà, Daniel Soutif, Samuel Fuyumi Namioka (Dipartimento collezione, 2003-05), Marco Bazzini, Stefano Pezzato, Fabio Cavallucci e Cristiana Perrella affiancati negli anni da collaborazioni esterne, fra le quali di Jean-François Chevrier e James Lingwood, Claudia Jolles, Elio Grazioli, Octavio Zaya, Chris Dercon, Germano Celant, Samuele Mazza, Giuliano Serafini, Filippo Maggia, Raffaele Gavarro, Marco Meneguzzo, Jean-Christophe Ammann, Jean-Pierre Criqui, Viktor Misiano, Achille Bonito Oliva, Marco Senaldi, Luca Beatrice, Davide Ferri, Antonia Alampi, Renato Barilli, Bożena Czubak.

 

Dopo trent'anni anni di attività e oltre duecentottanta mostre e progetti espositivi organizzati, il Centro Pecci si propone come laboratorio culturale, veicolo di informazione e conoscenza incentrato sul rapporto fra opere, progetti, luoghi e pubblici diversi, sullo sviluppo della ricerca artistica e sulla formazione di "spazi critici", assegnati alla produzione e all'interpretazione delle arti contemporanee così come alla pratica e alla crescita culturale del territorio di Prato e della Toscana.

 


 

Dall'Associazione alla Fondazione

Fondato negli anni Ottanta per volontà del Cavaliere del lavoro Enrico Pecci, e donato alla città di Prato in memoria di suo figlio Luigi scomparso prematuramente, Il Centro Pecci è nato sotto forma di Associazione culturale grazie all'apporto di vari soci, tra i quali il Comune di Prato, l’Unione industriale pratese e la Cassa di Risparmio di Prato, insieme a numerose ditte private e singoli cittadini. Collocato sulla direttrice viaria tra Firenze e Pistoia, in prossimità dell’ingresso est di Prato, per un quarto di secolo ha testimoniato il carattere intraprendente, dinamico, proprio di una città industriale attenta alla ricerca e all’innovazione sia in ambito economico che culturale.La lista dei soci comprende: Albini e Pitigliani S.p.A., Arpel – Manifattura Pellicce artificiali S.p.A., Bartolomei e Manetti S.p.A., Promotrade, E.T.S. S.p.A. Fibretex S.a.S di O. De Renzis Sonnino & C., Galleria d’Arte Moderna Farsetti S.N.C., Galli S.p.A., Geas Assicurazioni S.p.A., Gommatex Jersey S.p.A., Imex Lane S.p.A., Lanificio Mario Bellucci S.p.A., Lanificio Cangioli di Carlo Cangioli & C. s.a.s, Lanificio Ciatti e Baroncelli S.p.A., Lanificio Martin S.p.A., Lanificio T.O. Nesi & Figli S.p.A., Lavatura e Pettinatura Lane S.p.A., Lineapiù S.p.A., Mariplast S.p.A., E. Pecci & C. S.a.s., Snia Fibre s.p.a., Società Tessilfibre s.p.a., Associazione ARCI – Comitato Territoriale di Prato – Settore Turismo e Pubblicità,  Stefano Balestri, Luigia Benelli (e figli in memoria di Alpo Benelli), Loriano Bertini, Arnolfo Biagioli, Bruno Bigagli, Marco Bigagli, Gianna Briganti, Edo Cafissi, Pier Giuseppe Carini, Sergio Chiostri, Luciana Chiostri Corsi, Ornella Dolci Franchi, Elda Franchi Pecci, Mauro Giovannelli, Alessandro Gori, Claudio Gori, Giuliano Gori: collezione spazi d’Arte Fattoria di Celle, Foresto Guarducci, Giannetto Guarducci, Nicoletta Kellner Ongaro Pecci, Romano Lenzi, Antonio Lucchesi, Giuliano Magni, Franco Mantellassi, Massimo Marchi, Anna Marchi Mazzini, Alessandro Pandolfini Marchi, Alberto Pecci, Elena Pecci, Enrico Pecci, Giovanna Pecci, Laura Pecci, Adriana Pecci Querci, Margherita Pecci Querci, Piero Picchi, Enrica Pieri Querci, Anna Querci, Maurizio Querci, Sergio Querci, Tebaldo Raffaelli (e famiglia), Anna Rasponi dalle Teste, Giuseppe Risaliti, Fosco Rosi, Daniela Salvadori Guidi, Roberto Sarti, Riccardo Tempestini, Luciano Toti 

