Centro Pecci Night
Venerdì 17 maggio, dalle ore 19.00 alle ore 24.00, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta un nuovo appuntamento di Centro Pecci Night, la serata di apertura straordinaria in cui sono visitabili tutte le mostre in corso, arricchita da “e se ci entrassi dentro?”, il programma di incontri, performance e musica sperimentale realizzato in collaborazione con Kinkaleri, NUB Project Space e OOH-sounds che coinvolge, nelle varie date, ulteriori realtà culturali del territorio toscano e nazionale. L’evento di maggio è in connessione con l’Università di Firenze e la piattaforma Attivisti della Danza.
Centro Pecci
in collaborazione con
Kinkaleri + NUB Project Space + OOH-sounds
presenta
Venerdì 17 maggio 2024
h 19.00-24.00
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato
Venerdì 17 maggio, dalle ore 19.00 alle ore 24.00, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta un nuovo appuntamento di Centro Pecci Night, la serata di apertura straordinaria in cui sono visitabili tutte le mostre in corso, arricchita da “e se ci entrassi dentro?”, il programma di incontri, performance e musica sperimentale realizzato in collaborazione con Kinkaleri, NUB Project Space e OOH-sounds che coinvolge, nelle varie date, ulteriori realtà culturali del territorio toscano e nazionale. L’evento di maggio è in connessione con l’Università di Firenze e la piattaforma Attivisti della Danza.
Nella serata del 17 maggio, si apre con un’edizione speciale del format “Dentro l’opera”, in collaborazione con gli studenti del corso di Storia dell’arte contemporanea dell’Università di Firenze, che saranno disponibili nelle sale di “Eccentrica” per approfondire con il pubblico opere iconiche dalla collezione del Centro Pecci.
Gli spazi del Centro Pecci ospitano il workshop “SHARING SCORES - Verso nuove modalità di scrittura collettiva” (posti limitati, prenotazione necessaria) a cura della piattaforma fiorentina Attivisti della Danza. Prendendo ispirazione dalla ricerca coreografica di Simone Forti, l’incontro è incentrato sul momento dell’ideazione della partitura e sull’elaborazione di modalità di scrittura collettiva attraverso pratiche di esplorazione fisica di materiali esistenti e di composizione istantanea.
Il programma di live, diffuso negli spazi espositivi del Centro Pecci, si apre con la performance sonora “Alien Intelligence” dell’artista e compositrice Jasmine Guffond, a cura di OOH-sounds e Nub Project Space, che presenta uno studio musicale sull'interazione tra l’agire dell’artista e l’azione delle macchine nella creazione sonora, che mette in discussione la convenzione per cui il soggetto umano controlla l'oggetto non umano.
La serata prosegue con “Untitled (Figures)”, nuova performance della coreografa greca Lenio Kaklea, a cura di Kinkaleri, che viene adattata per gli spazi del Centro Pecci e presentata in prima nazionale. La performance sviluppa il concetto di “coming out” come un’espansione dei limiti della ricerca dell’artista in dialogo con un ampio universo di figure che l’hanno influenzata nel tempo, rendendo omaggio alla capacità delle culture queer di insegnarci ad amare il corpo femminile.
Chiude la serata “WATERBOWLS” di Tomoko Sauvage, a cura di Nub Project Space e OOH-sounds. Tomoko Sauvage è una musicista e artista del suono nota soprattutto per la decennale sperimentazione nell'uso di strumenti che combinano acqua, ceramica, amplificazione subacquea ed elettronica. Attraverso l'uso di elementi primordiali potenziati dalla tecnologia e ravvivati da gesti ritualistici e giocosi, la performance di Sauvage contempla, accorda e si connette sia con il materiale che con l'immaterialità, mantenendo un fragile equilibrio tra rischio e padronanza.
“e se ci entrassi dentro?” è un invito alla scoperta della sperimentalità e del contemporaneo, che nasce con la volontà di sviluppare connessioni e indagare il rapporto tra corpo, suono, spazio e opera d’arte. Un’opportunità di vivere in modo originale il Centro Pecci, cassa di risonanza delle più rilevanti ricerche artistiche internazionali, aperta al territorio e alle sue realtà culturali per costruire uno spazio della comunità da vivere attraverso i molteplici linguaggi dell’arte.
