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Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo di Lili Horváth

#Venezia77

FILM



15—19 marzo 2023

con Natasa Stork, Viktor Bodó, Benett Vilmányi

(Felkészülés meghatározatlan ideig tartó együttlétre; Ungheria, 2020) 95' - v. or. sott. it.

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informazioni

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Spettacoli
mercoledì 15 marzo, ore 19.15 - v. or. sott. it.

giovedì 16 marzo, ore 19.10 - v. or. sott. it.

sabato 18 marzo, ore 18.30 - v. or. sott. it.

domenica 19 marzo, ore 16.00 - v. or. sott. it.

 

 

Marta, un'oncologa che si è specializzata nel New Jersey, incontra a un convegno colui che pensa da subito possa essere l'uomo della sua vita. I due trascorrono una giornata insieme e si danno appuntamento con una data precisa in un altrettanto preciso luogo di Budapest. Quando però lei, lasciato l'incarico negli States, si presenta all'appuntamento lui non c'è. Quando poi lo incontrerà dichiarerà di non conoscerla.

 

«Sono convinta di averti inventato», scriveva Sylvia Plath. L'amore come immaginazione, proiezione di un desiderio, creazione e incarnazione di un'idea di lui o lei, capace di completarmi. Non è sempre così, in fondo? E allora immaginate di innamorarvi perdutamente (verso i 40 anni), di incontrare all'improvviso la persona che avevate smesso di cercare, di avere la certezza che, sì, è proprio lui. Cambiate vita e anche Paese, vi presentate all'appuntamento romantico, un mese dopo (al Ponte della Libertà!), ma lui non vi riconosce nemmeno. Trauma.


È questa la premessa da cui parte il film, molto bello, di Lili Horvát, regista ungherese di 38 anni, alla seconda prova (l'esordio nel 2015 con The Wednesday Child). Márta, neurochirurgo di successo in America, torna nella sua Budapest, dopo aver incontrato un medico ungherese a un convegno. E quando scopre di essere stata ingannata, di essersi sbagliata (o l'uno o l'altro), invece di tornare indietro, si trasferisce in quel mondo che non le appartiene più, pur di provare a capire. Un dramma, sì, ma anche un po' thriller. Una storia d'amore e di fantasmi. Un film d'autore raffinatissimo, che risuona kieslowskiano mentre dipana la sua trama hitchcockiana, che riesce ad essere algido e torrido insieme, come un fuoco covato sotto la cenere, pronto a divampare all'improvviso.


Lili Horvát non ha solo una grande sensibilità, ma anche mezzi tecnici notevoli. La sua regia non è mai banale, anche quando si limita a stare addosso alla misteriosa protagonista (Natasa Stork, magnetica, straordinaria personalità) cercando una risposta dentro i suoi occhi azzurrissimi, limpidi, per poi costruire intorno a lei un teorema di riflessi e trasparenze, di apparizioni e metamorfosi, in cui il suo punto di vista finisce spesso per essere deviato o messo in discussione. János, l'uomo di cui si è innamorata, è spesso in bilico tra il campo e il fuoricampo, entra ed esce dallo spazio visivo, diventa reale proprio quando siamo convinti che sia solo un sogno, per poi ritornare nel vuoto in cui Márta rischia di precipitare.


La cornice (meta)narrativa è quella di una seduta psichiatrica, in cui lei prova a ricostruire ciò che sta accadendo (o che è accaduto chissà quando). Una traccia che sembra anticipare la soluzione, salvo poi rivelarsi un'esca, un “trucco” che raddoppia l'incertezza, o meglio, che sancisce la dimensione ontologica di quell'ambiguità. Rimaniamo incerti tra la trama della follia e quella dell'inganno, per nulla convinti dal prefinale che ci precipita in un'ipotesi di happy end. Ed è lì che ci ricordiamo del titolo, Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, e ci tocca rimanere sospesi, come lei, dentro la felicità che sta in bilico sul baratro, perché l'amore è fatto così."

(Fabrizio Tassi, cineforum.it)




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


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Spettacoli

15 marzo, ore 19.15 vos

16 marzo, ore 19.10 vos

18 marzo, ore 18.30 vos

19 marzo, ore 16.00 vos



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