 

Il progetto culturale del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci si è sviluppato a partire dal CID/arti visive, il Centro di Informazione e Documentazione promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Prato e  ideato da Egidio Mucci con Enzo Bargiacchi e Pier Luigi Tazzi nel 1982.

 

La struttura originaria del Centro Pecci, realizzata su progetto dell’architetto fiorentino Italo Gamberini (1907-90), esponente di spicco del movimento razionalista toscana, è stata inaugurata il 25 giugno 1988 e prendeva a modello il centro polifunzionale Centre Georges Pompidou di Parigi. Le attività espositive sono state affiancate e integrate dall'attività del CID/arti visive, con la biblioteca specializzata sull'arte e l'architettura contemporanea costituita dal Comune di Prato (inizialmente nel settecentesco Palazzo Novellucci) e trasferita al Centro Pecci nel 1989, del Dipartimento Educazione inaugurato nel giugno 1988 con la didattica sperimentale di Bruno Munari, della Sezione Avvenimenti diretta da Mario Bufano fra 1989 e 2000 (in seguito direttore organizzativo dal 2001 al 2005) che ha organizzato programmi e appuntamenti di cinema, video, musica nell'auditorium, nel teatro all'aperto o diffusi nel territorio provinciale di Prato. Tutte le attività sono state accompagnate anche da proposte editoriali, cicli di incontri e iniziative varie di approfondimento.

 

La Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana si è costituita ufficialmente il 30 luglio 2015 raccogliendo e rilanciando l'eredità culturale del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, a cui è stata riconosciuta ufficialmente la funzione pubblica e l'identità giuridica di polo artistico contemporaneo regionale. I promotori della nuova Fondazione sono il Comune di Prato e l'Associazione Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, che gestiscono dal 2016 la struttura rinnovata e ampliata del museo in convenzione con la Regione Toscana.

 

 


 

 

Le direzioni artistiche

Con la direzione artistica iniziale di Amnon Barzel (1986 - 92, prima consulente per la Collezione Gori nella vicina Fattoria di Celle) la proposta culturale del Centro Pecci ha acquisito subito un taglio multidisciplinare, inaugurando la propria sede con l'esecuzione dell'opera Ofaním scritta e diretta per l'occasione da Luciano Berio, e una dimensione marcatamente internazionale. Ad ampie panoramiche sull'Arte contemporanea nell'Europa occidentale (Europa Oggi, 1988), sugli Artisti russi contemporanei (1990, prima mostra fuori dall'URSS a pochi mesi dalla caduta del muro di Berlino) e selezioni dedicate a Una scena emergente italiana e Artisti olandesi contemporanei (1991), si sono alternate collettive sui generi dell'installazione (Spazi '88, 1988) e della fotografia contemporanea (Un'altra obiettività, 1989), sul tema dell'identità contemporanea (Altrove, 1991-92) e grandi mostre personali di Enzo Cucchi (1989), Julian Schnabel (1989-90), Mario Merz (in concomitanza con il Castello di Rivoli, 1990), Vito Acconci (1992), Gilberto Zorio (1992). Nel 1991 è stato realizzato un Omaggio a Enrico Coveri, enfant prodige della moda italiana nato a Prato nel 1952 e scomparso prematuramente a Firenze nel 1990.