Ingresso con biglietto mostre, inclusi concerti e performance:
intero 10€ / ridotto 7€
Info e prenotazione aperitivo:
Cargo Bar Bistrot, T 0574 531829
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Dentro l’opera – mediazione degli studenti UniFI
Giovani mediatori e mediatrici dell'Università di Firenze, studenti di Storia dell’Arte formati dal Dipartimento Educazione del Centro Pecci, saranno disponibili nelle sale del museo per approfondire opere iconiche della collezione Eccentrica. L'evento è organizzato in collaborazione con gli studenti del Dipartimento SAGAS dell'UNIFI, che durante l’attuale anno accademico partecipano al seminario coordinato dal Centro Pecci in collaborazione con il corso di Storia dell’Arte Contemporanea (Metodologie, Strumenti e Pratiche) tenuto dal Prof. Giorgio Bacci nell'ambito del corso di Laurea Magistrale in Storia dell’arte. Gli studenti, dopo aver preso parte nei mesi precedenti a specifiche attività formative a loro riservate, accompagneranno il pubblico alla scoperta della collezione del Centro. Partecipano a questa edizione gli studenti Anna Bertulini, Alice Bini, Elisa Casini, Riccardo Neri e il dottorando Carlos Roberto Salazar Wagner.
Attivisti della Danza, SHARING SCORES (workshop)
Il progetto SHARING SCORES - Verso nuove modalità di scrittura collettiva prosegue l’indagine sulle pratiche del corpo legate al concetto di score, inteso come partitura coreografica o indicazione di movimento, che Attivisti della Danza porta avanti da diversi anni. Ispirazione principale è stato il lavoro di Simone Forti, coreografa e artista visiva americana di origini fiorentine, che ha rivoluzionato negli anni ‘60 il concetto di danza e performance. Gli scores di Simone Forti sono occasioni collettive di condivisione dello spazio, dei gesti e dei corpi in una direzione filosofico-politica. Sono frasi, piccole immagini descrittive, indicazioni pratiche, funzionali alla realizzazione di azioni dalla durata variabile che sperimentano il pensiero fisico del corpo collettivo. L’incontro è incentrato sul momento dell’ideazione della partitura, provando a elaborare nuove modalità di scrittura collettiva. Verranno proposte sia pratiche di esplorazione fisica di materiali esistenti, accompagnate da pratiche di composizione istantanea e di scrittura. Vengono inoltre esplorati alcuni materiali provenienti dalla pubblicazione Scores per spazi vuoti, primo numero di una serie di uscite a cura di Attivisti della Danza in collaborazione con Ginkgomag, Elisa D’Amico e Francesco Dalmasso. L’incontro è rivolto a tuttə.
Jasmine Guffond, Alien Intelligence
a cura di OOH-sounds e NUB Project Space
Jasmine Guffond presenta dal vivo variazioni elettroniche tratte dal suo recente lavoro “Alien Intelligence” - uno studio musicale dell'interazione tra l’agire umano e azione delle macchine nelle tecnologie di creazione sonora.
Viene messa in discussione la gerarchia convenzionale, in cui il soggetto umano (Jasmine) controlla l'oggetto non umano (la tecnologia musicale), attraverso la pratica sonora e musicale.
Piuttosto che essere rigido, emerge un senso distribuito di controllo in cui l'azione è condivisa sia nell'espressione umana che in quella delle macchine. Emergono logiche più che umane, una sorta di intelligenza aliena che mette in discussione una presunta posizione centrale della soggettività umana negli ambiti socio-tecnici e considera le implicazioni filosofiche, socio-politiche e culturali al di là della pratica musicale in un mondo sempre più mediato dalla tecnologia.
Lenio Kaklea, Untitled (Figures)
a cura di Kinkaleri, nell’ambito di Body To Be
Coreografia performance Lenio Kaklea; suono, luci e direzione tecnica Éric Yvelin; costumi Olivier Mullin; drammaturgia Lou Forster; voce Jill Johnston; musiche “Hornpipe en do mineur” di Henry Percel interpretato da Martin Fröst, Express Yourself di Madonna; amministrazione e produzione Olivier Poujol; produzione abd; coproduzione Peniche La Pop for the festival (Re)Mix 2023, WEILS Centre d’art de Bruxelles, Festival +Genres/KLAP Maison de la Danse de Marseille
“Untitled (Figures)” è la nuova performance di Lenio Kaklea, adattata per gli spazi del Centro Pecci e presentata in questa occasione in prima nazionale. La creazione nasce da una commissione del festival interdisciplinare parigino (RE)Mix per realizzare un lavoro sulla base della leggendaria canzone “I'm Coming Out” degli CHIC, interpretata da Diana Ross. L’artista sviluppa il concetto di “coming out” come un’espansione dei limiti della sua ricerca in dialogo con l’ampio universo di figure queer che l’hanno influenzata nel tempo: Ulrike Ottinger, Kenneth Anger, Jean Genet, Monique Wittig e il pittore neo-realista e scenografo Yannis Tsarouchis. Ispirata dallo scandaloso contributo del critico di danza Jill Johnston che nell’ambito di una conferenza sul femminismo alla New York City Hall ha dichiarato: “Tutte le donne sono lesbiche, anche quelle che non lo sanno ancora”, l’artista nella performance abbraccia tutto ciò che è “queer” in lei, attraverso un catalogo di figure danzate (la cowgirl, la leather culture, la disco e la figura del marinaio), rendendo omaggio alla capacità delle culture queer di insegnarci ad amare il corpo femminile.
