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Anton Cechov - Anton Tchékhov 1890 di Réne Féret

Prime visioni

FILM / PRIME VISIONI



2 dicembre 2022— 5 febbraio 2023

con Nicolas Giraud, Lolita Chammah, Robinson Stévenin

(Francia, 2015) 96' - v. or. sott. it. e vers. it.

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informazioni

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Spettacoli

giovedì 2 febbraio ore 19.10 - v. or. sott. it.

venerdì 3 febbraio ore 21.15 - v. or. sott. it.

sabato 4 febbraio ore 21.20 - vers. it.

domenica 5 febbraio ore 18.20 - vers. it.

 

 

UN DECENNIO DELLA VITA DEL GRANDE AUTORE RUSSO RACCONTATO CON SENSIBILITÀ E ATTENZIONE ALLE RELAZIONI FAMILIARI (Giancarlo Zappoli)

 

Anton Cechov è un giovane medico di campagna che scrive, con pseudonimo, dei racconti. Uno di questi viene letto e apprezzato dall'editore Aleksej Suvorin e dal famoso critico Dmitrji Grigorovic che lo spingono ad affrontare seriamente la scrittura. Inizialmente Anton vede nella loro offerta un modo per contribuire all'economia della numerosa famiglia a cui appartiene ma progressivamente la letteratura diventa la sua attività principale al punto da fargli sospendere le prestazione mediche per compiere un'inchiesta in favore del miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti nel penitenziario dell'isola di Sachalin.

René Fèret è uno di quei registi che sono apprezzati in patria ma che fanno fatica a passare la frontiera di Ventimiglia anche in tempi di libera circolazione delle opere dell'intelletto.

La distribuzione italiana lo ha praticamente sempre snobbato ma finalmente ce n'è una che pone rimedio alle omissioni. Si tratta infatti di un autore che sembra avere nel proprio dna l'elemento familiare. Non solo perché ha attori che tornano ad essere regolarmente presenti nei suoi film o perché la moglie produce e monta questo film e la figlia è presente nell'importante ruolo di Anna ma anche perché le dinamiche che intercorrono tra consanguinei gli stanno particolarmente a cuore.
Lo si può intuire dall'apertura del film quando, con una licenza narrativa, l'editore Suvorin e il critico Grigorovic vengono fatti arrivare a casa Cechov per incontrarlo e i fratelli, lui compreso, si presentano tutti con la stessa maschera a significare che tra loro non esistono distinzioni. Il rapporto con loro e in particolare con il fratello colpito dalla tubercolosi, malattia che successivamente condurrà anche Anton alla morte, nonché con la sorella Marjia occupa una buona parte della narrazione.
Fèret ci accompagna nella vita di uno dei più importanti autori della letteratura mondiale mostrandoci con delicatezza anche le intime contraddizioni di un uomo che si sentiva più medico che scrittore ma che non poteva negare, salvo mettere in gioco una falsa modestia, il proprio talento. Ce lo mostra anche come un autore in grado di cogliere con grande profondità le sfumature dell'animo umano ma al contempo quasi incapace di innamorarsi appieno. La sua immersione nell'universo penitenziario di Sachalin diventa funzionale per far emergere il Cechov attento alla dimensione del sociale e al recupero di esseri umani ormai privi di una speranza nel futuro.
Ci sono poi due sequenze che, da sole, giustificherebbero già la visione. L'incontro con Lev Tolstoj, che ha chiesto di fare la sua conoscenza, che è la prova di come al cinema si possa, in pochi minuti, tracciare con acume il ritratto di un grande personaggio. I commenti dell'autore sulla messa in scena de "Il gabbiano", dinanzi all'intero cast, costituiscono poi un momento alto di dimostrazione che chi ha scritto la sceneggiatura (lo stesso Fèret) ha saputo cogliere appieno il senso della scrittura di colui che, proprio a proposito di quel testo ebbe a dire "Scrivo con piacere, andando spaventosamente contro le convenzioni sceniche. È una commedia con tre ruoli femminili, sei maschili, quattro atti, un paesaggio (vista lago), numerose discussioni letterarie, poca azione, cinque pud (una misura di peso) d'amore".

 

 


Prime visioni


Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Spettacoli

2 febbraio ore 19.10 vos

3 febbraio ore 21.15 - vos

4 febbraio ore 21.20 

5 febbraio ore 18.20

 

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