OK,明白了!



Wu Tsang, Into a Space of Love (trailer) | Second Summer of Love

6 - 11 novembre 2018

网视 / MOSTRE



commissioned and produced by Gucci and Frieze

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Proiettata in anteprima italiana al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci dal 6 al 25 novembre, la rassegna Second Summer of Love, commissionata e prodotta da Gucci e Frieze, prosegue il programma di eventi legato ai trent’anni di attività del Centro Pecci.

 

6 – 11 novembre

Wu Tsang - Into a space of love

In questo documentario magico-realistico, Wu Tsang esamina la storia e l’eredità della house music newyorkese, radicata nelle autentiche esperienze di vita di una comunità queer, prevalentemente di neri e latini, e nelle lotte dei suoi movimenti di liberazione. Il film unisce visioni del passato, del presente e del futuro prossimo della vita notturna di New York City, dal punto di vista dei protagonisti e dei DJ appartenenti a generazioni diverse, e chiama in causa la tensione ciclica, rappresentata dall’uroboro – il serpente che si morde la coda – fra cultura underground e appropriazione culturale. Il film giustappone la tenerezza legata al passare degli anni con la sovreccitazione della gioventù, e va alla ricerca del vero significato di una passione profonda, che dura per tutta la vita, nei confronti della vita notturna. SECOND SUMMER OF LOVE "Second Summer of Love" è una serie di film d’artista che richiamano un altro trentennale che ricorre quest'anno: nel 1988 infatti la musica elettronica e la cultura giovanile esplodono nel Regno Unito, per espandersi subito dopo in Europa e negli Stati Uniti. Le radici dell’acid house e la scena rave – il modo in cui hanno rivoluzionato lo stile di vita dei giovani e hanno avuto un impatto duraturo sulla cultura contemporanea, comparabile a quello della controcultura degli anni ’60 – rappresentano l’ispirazione dell’opera di Jeremy Deller, mentre gli scenari che hanno preceduto e influenzato la cultura rave ispirano le opere di Wu Tsang e Josh Blaaberg. Dai night club LGBT a New York, ai capannoni di Berlino e ai rave illegali organizzati nelle vicinanze dell’autostrada M25 che circonda la capitale britannica, l’acid house ha fatto da colonna sonora al frenetico smantellamento delle vecchie certezze, e alla costituzione di un nuovo ordine sociale.

 

Altri film in programma:

13 – 18 novembre: Josh Blaaberg

Distant Planet: The Six Chapters of Simona

 

20 – 25 novembre: Jeremy Deller

Everybody in The Place: An Incomplete History of Britain 1984-1992







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Ren Hang. Nudi | intervista a Cristiana Perrella

Ren Hang. Nudi

a cura di Cristiana Perrella

04 giugno —30 agosto 2020

 

Esplicito ma anche poetico, il lavoro dell’acclamato fotografo e poeta cinese Ren Hang (1987– 2017) è esposto per la prima volta in Italia con una selezione di 90 fotografie, accompagnate da un portfolio che documenta il backstage di uno shooting di Ren Hang nel Wienerwald nel 2015 e un’ampia sezione di libri rari sul suo lavoro. Ren Hang è noto soprattutto per la sua ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura, che ha per protagonista una gioventù cinese nuova, libera e ribelle. Per lo più nudi, i suoi soggetti appaiono su un tetto tra i grattacieli di Pechino, in una foresta di alberi ad alto fusto, in uno stagno con fiori di loto, in una vasca da bagno tra pesci rossi che nuotano oppure in una stanza spoglia, i loro volti impassibili, le loro membra piegate in pose innaturali. Cigni, pavoni, serpenti, ciliegie, mele, fiori e piante sono utilizzati come oggetti di scena assurdi ma dal grande potere evocativo. Sebbene spesso provocatoriamente esplicite nell'esposizione di organi sessuali e nelle pose, che a volte rimandano al sadomasochismo e al feticismo, le immagini di Ren Hang risultano di difficile definizione, scottanti e allo stesso tempo pure, permeate da un senso di mistero e da un’eleganza formale tali da apparire poetiche e, per certi versi, melanconiche. I corpi dei modelli – tutti simili tra loro, esili, glabri, dalla pelle bianchissima e i capelli neri, rossetto rosso e unghie smaltate per le donne – sono trasformati in forme scultoree dove il genere non è importante. Piuttosto che suscitare desiderio, queste immagini sembrano voler rompere i tabù che circondano il corpo nudo, sfidando la morale tradizionale che ancora governa la società cinese. In Cina infatti, il concetto di nudo non è separabile da quello di pornografia e il nudo, come genere, non trova spazio nella storia dell’arte. Le fotografie di Ren Hang sono state per questo spesso censurate. “Siamo nati nudi…io fotografo solo le cose nella loro condizione più naturale” (Ren Hang).


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