* la performance presenta scene di nudo*
Tomoko Sauvage, Waterbowls
a cura di OOH-sounds e NUB Project Space
Nell'ultimo decennio, Tomoko Sauvage (JP/FR) ha sviluppato il suo unico strumento elettro-acustico, le Waterbowls, che combinano acqua, idrofoni e scodelle di porcellana e vetro. Tra le sue tecniche vi è la percussione casuale con gocce d'acqua e il controllo del feedback idrofonico tramite l'ondulazione a mano delle onde d'acqua, insieme alla terracotta porosa che, immersa nel liquido, emette bolle sonore, generando timbri scultorei e fluidi.
La sua sperimentazione musicale si basa su una pratica esecutiva dal vivo che esplora l'improvvisazione e l'interazione con l'ambiente. Attraverso l'uso di elementi primordiali potenziati dalla tecnologia e ravvivati da gesti ritualistici e giocosi, il lavoro di Sauvage contempla, accorda e si connette sia con il materiale che con l'immaterialità, mantenendo un fragile equilibrio tra rischio e padronanza. Le scodelle di porcellana sono state realizzate presso CRAFT, un centro di ricerca ceramica a Limoges, riutilizzando gli stampi utilizzati per realizzare campane di ceramica.
KLM/Kinkaleri opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. “Body To Be” è il progetto di Kinkaleri dedicato alla performance contemporanea. Al centro delle riflessioni rimane il corpo come luogo politico, un campo d’indagine dove esplodono le contraddizioni della complessa relazione tra individui, ambiente, economia, ecologia, struttura sociale.
OOH-sounds [over our heads] è un’etichetta discografica indipendente dedicata alla musica elettronica, alla creazione di eventi culturali e al perseguimento dell'interdipendenza come progetto sostenibile.
NUB Project Space propone uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea, della musica sperimentale e della ricerca sonora, con una particolare attenzione ai linguaggi fuori formato.
Attivisti della Danza è un gruppo aperto di danzatorə e coreografə indipendentə con base a Firenze e dintorni. Il gruppo si forma nel 2012 aprendo una riflessione attiva sulle esigenze delle professioni legate alla danza contemporanea in Italia. Attivisti della Danza nasce in un’ottica non gerarchica e si organizza come piattaforma orizzontale per supportare il lavoro di danzatorə, coreografə, formatorə e ricercatorə indipendentə creando una rete mobile tra questi soggetti. Le attività sono coordinate da danzatorə che lavorano per supportare i danzatorə in tutte le fasi della loro carriera e per alimentare una comunità di artistə, impedendo il loro isolamento e contribuendo alla creazione di un discorso sulla danza in Italia. Il progetto vuole accrescere la consapevolezza del valore sociale della danza e del suo ruolo come linguaggio contemporaneo che genera cultura e conoscenza.
Lenio Kaklea, danzatrice, coreografa, regista e scrittrice, nata ad Atene, Grecia, vive e lavora a Parigi. Ha studiato al Conservatorio Nazionale di Danza Contemporanea di Atene (SSCD) e dopo aver vinto il Premio della Fondazione Pratsika (2005), si trasferisce in Francia completando gli studi presso CNDC di Angers, seguendo il programma SPEAP, diretto da Bruno Latour a Parigi. Dal 2009, la sua pratica artistica utilizza una vasta gamma di media, tra cui coreografia, testo e video ed è influenzata da letture femministe e dalla critica postcoloniale, strumenti con i quali esplora la produzione della soggettività attraverso la trasmissione organizzata dei movimenti che rivelano gli spazi intimi per costruire la nostra identità. Il suo lavoro è stato presentato in tutta Europa da istituzioni e festival come Centre Pompidou, Bourse de Commerce-Pinault Collection, Lafayette Anticipations (Parigi); Palazzo Grassi-Pinault Collection (Venezia); ImPulsTanz Festival (Vienna); CN D (Pantin, Francia); Onassis Foundation, Athens Epidaurus Festival e National Greek Opera (Atene); Triennale (Milano); documenta 14/ Public programs (Kassel). Le sue performance sono entrate a far parte di collezioni pubbliche e private come il CNAP-Centro Nazionale di Belle Arti e KADIST Foundation (Parigi). Nel 2019 Kaklea è stata insignita del Premio Danza della Fondazione Hermès Italia e della Triennale di Milano.