Fra il 1990-91 e il 1992-93 Barzel ha presentato anche le prime acquisizioni di opere in due mostre specifiche sulla Collezione. Fra i lavori acquisiti in occasione delle mostre si segnalava quello di un emergente Anish Kapoor. Mentre dava Cartabianca a giovani curatori per proporre una serie di giovani artisti, fra il 1991-92 il Centro Pecci istituiva anche il primo esperimento in Italia di "Scuola per curatori d'arte contemporanea", promosso con fondi speciali europei. Da quel primo corso sperimentale sono uscite figure di rilievo internazionale come Hou Hanru e Cristiana Perrella. Fra gli Avvenimenti si segnalavano un "Experimental Rock Festival" (17-30.09.1988) e Improvvisazione libera: esperienza musicale per 70 solisti ideata da Giuseppe Chiari (29.09.1990); ha fatto storia inoltre il primo concerto fondativo del Consorzio Suonatori Indipendenti (Maciste Contro Tutti, Prato 18 settembre 1992). Dal 1990 il Centro Pecci ha organizzato il Festival delle Colline promosso, insieme ad altri, dal Comune di Poggio a Caiano, che ha visto esibirsi nel teatro del Pecci musicisti come Robert Fripp (1990) o John Cale (1991).

 

La direzione artistica di Ida Panicelli (1993-94, prima direttrice della rivista internazionale "ArtForum") ha intrapreso nuove relazioni socio-culturali per collegare il panorama internazionale dell'arte con le specificità del territorio, attraverso la mostra diffusa Inside Out (1993) e la mostra/evento Fellini: i costumi e le mode (prodotta con il consorzio industriale PratoTrade, 1994 ed esportata fino al 1996 con itineranze, fra le altre, allo Stedelijk Museum di Amsterdam). Ha realizzato mostre di giovani artisti come In Forma (1993) e avviato un nuovo ciclo di progetti d'artista nel piano seminterrato dal titolo emblematico Sosta Vietata (1994-95), ma soprattutto ha ampliato le ricerche all'interno del Centro Pecci promuovendo il Wall Drawing#736 di Sol LeWitt (1993), gioielli di Giorgio Vigna (Sasseto, CID/arti visive, 1993), Libri d'artista (Di carta e d'altro, CID/arti visive, 1994), insieme alla celebrazione annuale della Giornata mondiale di lotta all'AIDS e all'istituzione del festival internazionale Videominuto (1993, Sezione Avvenimenti), all'avvio di un Laboratorio di attività espressive convenzionato con i Servizi di salute mentale ASL e ad uno dei primi convegni nazionali su Arte contemporanea: conservazione e restauro (Centro Pecci, Prato 4-5 novembre 1994). Rimangono nella memoria, per il clamore suscitato, anche le personali dedicate a Robert Mapplethorpe (1993-1994) e Gli ultimi sogni di Joan Mirò (1994) e la prima rassegna in un museo di Cinico TV: Ciprì & Maresco (settembre 1994).

 

La reggenza transitoria della curatrice Antonella Soldaini (1994-1995, prima a fianco di Ida Panicelli), seppure in una situazione finanziaria di crescente difficoltà, ha saputo produrre la prima mostra italiana di Jan Fabre (1994) e personali significative di Angelo Savelli (1995) e di Marco Bagnoli (1995-1996), oltre a un'eccezionale selezione di fotografia contemporanea dalla collezione svizzera LAC (L'immagine riflessa, 1995).

Fra gli Avvenimenti si segnalava il convegno nazionale organizzato da Strano Network (19 febbraio 1995) sul Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio, in difesa della telematica amatoriale con sistema BBS, accanto a installazioni ipermediali e realtà virtuali, e la rassegna Videos & Installation di Bill Viola (novembre 1995). A ricoprire la carica di presidente del Centro Pecci dal settembre 1995 è stato incaricato l'architetto Paolo Paoletti (fino al luglio 1998); per la prima volta il delegato del Sindaco per tale ruolo non era più l'Assessore alla Cultura del Comune di Prato.

