Venerdì 13 dicembre alle 17.00, in occasione della mostra بيت Bayt/Casa è previsto un panel dal titolo: When home won’t let you stay. Il diritto all'ospitalità con l'artista Mario Rizzi, Benedetta Collini, responsabile Search and Rescue di SOS Méditerranée e Barbara Amodeo, responsabile comunicazione SOS Méditerranée moderato da Anna Meli del Cospe.
La mostra prende il nome dalla omonima trilogia BAYT (“casa” in arabo), iniziata con Al Intithar (L’Attesa, 2013), proseguita con Kauther (2014) e conclusa con The Little Lantern, realizzato per l’occasione grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell'ambito del progetto Italian Council (IV edizione, 2018), in collaborazione con Van Abbemuseum, Eindhoven (NL); Salt, Istanbul (TR) e Helsinki Art Museum, Helsinki (FI). L'opera sarà acquisita in modo permanente nella collezione del Centro Pecci.
L’intera trilogia contribuisce a dare una visione sensibile, profonda e complessa di temi quali l’identità femminile nel mondo arabo, il concetto di casa e di sradicamento, le spinte tra innovazione e conservazione che hanno percorso e percorrono il Mediterraneo.
La mostra retrospettiva, che presenta altri film di Mario Rizzi oltre alla trilogia, si inserisce nell'attenzione del Centro Pecci per temi e pratiche artistiche in grado di cogliere l'attuale momento storico nella sua complessità, offrendo una voce critica che possa aiutare a interpretare le dinamiche socio-culturali globali di oggi, a partire da quelle che attraversano la stessa città di Prato. La mostra è accompagnata da un catalogo che documenta e analizza criticamente بيت Bayt, inserendolo nel quadro più ampio del percorso artistico di Mario Rizzi.
Mario Rizzi (Barletta, Italia,1962). Vive e lavora a Berlino. A partire dal concetto di confine, soprattutto in relazione alla questione dell'identità e a quella del senso di appartenenza, il lavoro di Mario Rizzi si occupa di vite al margine, concentrandosi su memorie collettive e storie individuali, spesso dimenticate o taciute. Negli ultimi venti anni i suoi film e le sue fotografie si sono principalmente soffermate sul Medio Oriente e sul tema della migrazione. Le sue opere sono state esposte in istituzioni d'arte e festival cinematografici, tra cui: Padiglione Tunisino alla 57. Mostra internazionale d’arte - La Biennale di Venezia (2017), Badischer Kunstverein, Karlsruhe, (2016); MAXXI, Roma (2015), MoMA PS1, New York (2014); Van Abbemuseum, Eindhoven (2008), 6. Biennale di Taipei; Tate Modern, Londra (2007); 9. Biennale di Istanbul (2005); MART, Rovereto (2004); 14. Biennale di Sydney (2004). Nel 2012 Rizzi ha vinto il Production Program Award della Sharjah Art Foundation (Emirati Arabi), nel 2005 il Best Artist Prize alla 7. Biennale di Sharjah e nel 2004 il premio Mulliqi in Kosovo. I suoi film sono stati selezionati per il concorso ufficiale del Festival del Cinema di Berlino (2008 e 2013) per l'International Film Festival di Ankara (2015 e 2016) e per quello di Dubai nel 2013. Nel 2016 ha fatto parte della giuria al 4. International Film Festival di Duhok nel Kurdistan iracheno e al 27. International Film Festival di Ankara. I suoi lavori sono presenti in prestigiose collezioni pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art di New York.
Anna Meli, giornalista free lance ed esperta di comunicazione interculturale. Ha svolto attività di ricerca, formazione su immigrazione media e diversità per Università, associazioni e ONG italiane ed europee. E' stata coordinatrice dell’Associazione Carta di Roma, per l’attuazione del protocollo deontologico dei giornalisti su migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Attualmente è direttrice comunicazione della ONG COSPE.
Quando
venerdì 13 dicembre, ore 17.00
Ingresso libero
Foto di copertina:
Mario Rizzi, Al Intithar 2013
Film Still #3
Courtesy the Artist & Sharjah Art Foundation
via Puccetti, 3 - 59100 Prato |