Tomoko Sauvage (JP/FR) è una musicista e artista del suono nota soprattutto per la sua lunga sperimentazione nell'uso di strumenti che combinano acqua, ceramica, amplificazione subacquea ed elettronica. La sua ricerca si basa su pratiche di esibizione dal vivo che abbracciano le dinamiche imprevedibili dei materiali. Incorporando gesti ritualistici, improvvisa giocando con gli ambienti e utilizzando il caso come metodo compositivo. Le sue performance e installazioni sono state presentate a RIBOCA, Museo V&A, Manifesta, Roskilde Festival, Sharjah Art Foundation, Centre Pompidou Metz e Nyege Nyege Festival, tra gli altri. Vive e lavora a Parigi dal 2003.
Jasmine Guffond è un'artista e compositrice che lavora all'interfaccia delle infrastrutture sociali, politiche e tecniche. La sua pratica spazia dalla performance dal vivo, alla registrazione, all'installazione sonora e all'aggiunta di browser personalizzati. Attraverso la sonificazione dei dati, affronta il potenziale del suono nell'interagire con questioni politiche contemporanee e coinvolge l'ascolto come pratica di conoscenza situata. Interessata a rendere udibile ciò che altrimenti sfugge alla percezione umana, Jasmine si concentra sulla sonificazione di algoritmi di riconoscimento facciale, reti globali e cookie di tracciamento Internet. Questo approccio solleva interrogativi sul significato dell'identificazione e del tracciamento delle nostre abitudini personali e sulla riduzione delle nostre identità, scelte e personalità a flussi di dati. Ha esposto a livello internazionale, inclusa la composizione del suono per l'installazione di Shulea Cheang al Padiglione di Taiwan della Biennale di Venezia del 2019, e la collaborazione con Zorka Wollny per un'installazione sonora alla Biennale di Architettura di Chicago del 2019. Ha completato il suo master in Sound Studies presso l'Università der Künste nel 2015, ha ricevuto la "Working Grant for New Music und Sound Art" dal Senato di Berlino nel 2016 e nel 2021, è stata presentata sulla rivista Wire nel 2019 e intervistata per 'Listen to Lists', una pubblicazione di Haus der Kulturen der Welt e Spector Books nel 2021. Si è esibita dal vivo a livello internazionale in festival di musica elettronica e arte, inclusa l'apertura del festival CTM nel 2020 e un lavoro commissionato per il Groupe de Recherches Musicales (GRM) Acousmonium, presentato in anteprima a Parigi a Présences Électronique nel 2022. Esplorando intuitivamente suoni astratti e facendo riferimento a strutture musicali tradizionali, ha pubblicato dischi solisti acclamati dalla critica con le etichette Sonic Pieces (2015, 2017), Karl Records (2018) e Editions Mego (2020). Nel 2021 la Dott.ssa Jasmine Guffond ha completato il suo dottorato presso il dipartimento di Arte, Design e Architettura dell'Università di New South Wales, dove ha condotto ricerche sul suono come metodo di indagine sulle culture di sorveglianza online.Insegna occasionalmente al programma di master in Sound Studies and Sonic Arts presso l'UdK di Berlino.
“e se ci entrassi dentro?” è un invito alla scoperta della sperimentalità e del contemporaneo, che nasce con la volontà di sviluppare connessioni e indagare il rapporto tra corpo, suono, spazio e opera d’arte.
Un’opportunità di vivere il museo in modo originale, che inaugura un programma di notti al Centro Pecci a cadenza mensile che si arricchiranno nel tempo di eventi e collaborazioni.
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia
Quando
17 maggio 2024
Ingresso con biglietto mostre, inclusi concerti e performance:
intero 10€ / ridotto 7€