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Mister Universo

FILM



16—19 marzo 2017

Tizza Covi, Rainer Frimmel (Ita-Aus, 2016; 90’)

Fine come Margini

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informazioni

Il giovane domatore di leoni Tairo è scontento della sua vita. La perdita di un talismano gli è di pretesto per mettersi in viaggio attraverso l'Italia alla ricerca di Arthur Robin, carismatico Mister Universo degli anni Cinquanta, a cui vuole chiedere in regalo un nuovo portafortuna.

“Co-produzione italo-austriaca, il prodotto racconta le vicende di Tairo, giovane circense domatore di leoni, che, infelice a causa delle tante sventure subite negli ultimi tempi, tra cui e soprattutto quella di avere pochissimi animali a disposizione, a causa di difficoltà caratteriali, vecchiaie, malattie e morti, per cui tutta l’attività del circo è in crisi, decide, a seguito della perdita del suo porta-fortuna preferito, un ferro piegato da niente poco di meno che uno dei bodybuilder e circensi più noti della storia, Arthur Robin, di andare a cercarlo di persona per spiegargli dell’accaduto e capire da vicino chi veramente egli sia. L’“oggetto magico”, per usare un termine tecnico voluto che rientra a pieno titolo nelle caratterizzazioni del genere Fiaba, è il fulcro dell’interesse di Mister Universo. Il ferro, infatti, diventa il vero e proprio espediente narrativo attraverso cui, con astuzia, il protagonista del documentario diventa l’eroe – o sarebbe forse più corretto definirlo l’anti-eroe – che si mette alla ricerca di un tesoro antico e perduto, partendo dal nulla delle proprie iniziali risorse e arrivando al tutto di una conquista, sicuramente non materiale, ma profondamente conoscitiva, del suo mondo e, di conseguenza, della sua stessa essenza. Gian Battista Vico parlava dei famosi “Corsi e Ricorsi Storici” per esprimere la ciclicità dell’insieme di eventi che si riuniscono in quelli che convenzionalmente vengono definiti il passato, il presente e il futuro. E non c’è cosa più vera del fatto che la storia, intesa sia con la “S” maiuscola, come Storia dell’uomo e del mondo, che con la “s” minuscola, come storia personale di ciascuno di noi, in un certo qual modo si ripete sempre. Allo stesso modo, infatti, si ripete sempre anche la storia del cinema, attraverso echi e controcanti che aiutano a tener viva la memoria di ciò che è stato, processo a volte inconscio e a volte consciamente voluto che rende forte l’unione dell’ieri e dell’oggi. E così l’anima felliniana riecheggia in Mister Universo, con la sua triste e al contempo nostalgica visione del mondo circense visto nel vortice dell’ineluttabilità del suo destino, decadente come i poeti maledetti del Romanticismo e del Post-Romanticismo europeo. E infatti, a dimostrazione di ciò, la scimmia Lola, che troneggia, pur nella sua anzianità, sulla sedia accanto al padre di Tairo quando quest’ultimo va a trovare la famiglia e cerca risposte per iniziare a muovere i propri passi verso Arthur Robin, ha lavorato con Adriano Celentano, Dario Argento e, appunto, lo stesso Grande Maestro Federico” (Annalaura Imperiali, “Close-up”). Menzione Speciale al Festival di Locarno 2016.




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Quando

gio 16 mar H 19.00

ven 17 mar H 21.15

sab 18 mar H  8.15 |  H 20 

dom 19 mar H 21.30

 

Ingresso

intero € 6,00

ridotto € 4,50

Abbonamento 10 entrate € 45,00

vedi anche
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9—19 marzo 2017
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Passeri



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