CENTRO PECCI events

Quir

di Nicola Bellucci

Spettacolo unico

giovedì 3 aprile, ore 21.00

Alla presenza del regista e parte del cast

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Premio Miglior Documentario Italiano al Festival del Documentario Indipendente di Roma

"Quir è un negozio di pelletteria e handmade gestito da Massimo e Gino, la coppia queer più longeva d’Italia, insieme da oltre 40 anni. Ma non solo: Quir è anche uno dei luoghi principali di ritrovo per la comunità LGBTQI+ palermitana, un luogo di accoglienza e di arte. Quir è anche il titolo del documentario di Nicola Bellucci che racconta proprio di questa comunità e dei suoi personaggi principali, uomini e donne transgender che rifiutano qualsiasi etichetta ed esprimono sé stessi nella libertà e nella lotta.

Di storie sulla comunità LGBTQI+ ne è pieno il panorama cinematografico, complice la vitalità della lotta e la poeticità dell’amore quando questo non rientra nei canoni abituali. Ma Nicola Bellucci con Quir va oltre. Parte con un incipit dichiaratamente sfacciato: Massimo Milani tiene un discorso sulla violenza verbale contro i gay urlando termini dialettali come “Arruso” oppure “Frocio, Ricchione, Finocchio”. Sullo sfondo, nel frattempo, si sta svolgendo un matrimonio etero e gli sposi scendono felici le scale insieme al fotografo. Le immagini successive sono le lapidi di Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, i due “ziti” di Giarre, uccisi nel 1980 a causa della loro relazione omosessuale. Il delitto, per la sua matrice omofoba, segnò la svolta per la lotta LGBTQI+ a livello nazionale e portò alla nascita di associazioni e movimenti come Arcigay.

Dopo un inizio così, Quir entra nell’anima dei protagonisti, scava a fondo nella loro affermazione quotidiana. Oltre la lotta, oltre la resistenza, Quir ricerca l’intimità dell’amore. Un amore che non è solo quello romantico di Massimo e Gino, ma anche quello di Ernesto Tomasini, teatrante fuori dagli schemi che dopo anni di successo all’estero ritorna a Palermo per accudire la sua anziana madre, prima sostenitrice del suo essere artista, omosessuale, grottesco.

E anche l’amore di Vivian Bellina per se stessa, tanto da mettere continuamente in discussione il percorso di transizione e la lotta per affermare la propria identità. È proprio lei che, parlando di sé stessa dice: “Adesso mi sento talmente tanto donna, che forse avrei potuto mantenere l’organo genitale maschile. Godermi il mio genitale di nascita e sentirmi comunque donna.” Lo stesso Massimo Milani, nonostante il suo percorso di transizione e le fattezze femminili, mantiene il suo nome e continua a riferirsi a sé con il maschile.

Quir lascia fuori la lotta politica di massa o di movimento organizzato ed entra in una dimensione di lotta interiore, quotidiana, di comprensione reciproca e di affermazione libera, oltre qualsiasi tipo di etichetta. Lo fa anche attraverso l’ironia, presente in molte sequenze e che regala al ritmo anche una poetica leggerezza. Divertente e romantico il momento in cui Gino Campanella parla della decisione di Massimo, all’epoca suo compagno già da anni, di volersi impiantare il seno. A questa decisione Gino gli risponde: “Basta che non togli il resto!“

Quir è il racconto di come si possa amare la persona, al di là delle molteplici sfumature della sua identità di genere o dell’orientamento sessuale. Una verità semplice che si scontra con la realtà di una città ancora patriarcale e arretrata, ma che sempre di più si colora di libertà". (Giulia Rossi)