Cannes 75
con Zelda Samson, Alexis Manenti, Fanta Guirassi
(Francia-Belgio, 2022) 88' - v. or. sott. ita. e vers. it.
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Spettacoli
sabato 20 maggio, ore 16.00 - v. or. sott. it.; ore 19.30 - vers. it.
domenica 21 maggio, ore 16.00 - vers. it.; ore 21.15 - v. or. sott. it.
mercoledì 24 maggio, ore 18.45 - v. or. sott. it.
sabato 27 maggio, ore 21.15 - vers. it.
domenica 28 maggio, ore 16.00 - vers. it.; ore 19.30 - v. or. sott. it.
mercoledì 31 maggio, ore 21.15 - vers. it.
Premio migliore interpretazione alla protagonista Zelda Samson nella sezione Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2022 e Premio FIPRESCI (Federazione internazionale della critica internazionale)
Premio del pubblico al Festival di Rotterdam 2023
Dalva, quando viene prelevata dai Servizi sociali e portata contro la sua volontà in un centro per minori, ha 12 anni, vive da sola con il padre, che lei chiama Jacques, ha sempre studiato in casa senza avere contatti con i suoi coetanei, e si veste e si trucca come una donna adulta. Al centro di accoglienza si sente sola, e vittima di una grande ingiustizia. Ma a poco a poco diventa evidente che l'ingiustizia è quella perpetrata contro di lei dal padre che, dopo la separazione dalla moglie, ha fatto di Dalva la sua compagna. La ragazzina non conosce altro affetto, e sente terribilmente la mancanza di "Jacques". Saranno l'amicizia con Samia, la compagna di stanza che le è stata affiancata, e l'aiuto dell'assistente sociale Jayden a donarle una nuova prospettiva sulla realtà e ad insegnarle come possa essere la vita a 12 anni, così come quale possa essere l'amore autentico di un genitore verso un figlio.
Buona la prima per Emmanuelle Nicot che ci porta all’interno di un processo di maturazione ribaltato. Un film coraggioso impreziosito dall’interpretazione della giovane protagonista Zelda Samson
(Francesca Lombardo, sentieriselvaggi.it)
L’amore secondo Dalva è uno degli esordi più interessanti della stagione. Un film dal forte impatto emotivo quello della regista belga Emmanuelle Nicot, che si è aggiudicata due premi alla Semaine de la Critique al Festival di Cannes del 2022: migliore interpretazione a Zelda Samson e premio FIPRESCI.
Dalva è una ragazza di dodici anni ma, nonostante la sua giovane età, si sente una donna. Una frase che ripete agli assistenti sociali dopo l’arresto del padre, accusato di pedofilia per aver abusato della figlia. Ma la cosa più sconvolgente è che Dalva sostiene di amare suo padre. La ragazza viene mandata in una casa-famiglia qui, grazie anche all’amicizia con una sua coetanea, imparerà a guardare il mondo sotto un’altra prospettiva e a vivere la propria infanzia.
L’amore secondo Dalva è un film difficile, non solo perché tratta il tema della pedofilia e degli abusi di un padre nei confronti della propria figlia. Quello che forse colpisce di più, l’aspetto che più di tutti ti lascia incredulo, come sono increduli gli assistenti sociali quando Dalva parla con loro, è la dichiarazione d’amore che la ragazza fa nei confronti del padre, è l’incapacità, da parte sua, di capire che quello che gli è successo non è naturale, non è umano. Dalva indossa vestiti con pizzi e merletti, un rossetto appariscente, vuole a tutti i costi essere un’adulta. Ma non è quella voglia che tutte le adolescenti attraversano, indossare un rossetto o un paio di tacchi, nel caso della protagonista è compiacere le perversioni di un padre.
Emmanuelle Nicot ci fa fare un viaggio al contrario. Entriamo all’interno della visione surreale di Dalva, viviamo la sua potente negazione della realtà. È difficile anche definirla una vittima, perché la naturalezza del suo comportamento o delle cose che afferma non te la fa definire tale. C’è un processo di maturazione ribaltato. Nel film non c’è un percorso di crescita, perché Dalva vive, forse per la prima volta, la spensieratezza dell’infanzia. Abbandona il rossetto, i tacchi e i merletti, indossa una felpa, i suoi capelli sono arruffati e il viso non è appesantito dal trucco. Scopriamo la bellezza di una bambina di dodici anni che gioca, commette i primi sgarri fumando la prima sigaretta o bevendo di nascosto dagli adulti.
Buona la prima per Nicot che oltre alla regia si occupa anche della sceneggiatura del suo primo lungometraggio. Una storia buia e sgradevole che pian piano avanza verso la luce e che deve alla sua giovane protagonista, Zelda Samson, gran parte del merito di questo primo esordio.
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia
Spettacoli
20 maggio, ore 16.00 vos.; ore 19.30
21 maggio, ore 16.00; ore 21.15 vos
24 maggio, ore 18.45 vos
27 maggio, ore 21.15
28 maggio, ore 16.00; ore 19.30 vos
31 maggio, ore 21.15
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