Corpi in prestito
In occasione dell’uscita italiana del suo ultimo film The Room Next Door, Leone d'Oro all’ultimo Festival di Venezia, siamo lieti di presentare al pubblico, in collaborazione con Mabuse Cineclub, cinque dei suoi film più iconici, restaurati in 4K
in collaborazione con Mabuse Cineclub
Dal 21 novembre al 19 dicembre
Tutti i giovedì alle 21.15
Tutti i film sono in lingua originale sottotitolati in italiano
Pedro Almodóvar è tra i registi più audaci e influenti del cinema contemporaneo. Con il suo stile inconfondibile e una profonda sensibilità nel raccontare la complessità umana, ha segnato il panorama cinematografico internazionale. I suoi film esplorano temi centrali come il corpo, che diventa un potente strumento narrativo per indagare desideri, relazioni e identità. Se gli anni Ottanta hanno rappresentato per lui un periodo di opere trasgressive e anticonformiste, gli anni Novanta e Duemila segnano invece la maturità artistica e narrativa, con la creazione dei suoi capolavori più riconosciuti.
In occasione dell’uscita italiana del suo ultimo film The Room Next Door, Leone d'Oro all’ultimo Festival di Venezia, siamo lieti di presentare al pubblico, in collaborazione con Mabuse Cineclub, cinque dei suoi film più iconici, restaurati in 4K.
(Spagna, 2006)
durata120'
con Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas
VM 14 anni
giovedì 21 novembre
ore 21.15
Raimuna è sposata con un manovale disoccupato e madre di una figlia adolescente. Sole, sua sorella, lavora come parrucchiera. La loro madre è morta in un incendio insieme al marito, ed inizia ad apparire, prima a sua sorella, quindi a Sole, sebbene le persone con le quali ha ancora questioni irrisolte siano Raimunda e la sua vicina in paese, Augustina.
Con "Volver" (2006) Almodóvar esplora il tema della maternità, della morte e della rinascita attraverso il corpo delle donne, che diventa il luogo della vita e della morte, della sofferenza e della resilienza. I corpi femminili sono fonte di forza e di saggezza, di gioia e di dolore. Premio per la migliore interpretazione femminile al cast del film al Festival di Cannes: Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Chus Lampreave, Yohana Cobo, Blanca Portillo. Penelope Cruz ha ottenuto anche la nomination agli Oscar®.
“Volver è un incontro tra Il romanzo di Mildred (Michael Curtiz) e Arsenico e vecchi merletti (Frank Capra), in combinazione con il naturalismo surrealista del mio quarto film, Che ho fatto per meritare questo?, cioè Madrid e i quartieri effervescenti della classe lavoratrice, dove gli immigrati delle varie province spagnole condividono sogni, vita e fortuna con una moltitudine di etnie e razze diverse. Nel cuore di questo tessuto sociale, tre generazioni di donne sopravvivono al vento, al fuoco e persino alla morte, grazie alla bontà, al coraggio e ad una vitalità infinita.” Pedro Almodóvar
(Spagna, 2002)
durata: 112'
con Javier Cámara, Dario Grandinetti, Leonor Watling
giovedì 28 novembre
ore 21.15
Il sipario si apre sullo spettacolo di Pina Bausch, Café Muller. Fra gli spettatori due uomini, seduti vicini per caso. Sono Benigno, un giovane infermiere, e Marco, uno scrittore quarantenne. Qualche mese dopo, i due uomini si incontrano di nuovo a "El Bosque", la clinica privata dove lavora Benigno. Lydia, la ragazza di Marco, è una torera caduta in coma durante una corrida. Benigno si occupa di un'altra donna in coma, Alicia, una giovane studentessa di danza. Inizia tra loro una intensa amicizia... …
Oscar® per la migliore sceneggiatura originale e Golden Globe per il miglior film straniero, in “Parla con lei” (2002) il corpo diventa il confine tra la vita e la morte, ma anche il mezzo attraverso il quale esprimere amore, desiderio e intimità. Almodóvar esplora la fragilità e la forza del corpo umano, la sua capacità di connessione e di comunicazione anche al di là delle parole.
“Parla con lei è una storia sull'amicizia tra due uomini, sulla solitudine e sulla lunga convalescenza delle ferite provocate dalla passione. È anche un film sull'incomunicabilità tra le coppie, e sulla comunicazione. Sul cinema come argomento di conversazione. Su come i monologhi di fronte a una persona silenziosa possano essere una forma efficace di dialogo. Sul silenzio come "eloquenza del corpo", sul film come veicolo ideale nelle relazioni tra le persone, su come un film raccontato a parole possa fermare il tempo e insinuarsi nella vita di chi lo racconta e di chi ascolta.” Pedro Almodóvar
(Spagna, 2004)
durata: 110'
con Gael García Bernal, Fele Martínez, Javier Cámara.
VM 14 anni
giovedì 5 dicembre
ore 21.15
In un collegio religioso, agli inizi degli anni '60, due bambini, Ignacio ed Enrique, scoprono l'amore, il cinema e la paura. Padre Manolo, direttore del collegio e loro professore di Lettere, è testimone e partecipe di queste scoperte. I tre personaggi si incontrano di nuovo in altre due occasioni, alla fine degli anni '70 e nel 1980. Il nuovo incontro segnerà la loro vita e la morte di uno di loro.
In “La mala educación" (2004) - con un grande Gael Garcia Bernal - si intrecciano storie di passione, violenza e perdono, in cui i corpi dei personaggi sono prigionieri dei loro desideri più oscuri e delle loro esperienze traumatiche. Almodóvar esplora la vulnerabilità dei corpi di fronte al potere e alla manipolazione. “La mala educación" ha vinto il BAFTA come miglior film straniero e ha ottenuto una nomination agli Oscar® per la migliore sceneggiatura.
“Il film non è una commedia, anche se c'è umorismo (il personaggio di Javier Cámara). Né è un musical per bambini, anche se ci sono bambini che cantano. È un film noir, o almeno così mi piace pensarlo.” Pedro Almodóvar
(Spagna, 1993)
durata: 111'
con Rossy De Palma, Victoria Abril, Peter Coyote
VM 14 anni
giovedì 12 dicembre
ore 21.15
C'è una truccatrice, Kika, che deve fare i conti con le sindromi depressive del suo partner, Ramón, un fotografo le cui arte si basa sulla manipolazione di fotografie, grandi "collage" che hanno sempre come tema il corpo femminile nelle sue manifestazioni più sensuali. C'è un pornodivo che aggredisce fanciulle. C'è una reporter TV a caccia di scoop per il suo show. Tutte queste storie si intrecciano in una spirale di amore e delitti.
Con "Kika - Un corpo in prestito" (1993) Almodóvar mette in scena un'opera carica di provocazione, dove i corpi dei personaggi diventano oggetto di desiderio, manipolazione e trasgressione. Il corpo diventa una metafora della società contemporanea, con le sue ossessioni e le sue perversioni.
“Io sono un eclettico per natura. La miscela e l'impurità sono qualcosa di naturale nel mio carattere. Non ho mai combattuto contro questa tendenza, ma riconosco che in Kika, la convivenza di diversi generi è più esplicita e consapevole che mai.” Pedro Almodóvar
(Spagna, 1995)
durata: 100'
con Marisa Paredes, Chus Lampreave, Jordi Mollà
giovedì 19 dicembre
ore 21.15
Un'autrice di successo di romanzi rosa sta attraversando una crisi esistenziale. La sua più autentica, tormentata natura si sta ribellando e la porta a divorare letture impegnate e criticare i suoi stessi romanzi usando uno pseudonimo. Sul fronte sentimentale è ancora peggio: l'amatissimo marito vuole lasciarla. La donna, confusa e ormai scossa nel profondo, tenta il suicidio, ma poi l'istinto vitale la porta all'accettazione del dolore e a una completa rinascita attraverso un viaggio catartico nei luoghi dell'infanzia.
In "Il fiore del mio segreto" (1995), Almodóvar affronta il tema del corpo in modo più intimo e delicato: la protagonista Leo - un’immensa Marisa Paredes - si trova a confrontarsi con il suo corpo e con la sua identità in un viaggio interiore che la porta a riscoprire se stessa e a liberarsi dalle convenzioni che la soffocano.
“È un film di "buoni sentimenti", che non implica affatto alcuna concessione al sentimentalismo. In altre parole, è un dramma. Anche se adoro il melodramma, questa volta ho scelto l'aridità e la sintesi. Bile invece di miele. Lacrime che non servono per sfogarsi, ma per soffocare. Dolore vero.” Pedro Almodóvar
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia