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Digital for Mauro Staccioli
a cura di Ilaria Bernardi

 

L’Associazione Archivio Mauro Staccioli è stata costituita dall’artista nel 2012 con l’intento di tutelare e valorizzare la sua opera.
A tal fine l’Archivio è l’unico soggetto legittimato a curare l’archiviazione delle opere e del materiale storico, così come è l’unico soggetto autorizzato dall’artista a offrire il proprio supporto a chi, in ambito sia pubblico che privato, voglia organizzare mostre monografiche o collettive e svolgere ricerche o pubblicare materiale.

 

Nel 2019 l’Associazione Archivio Mauro Staccioli ha avviato una collaborazione con la Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte per la digitalizzazione dell’archivio cartaceo e fotografico di Mauro Staccioli, i cui risultati saranno resi accessibili sul sito web della Bibliotheca stessa.
In vista di tale digitalizzazione, l’Associazione Archivio Mauro Staccioli, ha affidato ad Ilaria Bernardi la responsabilità scientifica di concepire e realizzare un progetto che ne costituisse le premesse, ma al contempo desse un taglio più contemporaneo all’archivio, attivandolo e proiettandolo nel futuro.
Per questa ragione, il progetto così ideato, intitolato Digital for Mauro Staccioli e vincitore del bando Toscanaincontemporanea 2020, si è sviluppato in tre differenti direzioni.

 

1) INVENTARIO DIGITALE
Parte fondamentale del progetto è stata l’inventariazione della documentazione cartacea e fotografica conservata presso l’Archivio Mauro Staccioli, relativa ai progetti dell’artista realizzati a partire dal 1971.

La documentazione è stata suddivisa in faldoni e, al loro interno, in buste, seguendo l’ordine cronologico dei progetti a cui di volta in volta essa si riferisce. Ogni faldone è identificato con un numero progressivo, da 1 a 40, seguito da anno/anni dei progetti di cui contiene la documentazione. Ogni busta inclusa in ciascun faldone contiene i documenti relativi a uno specifico progetto realizzato dall’artista. Nell’inventario, per ogni busta si indica la quantità di documenti in essa inclusi, divisi per tipologia documentaria, ovvero: Corrispondenza, Materiali progettuali, Planimetrie, Rassegna stampa, Stampe fotografiche, Diapositive, Negativi, Stampe negativi, Catalogo, Manifesto, Invito, Depliant, Logo, Disegno copertina catalogo, Prospetto, Disegni, Opuscolo, Locandina, Bozza catalogo, Bando di concorso, Cartoline, Regolamento, Pianta città, Fotomontaggi, Guida, Dossier, CD, Segnalibri, Quaderno appunti, Rendering, Altri documenti. 

L’inventario digitale è di fondamentale importanza sia per permettere agli studiosi di individuare da remoto la presenza o meno di documenti relativi all’argomento di loro interesse, sia per agevolare la digitalizzazione dell’Archivio svolta dalla Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte di Roma.

 

2) PIATTAFORME DIGITALI
Digital for Mauro Staccioli ha inoltre potenziato le piattaforme digitali al fine di favorire e facilitare la conoscenza dell’artista soprattutto da parte delle generazioni più giovani e più inclini alle ricerche online. 

Da un lato, sono state aperte le pagine Instagram e Facebook dove giornalmente vengono postate fotografie storiche inerenti le opere e l’attività dell’artista, e dove Digital for Mauro Staccioli è stato promosso mediante post di approfondimento e attraverso un’intervista live tra la curatrice Ilaria Bernardi e la figlia dell’artista Giulia Staccioli.

 

È stato inoltre rinnovato il sito esistente dedicato all’artista sia dal punto di vista della grafica sia dei contenuti con l’aggiunta di nuove sezioni.
Oltre alla sezione relativa all’archivio digitale, dove è stato pubblicato l’inventario e dove in futuro sarà inserito il link alla piattaforma che accoglierà la digitalizzazione dei documenti realizzata dalla 
Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, nella sezione “Mauro Staccioli” e in quella “Opere” si fornisce la cronologia dell’intera attività e produzione dell’artista con approfondimenti sulle singole opere e sulle singole mostre. 
La sezione “Opere”, in particolare, è suddivisa in tre ampie e importanti sottosezioni: “Installazioni permanenti”, “Installazioni temporanee e mostre”, “Progetti” che trasformano il sito web in una sorta di catalogo generale sull’artista, a disposizione gratuita dal più ampio pubblico.

