Rassegna cinematografica
A cura di Luca Barni, con interventi di Ross Lipman e Stefano Zenni
La rassegna
In collaborazione con la distribuzione indipendente Reading Bloom, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci porta a Prato una rassegna di lungometraggi realizzati da Shirley Clarke (1919-1997), regista e artista newyorkese, vera e propria icona del cinema underground ed indipendente non solo americano. Insieme a Maya Deren, Kenneth Anger e Stan Brakhage, ha influenzato in maniera decisiva i nuovi registi e filmmaker che dal 1960 si unirono intorno al New American Cinema Group di Jonas Mekas, tappa fondamentale del cammino di affrancamento da Hollywood da parte del cinema indipendente statunitense, che portò di lì a qualche anno alla nuova generazione di registi della New Hollywood, diventati oggi maestri universalmente riconosciuti.
La rassegna (The Connection - 1961; Portrait of Jason - 1967; Ornette: Made in America -1985) si aprirà con un evento speciale, una lezione di Ross Lipman sul restauro cinematografico e su uno dei suoi ultimi lavori, Shadows (1959) di John Cassavetes (giovedì 10 maggio, ore 18.00). A chiudere la rassegna un appuntamento altrettanto importante con la proiezione di Film (1964), unica esperienza cinematografica dello scrittore e commediografo irlandese Samuel Beckett, realizzato in collaborazione con Alain Schneider, con protagonista il grande attore e regista dell’età del Muto Buster Keaton, restaurato sempre da Lipman., di cui vedremo anche Notfilm (2015), documentario sull’opera di restauro del film in questione.
La proiezione di The Connection (1961) di Shirley Clarke, di giovedì 10 maggio, sarà preceduta da un’introduzione dello stesso Ross Lipman, mentre Ornette: Made in America (1985), sarà presentato dal musicologo Stefano Zenni.
giovedì 10 maggio ore 18.00
Evento Speciale d’Apertura: Lezione di Ross Lipman
Persistence of Revision. Lezione introduttiva sul restauro cinematografico
Passing Shadows: Cassavetes and Mingus. Lezione sul restauro e la produzione di
Shadows di John Cassavetes
La rassegna: Shirley Clarke: Portrait of Another Cinema
The Connection - Shirley Clarke - 1961 - 103'
giovedì 10 maggio ore 21.15 (introduce Ross Lipman);
venerdì 11 maggio ore 17.15;
martedì 15 maggio ore 21.15;
mercoledì 16 maggio ore 17.15
Portrait of Jason - Shirley Clarke - 1967 - 105'
giovedì 17 maggio ore 21.15;
venerdì 18 maggio ore 17.15;
martedì 22 maggio ore 21.15;
mercoledì 23 maggio ore 17.15
Ornette: Made in America - Shirley Clarke - 1985 - 77'
giovedì 24 maggio ore 21.15 (introduce il musicologo Stefano Zenni);
venerdì 25 maggio ore 17.15;
martedì 29 maggio ore 21.15;
mercoledì 30 maggio ore 17.15
Evento chiusura della rassegna Film/Notfilm
Film - Alain Schneider, Samuel Beckett - 1964 - 24'
Notfilm - Ross Lipman - 2015 - 128
giovedì 31 maggio ore 21.00;
venerdì 1 giugno ore 17.15;
martedì 5 giugno ore 21.00;
mercoledì 6 giugno ore 17.15
Shirley Clarke
Nata borghese, Shirley Clarke fece ottimi studi universitari e si sposò per potersi affrancare appena possibile dal controllo paterno. Intraprese la carriera di ballerina studiando con coreografe del calibro di Martha Graham, Hanya Holm e Doris Humphrey. Verso i trentacinque anni, però, comprese che la danza non le avrebbe permesso di continuare ad esprimersi artisticamente come avrebbe desiderato e di ottenere il riconoscimento a cui aspirava. Studiò con Hans Richter al City College of New York e diventò parte del movimento artistico che andava sviluppandosi in quegli anni al Greenwich Village chiamato New American Cinema Group, assieme a cineasti come Maya Deren, Stan Brakhage e Jonas Mekas. Il suo primo film, The Connection, è uno dei più grandi successi artistici del New American Cinema Group ma fu censurato dalle autorità nel 1961 per le oscenità e l’uso di droghe mostrate nel film.
