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Comportamento

Biennale di Venezia 1972. Padiglione Italia

MOSTRE



6 maggio—24 settembre 2017

a cura di Renato Barilli

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informazioni

Comportamento è il re-enactment del Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 1972, o meglio di una sua parte, curata, oggi come allora, da Renato Barilli, che insieme ad Opera di Francesco Arcangeli rappresentava il binomio dialettico centrale in quella edizione. Opera o comportamento era, infatti, il titolo completo della mostra, che poneva la domanda se in futuro l’arte sarebbe ancora stata affidata a dipinti e sculture più o meno tradizionali, oppure si sarebbe espansa nella processualità che gli interventi di molti artisti in quegli anni sembravano preferire.

Più che una ricostruzione filologica di quella parte del padiglione centrale, la mostra intende, da un lato, suggerire il senso dei lavori di artisti che in quel periodo, si affacciavano sul palcoscenico internazionale: Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Mario Merz, Germano Olivotto, Franco Vaccari. Dall'altro, grazie al lavoro di ricerca compiuto da Giada Pellicari, attraverso fotografie e documenti di archivio, cerca di riportare alla luce le vicende organizzative e critiche di quell’evento. Si trattava di una mostra molto coraggiosa e pionieristica, in quanto prima occasione, per un’istituzione pubblica come la Biennale, di affrontare il nodo dei movimenti scaturiti, in Italia come altrove, dalla rivoluzione del ’68, di grande impatto proprio nel settore dell’arte, di cui si giunse a proclamare la morte, se intesa come ricorso ai mezzi tradizionali della pittura, sostituiti dai nuovi media tecnologici propugnati da quella svolta: la fotografia, col suo logico sviluppo nel video, l’installazione di oggetti reali, il ricorso al corpo stesso degli artisti o di loro delegati.
Pensata come un percorso attraverso l’allestimento delle opere che furono originariamente esposte, in combinazione ad altre, invece, similari, la mostra si snoda attraverso quattro sale situate nella parte dell’edificio del Centro Pecci progettato negli anni Ottanta dall’architetto Italo Gamberini. È arricchita da una parte documentaria, comprendente materiale fotografico, articoli, filmati e testi pubblicati in quell’occasione. 

 

La mostra Comportamento apre una collaborazione con il Comune di Firenze, accogliendo l'invito di rivolgere l'attenzione all'arte italiana in rapporto alla grande mostra YTALIA. Energia. Pensiero. Bellezza a Forte Belvedere e altri luoghi d'arte fiorentini, per la cura di Sergio Risaliti e con l’organizzazione di Mus.e, che inaugurerà il 2 giugno prossimo. 

 

Opere di

Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Mario Merz, Germano Olivotto, Franco Vaccari.

 

Il progetto del Centro Pecci è possibile grazie alla collaborazione con diverse istituzioni e gallerie tra cui:

GAM, Torino; Collezione Merz, Archivio Fabro; Archivio Ugo Mulas; Archivio Fondazione Fotografia Modena; Archivio Gino De Dominicis; KUNSTMUSEUM WOLFSBURG; Galleria Lia Rumma; Galleria Massimo Minini; Collezione G. e A. Perezzani; Collezione Fabio Sargentini; Fondazione Mudima; Archivio Flash Art, Collezione Cattelani; e numerose collezioni private.

 


 

Immagine di copertina: Luciano Fabro, Inaugurazione del Padiglione Italia alla Biennale del 1972 © AAF - ArchivioArte Fondazione Cassa di Risparmio di Modena




Dove
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato


Orari

martedì e mercoledì H 12.00 - 20.00

da giovedì a domenica H 12.00 - 24.00

 

Inaugurazione

6 maggio 2017 H 18.00

 

Iniziativa sostenuta da

Lions Club - Prato

vedi anche
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76’38’’ + ∞



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