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Piove di Paolo Strippoli

Prime Visioni

FILM / PRIME VISIONI



November 16—23, 2022

con Fabrizio Rongione, Cristiana Dell'Anna, Francesco Gheghi.

(Belgio-Italia, 2022)93'; vers. it. - V.M. 18 anni

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SPETTACOLI

mercoledì 16 novembre, ore 21.15 (vm18)

giovedì 17 novembre, ore 17.00 (vm18)

sabato 19 novembre, ore 18.00 (vm18)

domenica 20 novembre, ore 20.30 (vm18)

mercoledì 23 novembre, ore 19.10 (vm18)

 

Roma è sommersa dalla pioggia. Le fogne tracimano, i tombini saltano. Incappucciati e zuppi vagano per la città Thomas e la sua famiglia. Lui, il padre, francese da tanti anni in Italia che si destreggia tra diversi lavori per tenere in piedi la famiglia; Enrico, il figlio, adolescente tutto silenzi e frasi come lame; Barbara, la figlia, bambina di sorrisi e affetto dal suo trono che è la sedia a rotelle. Non ha una moglie e una madre questa famiglia: Cristina non è sopravvissuta all'incidente che ha messo sulla carrozzina la figlia e sfregiato il figlio. Si sta rompendo, la vita di Thomas e dei suoi. Come si stanno rompendo le vite degli altri, amici, vicini, sconosciuti. Dalle fogne e dagli scarichi viene fuori una nebbia che ti entra in corpo e ti fa uscire fuori tutto il male che hai accumulato dentro. Il male che tutti hanno.

Dopo il successo di A Classic Horror Story, Strippoli torna con un inquietante dramma famigliare tra il body horror e il fantascientifico. Vietato ai minori di 18 anni (Federico Rizzo, sentieriselvaggi.it)
Dopo il grande successo internazionale ottenuto con il film Netflix A Classic Horror Story, co-diretto insieme a Roberto De Feo, Paolo Strippoli torna con un inquietante dramma famigliare tra il body horror e il fantascientifico. Al centro della vicenda di Piove c’è la famiglia Morel, composta dal papà Thomas (Fabrizio Rongione) e i figli Enrico (Francesco Ghenghi) e Barbara (Aurora Menenti). Fin da subito si nota una mancanza enorme in questa famiglia, un posto a tavola sempre vuoto che non potrà mai essere riempito da nessun altro. Un incidente ha lasciato cicatrici visibili e invisibili sulla famiglia Morel, dal viso di Enrico alla sedia a rotelle su cui è costretta la piccola Barbara, come dei costanti rimandi a quella tragica notte in cui hanno perso la loro madre (Cristiana Dell’Anna). Da quel triste evento il rapporto tra padre e figlio non è più stato lo stesso. C’è risentimento e senso di colpa, ma soprattutto c’è un’angoscia che gli impedisce di ricominciare a vivere. In tutto ciò, la pioggia che cade incessantemente su una Roma grigia e cupa come non mai fa risalire dai condotti fognari uno strano vapore proveniente da una misteriosa melma grigiastra. Sembra essere proprio questa sostanza a condurre alla follia i responsabili degli atroci atti di cui i telegiornali parlano ossessivamente in quei giorni.
Sono essenzialmente due i binari su cui si muove Piove di Paolo Strippoli, scritto a sei mani con Gustavo Hérnandez e Jacopo Del Giudice, quest’ultimo in particolare vincitore del Premio Solinas 2017 proprio con questa sceneggiatura. Da una parte l’elaborazione del lutto, con tutte le tragiche conseguenze nei rapporti famigliari, e dall’altra la ricerca dell’origine del male e della disumana violenza insita in ognuno di noi. La melma non è altro che una semplice allegoria del male, allo stesso modo di tanti altri horror del passato, come Fog di John Carpenter o The Mist di Frank Darabont, ispirato al romanzo La nebbia di Stephen King. Come ogni horror in cui l’elemento naturale diventa il vero villain della vicenda, anche Piove crea la giusta atmosfera a partire dalla fotografia lugubre e dalla colonna sonora inquietante, capace di sottolineare ogni scena con suoni stranianti che tengono la tensione sempre alta. L’incessante rumore della pioggia, la sveglia che continua a suonare ad intervalli regolari, la luce che crea strane ombre sul viso di ognuno dei personaggi, ognuno di questi elementi contribuisce a creare un’atmosfera elettrica e assolutamente malsana che sembra poter esplodere da un momento all’altro.


Prime visioni


Where
Cinema - Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia


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domenica 20 novembre, ore 20.30 (vm18)

mercoledì 23 novembre, ore 19.10 (vm18)

 

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