Nel 1963 Clarke diresse il documentario sul poeta americano Robert Frost, Robert Frost: A Lover’s Quarrel with the World, che vinse l’Oscar al miglior documentario e che fu apprezzato tra gli altri da David Bowie, che ci vide lo spirito americano condensato in un film. Successivamente diresse un altro lungometraggio di finzione, The Cool World, con Carl Lee, suo compagno fino alla morte. Il suo quarto lungometraggio è Portrait of Jason che si differenzia nettamente dalla produzione precedente della Clarke. Il film è tratto da una lunga intervista notturna di più di 12 ore con l’aspirante performer in night club e icona omosessuale Jason Holliday, il quale racconta davanti alla macchina da presa della Clarke la sua storia tra razzismo, abusi familiari, omofobia, droga, sesso e prostituzione. Il film diventò presto una delle pellicole di riferimento nel cinema di genere e fu oggetto di lodi da parte di cineasti come John Cassavetes e Ingmar Bergman, il quale affermò che “Portrait of Jason è il film più incredibile che abbia mai visto nella mia vita”. Nonostante il successo del film Shirley Clarke negli anni successivi avrà difficoltà a trovare fondi per realizzare ulteriori progetti; dal 1975 al 1985 insegnò cinema all’università UCLA di Los Angeles. Il canto del cigno fu Ornette: Made in America documentario in cui la Clarke tracciò un ritratto dell’icona del free jazz Ornette Coleman. Il film divenne presto un successo e uno dei riferimenti assoluti tra i jazz-film mostrando ancora una volta la capacità della regista di sapersi rinnovare film dopo film e abbracciando forme espressive inusuali come la video-arte
e il video musicale. Dopo Ornette: Made in America ,Shirley Clarke si ritirò dal mondo del cinema e morì nel 1997 a causa di un ictus. Dopo un periodo di oblio il cinema di Shirley Clarke è stato riscoperto in tutto il mondo grazie al lavoro della Milestone Film, ottenendo così il riconoscimento dovuto da parte della comunità cinematografica. Ad oggi Shirley Clarke è considerata una delle cineaste più importanti di tutti i tempi.
Ross Lipman
Ross Lipman è un filmmaker indipendente e uno dei massimi esperti nel restauro del patrimonio cinematografico. Per sedici anni ha lavorato alla UCLA Film & Television Archive di Los Angeles curando i restauri di numerose pellicole indipendenti e sperimentali, tra cui Shadows di John Cassavetes, Killer of Sheep di Charles Burnett, The Connection di Shirley Clarke, e ancora: opere di Charlie Chaplin, Samuel Beckett, Orson Welles, Bruce Conner,
Thom Andersen, Kent Mackenzie, Barbara Loden, Kenneth Anger, Rob Epstein e Robert Altman. Lipman è attualmente impegnato nella conservazione e nel restauro dei film dell’artista americano Bruce Conner (1933-2008), a cui MoMA di New York, SFMOMA di San Francisco e Museo Reina Sofía di Madrid hanno dedicato nel 2016-17 un’importante retrospettiva: Bruce Conner: It’s All True. Il 29 gennaio 2017 Lipman ha debuttato all’IFFR di
Rotterdam con THE EXPLODING DIGITAL INEVITABLE, un live documentary (o performance essay) sulla produzione e sul restauro di uno dei più celebri found footage film di Conner, CROSSROADS (1976), che verrà presentato in anteprima italiana il 5 maggio 2018 al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Per l’impegno profuso nella conservazione e nel restauro del patrimonio cinematografico, Ross Lipman è stato insignito di numerosi premi e onorificenze quali il National Society of Film Critics’ Heritage Award, l’Anthology Film Archives’ Preservation Honor e il New York Museum of Modern Art’s Conservator of Choice. Accanto alla sua attività di archivista, Lipman si esibisce in performance di live cinema e tiene frequenti lezioni presso università e istituti di cultura internazionali. I suoi scritti, incentrati sulla storia, la tecnologia e l’estetica del cinema, sono apparsi su riviste e pubblicazioni accademiche. I suoi film sperimentali sono stati proiettati in prestigiosi festival e musei internazionali come il Sammlung Goetz di Monaco, l’Oberhausen Film Festival and Archive, il Balazs Bela Studios di Budapest e l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Notfilm (2015), un cine-saggio sulla collaborazione tra Samuel Beckett e Buster Keaton in Film di Beckett, è il suo primo lungometraggio. Figura nella lista dei 10 migliori film e dei 10 migliori documentari del 2016 di «Artforum», «IndieWire», «Village Voice» e altre riviste di critica.
