di Coralie Fargeat
Cannes 77
con Demi Moore, Margaret Qualley, Dennis Quaid
(Gbr-Usa, 2024)
durata: 140'
versione originale con sottotitoli in italiano
versione in italiano
Spettacoli
mercoledì 20 novembre, ore 21.15 (v. or. sott. it.)
domenica 24 novembre, ore 15.45 (vers. it.)
Elizabeth Sparkle è stata una diva con al suo attivo un Oscar e una stella sulla Hall of Fame, ma la stella si è sporcata e la scintilla ("sparkle") di Elizabeth si è spenta, quantomeno agli occhi del produttore del programma televisivo di fitness che lei conduce da tempo: un uomo convinto che le donne debbano sempre sorridere e che dopo i cinquanta non abbiano più... non si sa cosa, ma è qualcosa alla quale quelli come lui (che si chiama Harvey come il produttore Weinstein) sembrano tenere moltissimo. Quando Harvey, nel giorno del compleanno di Elizabeth, le annuncia che sarà sostituita alla conduzione del suo programma, la donna decide di aderire ad un protocollo sperimentale chiamato The Substance, che promette di restituirle una versione di sé "migliore, più bella e perfetta". A settimane alterne sarà Sue, la bella e giovane neoconduttrice del programma di fitness della rete, e poi di nuovo Elizabeth. Ma l'alternanza sarà difficile da gestire, e si sa che i patti con il diavolo sono sempre a rischio.
Premio per la Miglior Sceneggiatura al Festival di Cannes 2024
"Forse The Substance andrebbe visto in coppia con Blonde di Andrew Dominik, altra allucinata riflessione sulla mercificazione della donna e sul delirio paranoide dell’oggetto del desiderio. È come se Coralie Fargeat avesse elaborato l’inconscio di quello strano film su Marilyn Monroe, come anche di tanti altri pezzi di cinema – assolutamente necessario rifarsi all’opera di David Cronenberg ovviamente, ma soprattutto a Showgirls di Paul Verhoeven di cui sostanzialmente riprende l’ostentazione pubblicitaria ed erotica dei corpi e degli spazi visuali – e di studi femministi post-umani, per procedere a una messa in forma, cinematografica, plastica e teorica, di un subconscio del “mostruoso femminile”, che vede nel body horror il suo approdo più naturale e dirompente.
In tutta questa sovrastruttura di fonti, segni, rielaborazioni, Coralie Fargeat non si tira indietro nelle regole del “genere” che ha deciso di omaggiare e rivoluzionare. E così, senza dimenticare l’autoironia, spreme tutto quello che c’è da spremere: ossa, escrescenze, natiche, mammelle, bulbi oculari, liquidi giallastri e spruzzi di litri di sangue come non se ne vedevamo dai tempi di Carrie – e De Palma nella sua morbosità voyeuristica nei confronti dell’immagine femminile è un altro dei tanti possibili innesti di questo Frankenstein cinematografico che assembla pezzi da tante fonti diverse per costruire un nuovo “mostro”, senza perdere mai la sua identità autoriale, la sua singolarità poetica. E soprattutto senza che The Substance diventi mai una celebrazione nostalgica del cinema del passato. Semmai qui le fonti appaiono meri strumenti “politici” e linguistici di un discorso personalissimo e dolente che difficilmente abbiamo visto esprimere con tale lucidità e con una tale rabbia polemica nei confronti dei media e delle dipendenze narcisistiche da essi indotte. Ed ecco che allora il “Ricorda che sei sempre una!”, l’avvertimento che Elisabeth/Sue non riesce a portare a compimento, potrebbe essere lo stesso leitmotiv inconscio che accompagna la cineasta per tutto il film, impegnata a mettere in gioco le sue scissioni identitarie tra narcisismo e consapevolezza, cinema di genere e cinema d’arte, nonché il suo variegato puzzle referenziale per ritrovare e mantenere il suo “equilibrio”, definire da sola un nuovo limite alla rappresentazione del corpo nell’horror e dare una forma compiuta a questa sua delirante, oscura e personalissima lost highway, probabilmente già destinata a diventare un classico negli anni a venire." (Carlo Valeri)
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia
Spettacoli
20 novembre, ore 21.15 (v. or. sott. it.)
24 novembre, ore 15.45 (vers. it.)