In occasione della mostra personale a Prato, nella primavera 2000, Araki ha compiuto il suo primo Viaggio in Italia e realizzato le tre serie fotografiche raccolte nella collezione del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. In esse si ritrova il linguaggio diretto, privo di retorica e soprattutto di censure del fotografo, capace di riflettere continuamente la realtà che lo circonda riproducendola ossessivamente come una propria estensione immaginativa. L’obiettivo fotografico si trasforma in una vera e propria emanazione del corpo dell’autore, istintivamente rivolto agli elementi e ai simboli della bellezza, della sensualità, della natura, perennemente occupato nel rapporto tra il proprio “io” (spesso autorappresentato) e le persone incontrate e gli oggetti trovati per strada o nei luoghi frequentati.
Esplorando il territorio segreto dei propri sentimenti, così come la vita pulsante delle città o la profondità sterminata del cielo, Araki divora la realtà senza cedere mai alla volgarità o al divertimento voyeuristico, nel tentativo di avvicinarsi al mistero e allo stupore dell’esistenza umana.
A proposito del suo lavoro egli dichiara: “sento l’amore e la morte. Vedo e penso attraverso le fotografie”. [S.P.]
Bibliografia
B. Corà, F. Maggia (a cura di), Nobuyoshi Araki. Viaggio sentimentale, catalogo della mostra, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Gli Ori, Prato 2000.
Serie di 167 fotografie a colori, cm 22,8x24,9 ciascuna
Comodato dell’artista