This website uses cookies to improve user experience and extract anonymous data about page views. For more information please refer to our cookie policy
OK
artwork

<p>Albert Hien, <em>Fountain of youth</em>, 1987</p>

artist
title
year

Albert Hien
Fountain of youth
1987



Artwork description
Technical details

Il titolo riprende un tema caro alla letteratura medioevale e rinascimentale, topos fortemente poetico e suggestivo che raccoglie i sogni di invertire il tempo e resuscitare o ringiovanire l’uomo. Ugualmente l’acqua è da sempre considerata l’elemento cosmogonico per eccellenza, capace di creare, guarire, rigenerare e purificare.
Hien restituisce un’immagine plastica del pensiero della Fontana della giovinezza con due potenti torri, simili a calici rovesciati che ricordano nella forma le flotte da champagne, se non fosse che l’acqua fluendo dallo stelo impedisce l’immersione nella fonte miracolosa. Il fluido scorre a una altezza irraggiungibile, il tema antico è trattato con ironia nell’intento di creare una sorta di spaesamento nello spettatore, dal momento che la promessa della giovinezza è prima invocata e poi negata. Il sogno inesaudito porta in sé, inoltre, un risvolto ancora più ironico e, al tempo stesso, spiazzante: in uno dei due calici troviamo sul retro un’apertura ad altezza uomo. L’osservatore vedendo l’acqua scorrere richiamerà alla mente un bisogno che l’apertura invita a soddisfare. 

Questa interpretazione è stata avanzata da Martin Hentschel, a sua volta sollecitato da un bozzetto realizzato da Hien per quest’opera che l’artista nomina “il grande luogo della pipì”. Ad ogni modo il titolo Fontana, inteso come orinatoio, richiama alla mente la celebre opera di Duchamp del 1917 alla quale l’ironia e lo smacco dell’opera al Centro Pecci sembrano rievocare. La fonte è anche il luogo di contaminazione di un altro luogo mitico, il Paese della Cuccagna, un borgo dove la fantasia delle persone disagiate si rifugiava alla ricerca di quello che la vita non poteva garantire loro.
La scultura costituisce la prima parte di una serie dal titolo Giardino delle delizie, cui seguono El trionfo de la Muerte e la Giostra delle Delizie. Suggestioni del passato di artisti nordici da Bosch a Pieter Bruegel il Vecchio, vengono riecheggiate; si riscontrano le stesse affinità in quel precario equilibrio espresso tra piacere e incubo. Nei lavori di Hien però tutto è amplificato, tutto si rovescia: il Trionfo della morte diventa la rappresentazione di un grande osso e il Giardino delle Delizie è una enorme salsiccia che riceve ed espelle in un processo circolare. [G.M.] 

Bibliografia
A. Barzel (a cura di), Europa Oggi, catalogo della mostra, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Centro Di, Firenze / Electa, Milano, 1988.
Lara-Vinca Masini, L’arte del Novecento, dall’Espressionismo al Multimediale, vol. 7, Giunti, 

Firenze 1989.
A. Barzel (a cura di), La collezione 1988-1990, catalogo, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato 1990. 

S.Pezzato (a cura di), Collezione permanente, catalogo, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato 1998. 



Alluminio, acqua, pompa idraulica, cm 600x180x160