Il lavoro di Michael Fliri, tra performance, fotografia, video, è basato sul corpo: un corpo rivelatore, con la sua azione, dell'essenza della ripetizione, del movimento, dell'ibridazione; un corpo che è strumento di misura. Spesso, l'artista indossa un costume e diventa atleta, personaggio di film, animale... Per questa performance che è realizzata a partire da un video del 2004, si trasforma in un animale che a sua volta si trasformerà in un altro animale. Toccando l'assurdo e il surreale, presenta lo stato fra due mascheramenti che custodiscono il corpo umano nascosto, ancora una metafora della trasformazione, ma pure l'evocazione di quell'insistenza che ha l'umano a voler classificare i generi, a lasciarsi sorprendere dall'«altro». (Testo tratto dalla presentazione al Centre Pompidou di Parigi, 2012)
Ph. Othmar Prenner. Courtesy Galleria Raffaella Cortese
Performance realizzata dall'artista per un'opera video del 2004, riproposta dal vivo al Centre Pompidou di Parigi nel 2012.