In collaborazione con la distribuzione indipendente Reading Bloom, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci porta a Prato una rassegna di lungometraggi realizzati da Shirley Clarke (1919-1997), regista e artista newyorkese, vera e propria icona del cinema underground ed indipendente non solo americano. Insieme a Maya Deren, Kenneth Anger e Stan Brakhage, ha influenzato in maniera decisiva i nuovi registi e filmmaker che dal 1960 si unirono intorno al New American Cinema Group di Jonas Mekas, tappa fondamentale del cammino di affrancamento da Hollywood da parte del cinema indipendente statunitense, che portò di lì a qualche anno alla nuova generazione di registi della New Hollywood, diventati oggi maestri universalmente riconosciuti.
La rassegna (The Connection - 1961; Portrait of Jason - 1967; Ornette: Made in America -1985) si aprirà con un evento speciale, una lezione di Ross Lipman sul restauro cinematografico e suuno dei suoi ultimi lavori, Shadows (1959) di John Cassavetes (giovedì 10 maggio, ore 18.00). A chiudere la rassegna un appuntamento altrettanto importante con la proiezione di Film (1964), unica esperienza cinematografica dello scrittore e commediografo irlandese Samuel Beckett, realizzato in collaborazione con Alain Schneider, con protagonista il grande attore e regista dell’età del Muto Buster Keaton, restaurato sempre da Lipman., di cui vedremo anche Notfilm (2015), documentario sull’opera di restauro del film in questione.
La proiezione di The Connection (1961) di Shirley Clarke, di giovedì 10 maggio, sarà preceduta da un’introduzione dello stesso Ross Lipman, mentre Ornette: Made in America (1985), sarà presentato dal musicologo Stefano Zenni.
giovedì 10 maggio ore 18.00
Evento Speciale d’Apertura: Lezione di Ross Lipman
Persistence of Revision. Lezione introduttiva sul restauro cinematografico
Passing Shadows: Cassavetes and Mingus. Lezione sul restauro e la produzione di
Shadows di John Cassavetes
La rassegna: Shirley Clarke: Portrait of Another Cinema
The Connection - Shirley Clarke - 1961 - 103'
giovedì 10 maggio ore 21.15 (introduce Ross Lipman);
venerdì 11 maggio ore 17.15;
martedì 15 maggio ore 21.15;
mercoledì 16 maggio ore 17.15
Portrait of Jason - Shirley Clarke - 1967 - 105'
giovedì 17 maggio ore 21.15;
venerdì 18 maggio ore 17.15;
martedì 22 maggio ore 21.15;
mercoledì 23 maggio ore 17.15
Ornette: Made in America - Shirley Clarke - 1985 - 77'
giovedì 24 maggio ore 21.15 (introduce il musicologo Stefano Zenni);
venerdì 25 maggio ore 17.15;
martedì 29 maggio ore 21.15;
mercoledì 30 maggio ore 17.15
Evento chiusura della rassegna Film/Notfilm
Film - Alain Schneider, Samuel Beckett - 1964 - 24'
Notfilm - Ross Lipman - 2015 - 128
giovedì 31 maggio ore 21.00;
venerdì 1 giugno ore 17.15;
martedì 5 giugno ore 21.00;
mercoledì 6 giugno ore 17.15
Evento Speciale d’Apertura: Lezione di Ross Lipman
giovedì 10 maggio ore 18.00
Persistence of Revision. Lezione introduttiva sul restauro cinematografico
Passing Shadows: Cassavetes and Mingus. Lezione sul restauro e la produzione di
Shadows di John Cassavetes
La rassegna: Shirley Clarke: Portrait of Another Cinema
The Connection - Shirley Clarke - 1961 - 103'
giovedì 10 maggio ore 21.15 (introduce Ross Lipman);
venerdì 11 maggio ore 17.15;
martedì 15 maggio ore 21.15;
mercoledì 16 maggio ore 17.15
Portrait of Jason - Shirley Clarke - 1967 - 105'
giovedì 17 maggio ore 21.15;
venerdì 18 maggio ore 17.15;
martedì 22 maggio ore 21.15;
mercoledì 23 maggio ore 17.15
Ornette: Made in America - Shirley Clarke - 1985 - 77'
giovedì 24 maggio ore 21.15 (introduce il musicologo Stefano Zenni);
venerdì 25 maggio ore 17.15;
martedì 29 maggio ore 21.15;
mercoledì 30 maggio ore 17.15
Evento chiusura della rassegna Film/Notfilm
Film - Alain Schneider, Samuel Beckett - 1964 - 24'
Notfilm - Ross Lipman - 2015 - 128
giovedì 31 maggio ore 21.00;
venerdì 1 giugno ore 17.15;
martedì 5 giugno ore 21.00;
mercoledì 6 giugno ore 17.15