 

Con la successiva, stabile direzione artistica di Bruno Corà (1995-2002, in continuità con il suo incarico di curatore per il vicino Palazzo Fabroni a Pistoia), il Centro Pecci ha rivisto e rilanciato la propria strategia espositiva a partire dalla grande mostra parallela di Burri e Fontana (1996), seguita dal progetto internazionale ARS AEVI per il Museo d'arte contemporanea di Sarajevo (1996) e alla mostra/laboratorio Habitus, abito, abitare: progetto arte di Michelangelo Pistoletto (1996-1997) nell'ambito della 1^ Biennale di Firenze: Il tempo e la moda diretta da Germano Celant. Con la successiva personale di Antoni Tàpies (1997) prendeva avvio una stagione di grandi personali e retrospettive dedicate a Remo Salvadori (1997-1998), Ettore Sottsass e Associati (1999), Gerhard Richter (1999-2000), Costas Tsoclis (2000), Nobuyoshi Araki (2000), Yves Klein (2000-2001), Jannis Kounellis (2001), Mimmo Paladino (2002-2003), sostenute da uno speciale Comitato di gestione costituito insieme a industriali e imprenditori pratesi. Fra le collettive, dopo la mostra/simposio Au rendez-vous des amis (1998) incentrata sul confronto diretto di tre generazioni di artisti italiani, Corà celebrava il decennale del Centro Pecci con una nuova panoramica di artisti europei (10 intensità in Europa, 1998) e dava impulso alla Collezione permanente inaugurando uno specifico spazio espositivo distaccato accanto all'Art Hotel (1998-2002) e accogliendo la nascita dell'Associazione degli Amici del Museo Pecci interessata a acquistare opere per la raccolta del Centro (acquisti effettuati fra il 2001 e il 2013). Altre panoramiche sono state proposte per la giovane Arte in Italia (Futurama, 2000), sugli sviluppi del rapporto tra Fotografia e metropoli (Instant City, 2001) e per l'Arte attuale dal Giappone (Senritsumirai, 2001). Oltre a ricerche collaterali, come quella seminale di Emilio Villa (1996), Corà affiancava anche attenzione per il territorio con il ciclo di Irradiazioni (Prato, 1997-1998; Volterra, 1997) e una mostra dedicata all'Arte contemporanea nella Toscana industriale (Entr'acte, Fondazione Piaggio, Pontedera 1998), premesse alla costituzione sperimentale di un Sistema Metropolitano d'Arte Contemporanea tra Firenze-Prato-Pistoia-Celle, sotto l'egida della Regione Toscana, che ha prodotto mostre ed eventi dedicati alle ricerche di Daniele Lombardi (1998) e Dani Karavan (1999) e l'imponente rassegna storica di Continuità: Arte in Toscana 1945-2000 (2002).

Per il decennale di attività del Centro Pecci la Sezione Avvenimenti diretta da Bufano ha organizzato uno straordinario programma di happenings concentrato, come recitava il titolo dell'iniziativa, in Memoria di Ram - Tutto in una notte (28 febbraio 1998). Con la direzione artistica di Corà, sotto la presidenza dello scrittore e regista Italo Moscati (dal luglio 1998 al novembre 2001), ha preso vita anche il progetto editoriale di un "Quaderno" periodico uscito in quattro numeri (1999-2001), dedicati (1) all'attività didattica sviluppata a Prato a partire da Bruno Munari, (2) all'arteterapia e al Laboratorio di attività espressive per utenti di Servizi di salute mentale attivato dal 1993, (3) alla realtà di Musei, gallerie e arte contemporanea italiana a confronto con la situazione europea, (4) al tema dell'Arte ambientata / Arte ambientale nel territorio metropolitano di Firenze-Prato-Pistoia-Celle; questi ultimi due capitoli documentavano incontri organizzati dal Centro Pecci (Prato, 19 giugno 2000) e dallo S.M.A.C. (Prato-Pistoia-Firenze-Celle, marzo-maggio 2000). Nel 2002 è stata avviata al Centro Pecci in collaborazione con l'Associazione T.P.O. anche l'attività sperimentale del centro di formazione "Pratomedialab", che ha dato vita fra gli altri al corso Techne su restauro e conservazione dell'arte contemporanea (2002-2003). Nello frattempo il Centro Pecci è diventato uno dei fondatori dell'Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani (AMACI), oggi riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

 

L'incisiva direzione artistica di Daniel Soutif (2003-2005, prima direttore del Dipartimento per lo sviluppo culturale del Centre Georges Pompidou a Parigi), nata da una selezione internazionale di otto candidati e collegata al progetto regionale di Continuità: Arte in Toscana 1945-2000 di cui Soutif è stato uno dei curatori, ha prodotto una piccola rivoluzione interna al Centro Pecci sotto la presidenza diretta del sindaco di Prato Fabrizio Mattei (novembre 2001 - ottobre 2004): la nuova sistemazione degli spazi espositivi museali, la creazione di un secondo Spazio collezione sotto alla gradinata del Teatro all'aperto, di una Lounge / Project Room al piano terra e l'istituzione di tre distinti Dipartimenti dedicati rispettivamente alle mostre, all'attività culturale con la biblioteca del CID/arti visive e la didattica, alla collezione per gestire la quale è stata adottata un'apposita banca dati elettronica. Nel 2003 le sale espositive museali, progettate da Gamberini e già in procinto di essere restaurate dal Comune di Prato, sono state sottoposte a una trasformazione tecnica evidente quanto funzionale. Parallelamente al CID/arti visive è stata prospettata per la prima volta la transizione Verso un nuovo centro: dalla storia alla progettazione di un museo futuro.

Le mostre sono state dedicate prevalentemente a singole personalità artistiche come Wim Delvoye (2003-2004), Domenico Gnoli / Francesco Lo Savio (2004), Massimo Vitali (2004), Bertrand Lavier (2004-2005), Robert Morris (2005). Fra i progetti d'artista prodotti al Centro Pecci si segnalano quelli di Massimo Bartolini (2003-2004), Letizia Cariello (2003), Kinkaleri (2004), Luca Vitone (2004-2005), Flavio Favelli (2005). Il CID/arti visive ha presentato una rassegna sul Cinema d'artista in Toscana: 1964-1980 (2004).

Al termine del mandato di Soutif, in concomitanza con l'aggravarsi di una situazione finanziaria già deteriorata da anni e con la nomina alla presidenza dell'imprenditore pratese Valdemaro Beccaglia (in carica dal luglio 2005 fino alla prematura scomparsa nel gennaio 2012), si è tenuta la mostra diffusa Territoria: Arte dall'Olanda a Prato e Val di Bisenzio (2005) curata dall'artista Thom Puckey e condivisa con la Provincia di Prato. Nell'occasione ha preso avvio un accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato per l'acquisto di opere da lasciare in comodato al Centro Pecci, sviluppato proficuamente con acquisizioni fino al 2011.

 

L'interim alla direzione artistica di Stefano Pezzato (2006-2007, prima assistente di Corà, poi curatore con Soutif) ha coinciso con il risanamento finanziario e la conseguente riorganizzazione dei vari Dipartimenti ricondotti in un'unica Area artistica e culturale che insieme all'Area amministrativa e all'Area dei servizi al territorio, istituita nel 2009, hanno costituito l'ossatura gestionale del Centro Pecci fino al 2013.

Come sviluppo naturale del processo di rifunzionalizzazione avviato negli anni precedenti con Soutif, nel 2006 sotto la presidenza attiva di Valdemaro Beccaglia è stato ideato un progetto di rilancio del Centro Pecci che ha innescato l'ampliamento della sede museale commissionato dalla famiglia Pecci a Maurice Nio (Indonesia, 1959), figura tra le più interessanti dell’innovativa scena architettonica olandese. In tale modo la famiglia Pecci ha voluto rilanciare la sfida culturale proposta alla città oltre due decenni prima, accolta come allora con favore dal Comune di Prato che ne ha promosso e sostenuto la realizzazione insieme alla Regione Toscana (inizio dei lavori: 2010).

L'attività espositiva è continuata con la panoramica geografica Opera Austria (2006), con la collettiva Primo Piano (2006) dedicata alla collezione del mercante pratese Carlo Palli, che nell'occasione ha donato duecento opere di Poesia Visiva e dintorni, con un confronto inedito fra le collezioni del Centro Pecci e del Museo Civico di Prato (Corrispondenze, 2006-2007). Sono state organizzate anche due grandi retrospettive di David Tremlett (2006-2007) e Daniel Spoerri (2007) insieme a nuovi progetti d'artista, a una retrospettiva di Alberto Moretti nella vicina Carmignano (2006) e una collettiva di opere dalla collezione del Centro Pecci al MoCA di Shanghai (Il tempo delle metamorfosi, 2006).

