(Tailandia-Francia-Cina, 2018; 105'; vers.orig.sott) di Phuttiphong Aroonpheng. Un film con Wanlop Rungkumjad, Rasmee Wayrana, Abhisit Hama
Miglior Film nella sezione "Orizzonti" del Festival di Venezia 2018.
Film della Critica designato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani
con la seguente motivazione: "Manta Ray, opera prima del regista thailandese Phuttiphong Aroonpheng, racconta in maniera originale e fortemente visionaria, il dramma dei Rohingya, gruppo etnico di religione islamica del Myanmar del Nord al confine con il Bangladesh, vittima di violenze e persecuzioni da parte dei buddisti.
Il film, avvolto da un alone di diffusa sensualità e mistero, è la storia di una possibilità di convivenza e di rinascita, in grado di scrutare le acque più oscure e accendere neon nella foresta." (Franco Montini)
Patrocinato da Amnesty International Italia
La storia di Manta Ray comincia in una foresta vicino a un villaggio costiero: un giovane pescatore dal biondo capello ossigenato (Wanlop Rungkamjad) s’imbatte in un uomo ferito e privo di sensi (Aphisit Hama: per questo fashion stylist e DJ è primo ruolo al cinema) e decide di prestare immediatamente soccorso, portandolo al sicuro in casa propria. Lo sconosciuto però non proferisce parola, forse è muto oppure troppo scosso dal proprio viaggio per riprendere a parlare. Il pescatore decide quindi di assegnargli il nome di una pop star thailandese, Thongchai. Da lì a poco s’instaura un forte legame tra i due, fino a quando una mattina il pescatore scomparirà in mare (ma è una vera scomparsa? O solo il preludio di un ritorno inaspettato?). Thongchai lentamente, e quasi inesorabilmente, si ritroverà a prendere il suo posto, abitando nella sua casa, vivendo del suo lavoro e convivendo con la sua ex moglie (Rasmee Wayrana: è il primo ruolo al cinema di quest’amata cantante thailandese).
"Il film esplode in un finale infinito, astratto nella composizione ma incredibilmente preciso per immediatezza emotiva, che trova nella strabordante estensione temporale una stupefacente chiave espressiva". (Eddie Bertozzi, spietati.it)
"A misura della tristezza, della collera e della profondità meditativa dei suoi protagonisti, il film cresce in bellezza e in una foresta che si fa paesaggio mentale, culla dell'anima. Di due anime riunite in una sola e dentro un mondo che non è che un'immagine transitoria, che alimenta altre immagini, altri racconti, altre vite. Tra primitivismo e sofisticazione estetica, Manta Ray inventa un sonnambulismo in piena luce e a cielo aperto. Un cinema radicale, un pianeta a sé, senza GPS, senza spiegazioni né direttive ma con una grande fiducia nello spettatore". (Marzia Gandolfi, mymovies.it)
Quando
giovedì 10 ottobre, ore 18.30 - vers.orig.sott
venerdì 11 ottobre, ore 21.15 - vers.orig.sott
sabato 12 ottobre, ore 16.30 e ore 18.30 - vers.orig.sott
domenica 13 ottobre, ore 11.00, ore 16.30 e ore 21.15 - vers.orig.sott
Ingresso
intero 7 euro
ridotto 5 euro
Per informazioni sulla sala cinema , biglietti e prenotazioni
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia