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    Exhibitions

  • Vivono. Arte e affetti, HIV-AIDS in Italia. 1982-1996

  • Curata da Michele Bertolino

    Porpora Marcasciano, “A me mi piaci”, 1983. collage e matita su carta / collage and ballpoint pen on paper, 50 x 35 cm. Foto Ornella De Carlo, Courtesy l’artista
    Porpora Marcasciano, “A me mi piaci”, 1983. collage e matita su carta / collage and ballpoint pen on paper, 50 x 35 cm. Foto Ornella De Carlo, Courtesy l’artista

    “VIVONO” è la prima mostra istituzionale che ricompone la storia dimenticata delle artiste e degli artisti italiani colpiti dalla crisi dell’HIV-AIDS.

    “VIVONO” è la prima mostra istituzionale che ricompone la storia dimenticata delle artiste e degli artisti italiani colpiti dalla crisi dell’HIV-AIDS. Opere d’arte, poesie, paesaggi sonori e video si combinano a materiali d’archivio e memorie personali per delineare un possibile percorso che attraversa gli anni dal 1982 al 1996–dalla prima segnalazione di AIDS conclamato in Italia all’arrivo delle terapie antiretrovirali HAART–restituendo l’urgenza e l’unicità di quel tempo.

    Le opere di artiste e artisti italiani — tra cui Nino Gennaro, Corrado Levi, Lovett/Codagnone, Ottavio Mai, Porpora Marcasciano, Francesco Torrini e Patrizia Vicinelli—si intrecciano con quelle di figure internazionali, da John Giorno, a Hervé Guibert e altre, la cui presenza in Italia ha lasciato un segno indelebile nella comunità artistica e nella società.

    “VIVONO” è presentata nelle sale storiche del Centro Pecci che, tra il 1992 e il 1994, ha proposto numerose attività espositive, culturali e sociali per combattere lo stigma e la disinformazione intorno all’AIDS e che oggi conserva in “Eccentrica”, mostra permanente della collezione, “Commemuro” (1993), opera di Francesco Torrini a ricordo di amiche e amici morti a causa dell’AIDS.

    “VIVONO” riconosce questa genealogia, ed è realizzata insieme a un comitato scientifico, composto da curatrici, archivisti e attiviste impegnate a leggere la crisi HIV-AIDS con gli occhi dell’attualità. 

    Come si vive l’amore e la gioia quando tutto intorno è oscurità? Che fine fanno la rabbia e la speranza quando tutto sembra perduto? Come si respira, come si agisce insieme per costruire un futuro in un tempo di minaccia diffusa e vulnerabilità condivisa? Quali alleanze nascono per ritrovare il senso di un sorriso? Quali parole e immagini scegliamo per raccontare le nostre perdite e le nostre conquiste? Come ci guardiamo negli occhi?

    “VIVONO” guarda agli anni della crisi dell’HIV-AIDS in Italia come un momento generativo, in cui si sono formate alleanze inaspettate, in cui l’amore è diventato spazio di azione politica, si è tradotto in sostegno, affetto, cura, carne. “VIVONO” è una storia collettiva, il ritratto di una generazione viva: parole scritte, immagini, voci e linguaggi si intrecciano con il sesso, l’immaginazione e il lutto, evocando utopie che ancora ci appartengono, ancora pulsano, ancora vivono.

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