 

La direzione artistica affidata a Marco Bazzini (2007-2013), prima responsabile del Dipartimento cultura e quindi curatore esterno per il Centro Pecci, ha dato vita ad una stagione di grande fermento espositivo: nuove panoramiche su Arte contemporanea dall'ex URSS (Progressive Nostalgia, 2007), Arte dall'Italia dopo il 2000 (Nessuna Paura, 2007-2008), La collezione (Fatto bene!, 2008), arte contemporanea brasiliana (After Utopia, 2009-2010), videoarte cinese contemporanea (Moving Image in China, 2012), nuova arte e architettura in Olanda (Triggering Reality, 2012-2013); personali significative di Emilio Isgrò (2008), Loris Cecchini (2009), Paolo Canevari (2010), Michael Lin (2010-2011), Athos Ongaro (2011), Nicola De Maria (2011-2012), Massimo Barzagli (2012); una collettiva ispirata ai vent'anni del Centro Pecci (1988: vent'anni prima, vent'anni dopo, 2008), altre dedicate al Premio Maretti - Valerio Riva Memorial (2011), all'incontro fra l'arte e la musica rock (Live!, 2011) e alla pratica attuale della pittura (La figurazione inevitabile, 2013). In questi anni sono stati prodotti anche progetti d'artista, fra gli altri, di Botto&Bruno (2007), Paolo Parisi (2008), Bert Theis (2009), Lena Liv (2009-2010), Thom Puckey e Jan Van der Ploeg (2010-2011) e progetti retrospettivi sulle ricerche di Mauro Staccioli (2008), Luciano Ori (2009), Gianni Pettena (2010), Mario Mariotti (2011-2012), Superstudio (2011-2012), UFO (2012-2013), Paolo Scheggi (2013).

A queste attività interne al Centro Pecci, con la direzione di Bazzini si sono affiancate decine di iniziative artistiche ed espositive diffuse sul territorio della Provincia di Prato e della Toscana nel ruolo ufficialmente acquisito di "soggetto preposto al coordinamento del sistema" regionale dell'arte contemporanea (L.R. n.21 del 25.2.2010, Art. 48). Simultaneamente il Centro Pecci ha prodotto ed esportato nel mondo il progetto di arte contemporanea e design Italian Genius Now (Hanoi, Singapore, 2007; Seul, Tokyo, Taipei, New Delhi, 2008; Roma, 2009; Expo Shanghai, 2010; Taichung, 2010-2011; Porto Alegre, 2012); ha attivato con il sostegno dell'agenzia regionale Toscana Promozione e quindi sostenuto in proprio il progetto della sede espositiva distaccata del Museo Pecci Milano (2010-2015); ha realizzato con la Regione Toscana il progetto Alla maniera d'oggi: Base a Firenze in collaborazione con il Polo Museale Fiorentino (2010) e il progetto Padiglione Toscana, estensione territoriale ideata da Vittorio Sgarbi del Padiglione Italia alla 54^ Biennale d'Arte di Venezia (2011).

Fra l'autunno 2008 e l'autunno 2010 il Centro Pecci ha ospitato un biennio sperimentale di corsi dell'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2010 ha sottoscritto un importante accordo per la donazione dell'archivio della storica e critica d'arte fiorentina Lara-Vinca Masini, al fine di assicurarne in futuro la conservazione e la fruizione pubblica attraverso il CID/arti visive. Dal 2011 il Centro Pecci ha inoltre ricevuto in deposito l'archivio dell'artista e animatore culturale fiorentino Mario Mariotti, proveniente dai suoi eredi, e il fondo di opere e progetti dell'architetto modernista fiorentino Leonardo Savioli e di sua moglie, l'artista Flora Wiechmann che l'aveva donato alla Regione Toscana insieme allo studio dell'architetto a Firenze/Galluzzo.