 

3) LA MOSTRA DIGITALE
L’aspetto di Digital for Mauro Staccioli maggiormente volto ad attivare e proiettare l’archivio nel futuro, riguarda la creazione di questa mostra online, a cura di Ilaria Bernardi, che include dieci opere commissionate ad artisti di generazioni successive rispetto a quella di Staccioli, concepite esclusivamente per la fruizione digitale. Non si tratta quindi di una ‘virtual exhibition’, ossia di una trasposizione virtuale di opere in realtà fisiche e oggettuali, bensì di una mostra con opere che per loro natura sono destinate ad essere esperite attraverso lo schermo, così da riflettere, utilizzare e portare in luce le peculiarità della dimensione digitale. 

 

La mostra è permanente e visibile nella nuova sezione del sito “Artists for Staccioli”. Per il momento include dieci opere dei seguenti artisti toscani, di nascita oppure di adozione: Massimo Bartolini, Francesco Carone, Loris Cecchini, Vittorio Corsini, Daniela De Lorenzo, Flavio Favelli, Giovanni Ozzola, Paolo Parisi, Luigi Presicce, Enrico Vezzi. È però pensata per essere implementabile in futuro con la commissione di altri lavori a ulteriori artisti, italiani e internazionali.

 

Massimo Bartolini, Vittorio Corsini, Flavio Favelli, Paolo Parisi hanno scelto di porsi in diretto confronto con specifiche opere dell’artista, citandole all’interno del proprio lavoro concepito per Digital for Mauro Staccioli, mentre Enrico Vezzi ha sentito la necessità di penetrare nel luogo più intimo di Staccioli, il suo studio, per immaginare un’ideale incontro tra il suo mondo e quello di Staccioli stesso.
Luigi Presicce, Francesco Carone, Loris Cecchini, Daniela De Lorenzo, Giovanni Ozzola, Luigi Presicce hanno invece riflettuto su alcuni aspetti concettuali del pensiero di Staccioli quali lo spazio, il rapporto tra spazio e spettatore, il processo della percezione, i differenti punti di vista, il paesaggio come veicolo di memorie. 

 

Invitare artisti di generazioni successive rispetto a quella di Staccioli a concepire un’opera in suo omaggio, significa incentivare una rilettura del suo operato, renderlo generativo, dargli nuova vita, facendolo divenire input per una nuova creazione.

 

Le opere così realizzate, essendo pensate per il digitale, permettono altresì di attualizzare un tema cardine della ricerca di Staccioli, inducendo una riflessione sulle sue più recenti modalità di attuazione: la percezione.


Per Staccioli la percezione è sempre stata legata a un luogo fisico (urbano o naturale), all’idea di scultura e a un rapporto diretto con l’osservatore; è lo strumento che permette all’osservatore di instaurare un rapporto fisico ed emotivo tra le sue opere e i luoghi dove sono collocate, interrompendone la quiete e inducendone una nuova lettura.
Nell’epoca attuale, dove il digitale sta diventando la dimensione predominante e la conoscenza del mondo avviene sempre più attraverso il filtro dello schermo, le sue considerazioni sulla necessità di esperire ciò che ci circonda come un luogo realmente vissuto, potrebbero risultare anacronistiche, legate a situazioni e tempi ormai lontani. In realtà, le problematiche sollevate da Staccioli rimangono attuali; anzi, assumono una valenza ulteriore se poste in relazione all’epoca odierna; assumono cioè una valenza ontologica su cosa sia diventata la percezione oggi. Riflettere sulla ricerca di Staccioli, così connessa alla percezione fisica di uno spazio concreto in rapporto a un’opera altrettanto tangibile, significa dunque chiedersi se e come l’avvento del digitale abbia modificato le modalità, le tematiche, le finalità intrinseche al fare arte, nonché alla percezione di quest’ultima. 

 

Le opere digitali incluse in questo progetto non sono pertanto omaggi didascalici a Staccioli, poiché, prendendo le mosse dal suo pensiero, lo attualizzano e si spingono oltre, inducendo riflessioni ulteriori, anche opposte, ma fondamentali per comprendere nel profondo lo spazio e il tempo in cui viviamo.  

 

Ciascuna opera è corredata da una scheda tecnica e di approfondimento che include anche uno statement dell’artista sull’opera e una sua biografia. 
Ogni opera è inoltre posta in relazione, per affinità di forma, tema o significato, a un lavoro di Staccioli che viene ricordato, nella stessa pagina, tramite uno o più documenti cartacei o fotografici conservati nell’Archivio Staccioli.

 

Immagine in copertina: Mauro Staccioli in occasione di Intersezioni 6. Mauro Staccioli. Cerchio imperfetto, Parco Archeologico di Scolacium e Marca, Catanzaro, 23 luglio-9 ottobre 2011. Photo: © Antonio Renda, Catanzaro.
 

Sito web del progetto:

maurostaccioli.org/it/