Jérémie torna nel proprio paesino d'infanzia nell'Aveyron per il funerale del fornaio, suo ex principale. La vedova, commossa dalla sua presenza, gli propone di passare la notte a casa loro, nella stanza del figlio Vincent, ormai sposato, un vecchio compagno di scuola di Jérémie. Ma non per tutti sarà il bentornato.
"Il perturbante e il laido, come categorie estetiche e filosofiche, trovano ne L’uomo del bosco, la cui mescolanza di generi viene ricondotta da Guiraudie più al tragico greco Euripide che a Fritz Lang, un’articolazione che coniuga il gusto per il perverso a una trasparente vocazione per il sommerso. Man mano che i nodi vengono al pettine il teatro dell’assurdo, dallo straniamento evidentemente brechtiano, lascia il posto a scenari deliberatamente non sense che permettono di negare, in barba a ogni paradosso, la trascendenza del sacro, e di catapultare lo spettatore in una spiazzante atmosfera contraddistinta tanto da urla nel sonno e da una decostruzione posticcia e calcolata di ogni detection story". (Davide Stanzione)
Il film fa parte di Top 5 – 2025, la rassegna del Centro Pecci Cinema che, da gennaio a febbraio 2026, propone ogni giovedì alle ore 21:00 cinque opere che hanno segnato l’anno cinematografico appena trascorso per forza espressiva e visione autoriale.