Al riconoscimento per la pluriennale attività del Centro Pecci ha contribuito negli ultimi anni anche la presenza di opere della sua collezione a Prato e in Toscana: nella rinnovata biblioteca comunale Lazzerini dentro l'ex fabbrica Campolmi e nel settecentesco Palazzo Banci Buonamici, sede della Provincia di Prato (2011, 2013); nell'ottocentesca Villa Fabbricotti a Firenze, sede dell'agenzia regionale Toscana Promozione (2011); nel vasariano Palazzo della Carovana a Pisa, sede della prestigiosa Scuola Normale Superiore (2012, 2014); nel nuovo Museo Novecento in Piazza S. Maria Novella a Firenze (2014).

Con la direzione artistica di Bazzini il Centro Pecci ha organizzato anche un importante simposio internazionale su Arte e neuroscienze (Always on my mind, Prato 10-11 novembre 2012). Il termine dell'incarico di Bazzini ha coinciso con il 25° anniversario di apertura del Centro Pecci, celebrato con un percorso musicale live ideato e realizzato da Daniele Lombardi in omaggio a Luciano Berio (Glitch, 25 giugno 2013).

 

Dopo la chiusura della sede museale di Prato per terminare l'ampliamento architettonico, dall'estate 2013 le attività coordinate da Stefano Pezzato sono proseguite nella sede espositiva distaccata del Museo Pecci Milano, con il ventennale del progetto internazionale per il Museo d'arte contemporanea di Sarajevo Ars Aevi in progress (estate 2014),  e sul territorio provinciale di Prato attraverso i progetti diffusi di Prato-Sarajevo e Prato contemporanea (2014), con la mostra Contrappunti nella Villa Medicea di Poggio a Caiano dichiarata patrimonio dell'UNESCO e con l'articolato progetto "Maledetti toscani, benedetti italiani" di Emilio Isgrò per la città di Prato (2014). Nell'estate 2015 Silvia Bacci ha concluso il proprio incarico con la decima edizione alla direzione del Festival delle Colline (2006-2015).

 

L'incarico di direttore a Fabio Cavallucci (2014-2017, prima direttore del Centro d’Arte Contemporanea Castello Ujazdowsky di Varsavia), definito attraverso un avviso internazionale e una selezione fra oltre ottanta candidati, ha coinciso con la conclusione dell'esperienza espositiva del Museo Pecci Milano, con la personale dedicata a Suzanne Lacy. Gender Agenda (novembre 2014 - gennaio 2015), ma soprattutto con il passaggio epocale della gestione dall'originale Associazione Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci alla nuova Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana.

Nel dicembre 2014 il Centro Pecci è stato incluso tra i fondatori dell'Associazione Italiana Archivi d'Artista (AitArt). La scomparsa di Elena Pecci, membro del Consiglio direttivo del Centro Pecci fin dall'inaugurazione del 1988, ha preceduto di pochi giorni l'apertura del "Forum dell'arte contemporanea italiana" (dedicato per l'occasione alla stessa Elena Pecci): per tre giorni, dal 25 al 27 settembre 2015, oltre quattrocento relatori e mille partecipanti provenienti da tutta Italia, in alcuni casi anche dall'estero, si sono raccolti a Prato per prender parte alle discussioni di quarantadue tavoli di lavoro su problematiche e proposte per lo sviluppo dell'arte contemporanea italiana.

La nuova stagione del Centro Pecci è stata inaugurata nell'ottobre 2016 con la grande mostra di taglio enciclopedico intitolata La fine del mondo, associata ad un fitto susseguirsi di incontri, eventi ed iniziative culturali fino a marzo 2017; fra gli altri si segnala l'ultima lectio pubblica del sociologo Zygmunt Bauman. Nella primavera 2017 è stato allestito il primo percorso di opere della collezione negli spazi espositivi ampliati e rinnovati (Dalla caverna alla luna. Viaggio dentro la collezione del Centro Pecci), e sono state realizzate la prima mostra personale in un museo del coreografo francese Jérôme Bel, a cura di Antonia Alampi, e la mostra Comportamento, rivisitazione storica di parte del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 1972 curata da Renato Barilli.

Nell'estate 2017 è stata presentata la rassegna TU35 Expanded, versione aggiornata di ricognizioni sulla giovane arte del territorio organizzate presso Officina Giovani a Prato nel 2015 e nel 2016, allargando l'attenzione al centro Italia e alla multidisciplinarità della produzione artistica più recente; nell'autunno è stata presentata la prima retrospettiva in Italia di uno dei massimi rappresentanti dell'arte e del cinema sperimentale polacco, Józef Robakowski, a cura di Bożena Czubak.

 

La direzione di Cristiana Perrella ha visto un primo mandato dal 2018 al 2020 e un secondo mandato da marzo 2020 a ottobre 2021. Il primo mandato, nel 2018, ha coinciso con il trentennale della nascita del museo e in tale occasione è stata realizzata la mostra Il museo immaginato. Storie da trent'anni di Centro Pecci composta da materiali d'archivio, video e opere della collezione: sempre in quell'anno è stata presentata anche la prima mostra personale in Italia dell'artista inglese Mark Wallinger. Sotto la direzione di Perrella il Centro Pecci ha posto una particolare attenzione alle artiste donne attraverso le esposizioni Soggetto Nomade. Identità femminile attraverso gli scatti di cinque fotografe italiane 1965-1985 (Agosti, Battaglia, Carmi, Catalano e Russo, 2018-2019) oppure con la prima grande mostra italiana dedicata all'opera di Simone Forti (Senza Fretta, 2021). Legate a questo tema si ricordano anche la collettiva Protext! (2020-2021) e la retrospettiva dedicata a Chiara Fumai Poems I Will Never Release 2007–2017 (2021-2022) in collaborazione con il Centre d'Art Contemporain Genève. Anche il rapporto fra corpo, natura e identità è stato al centro di questa programmazione artistica sia con la presentazione al pubblico della mostra sul fotografo e poeta cinese Ren Hang (2020) che con Cult Fiction (2021) la serie fotografica di Marialba Russo dedicata ai manifesti dei film a luci rosse a Napoli e Aversa. Con Cambio (2021) progetto espositivo nato da un'indagine dello studio di designer Formafantasma sull'industria del legno, la questione ambientale è stata ulteriormente sviluppata proseguendo sulla strada della mostra Verde Prato (2019) che presentava l’operativo del Comune di Prato attraverso sperimentazioni urbane tra ecologia e riuso. Proseguendo nell'analisi sui linguaggi della contemporaneità ecco altre mostre del 2019: quella di Rirkrit Tiravanija Tomorrow is the question che si interrogava sul destino del pianeta e dell'umanità oppure il progetto Wiltshire Before Christ nato dalla collaborazione tra l'artista Jeremy Deller, il marchio di Streetwear Aries e il fotografo di moda David Sims e infine la mostra Night Fever. Designing Club Culture 1960 - Today, un'indagine su come le discoteche e i locali notturni siano stati epicentro di cultura contemporanea. Sempre nel 2019 attraverso il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea e rigenerazione Urbana del Ministero della Cultura, sono stati realizzati i progetti espositivi degli artisti Marco Rizzi (Bayt) e Luca Vitone (Romanistan) mentre la mostra The Missing Planet (2019-2020) ha permesso al pubblico di scoprire un ampio spaccato dell'arte sovietica e post-sovietica. Durante la direzione di Cristiana Perrella sono proseguiti gli appuntamenti della Pecci School (serie di lezioni sull'arte contemporanea), del Pecci Books (incontri con gli scrittori) e, dal 2018, il programma si è arricchito anche con la rassegna Pecci Summer (concerti, film e performance durante il periodo estivo). Nei momenti di chiusura dovuti all'emergenza COVID-19 (2020) è stato dato vita attraverso la web tv ai progetti Centro Pecci Extra e Pecci On che hanno tenuto viva l'attività del Centro con un ricco palinsesto di contenuti giornalieri online (dalle interviste alle presentazioni di libri, dalle mostre virtuali ai film e ai materiali d'archivio) mentre settimanalmente una serie di bandiere d'artista sono state issate sul pennone davanti al museo come segnale fisico di vitalità e resistenza.

 

Stefano Collicelli Cagol è l'attuale direttore del Centro Pecci con mandato triennale.