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A Real Pain

di Jesse Eisenberg

FILM / PRIME VISIONI



27 febbraio— 5 marzo 2025

Prime Visioni

con Kieran Culkin, Jesse Eisenberg, Olha Bosova

(Usa, 2024)

durata: 90'

 

versione originale con sottotitoli in italiano

versione in italiano

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informazioni

 

A Real Pain

di Jesse Eisenberg

 

 

Spettacoli

giovedì 27 febbraio, ore 18.30 (vers. it.)

venerdì 28 febbraio, ore 17.15 - 21.15 (v. or. sott. it.); ore 19.15 (vers. it.)

sabato 1 marzo, ore 21.15 (v. or. sott. it.)

domenica 2 marzo, ore 16.15 (v. or. sott. it.); ore 18.15 - 21.00 (vers. it.)

mercoledì 5 marzo, ore 17.15 (vers. it.); ore 21.15 (v. or. sott. it.)

 

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Golden Globe e Premio Bafta 2025 per il Miglior Attore non protagonista (Kieran Culkin)

Candidato all'Oscar 2025 per Miglior Attore non protagonista e Miglior Sceneggiatura originale

 

David e Benji, due cugini diversissimi tra loro, si ritrovano all'aeroporto. Il primo vive a Brooklyn, è sposato e ha un figlio. Il secondo è uno spirito più libero dal carattere imprevedibile. Nati a tre settimane di distanza, sono stati molto legati durante l'infanzia, poi la loro vita ha preso delle strade divergenti. Hanno così deciso di partire per la Polonia per onorare la loro amata nonna Dory scomparsa da poco e connettersi con la sua storia passata. Giunti sul posto, si uniscono a un gruppo per un tour turistico di cui fanno parte un gruppo di persone che hanno un legame o un trauma legati alla ebraicità: i nonni di Marcia sono fuggiti dall'Olocausto, Mark e Diane hanno origini ebraiche-polacche ed Eloge è sfuggito al genocidio in Ruanda e si è convertito al giudaismo in Canada. La loro guida James invece sta cercando di fare al meglio il suo lavoro. Nel corso del viaggio, tra imprevisti e situazioni tragicomiche, riemergono le tensioni del passato della loro storia familiare.
 

"Il film è ambizioso ma anche decisamente sentito e gli dà l'opportunità di confrontarsi con le sue origini ebraiche e polacche. Anche questo suo secondo lungometraggio come regista, dopo When You Finish Saving the World, è un'altra storia di famiglia ma, pur essendo molto scritto, è decisamente un passo avanti rispetto al suo esordio. Guarda i luoghi con lo spaesamento ma anche la contagiosa sorpresa del cinema di Linklater, soprattutto nella scena davanti al Monumento agli eroi del ghetto a Varsavia dove c'è una simulazione del combattimento degli eroi ebrei contro i nazisti, ma anche in tutta la parte del viaggio in treno quando David e Benjii saltano la fermata.

Il personaggio interpretato da Eisenberg sembra un osservatore esterno, soprattutto davanti all'esuberanza del cugino dove Kieran Culkin porta sullo schermo con versatilità una figura che sembra molto vitale mentre in realtà è estremamente fragile. David è soprattutto elemento di supporto agli altri personaggi e si prende la scena solo nella parte iniziale con i molti messaggi lasciati al cugino prima di lasciarla quasi del tutto a Culkin, ormai impressionante nel mettere a fuoco anche le più piccole sfumature dei suoi personaggi dopo la figura di Roman Roy nella serie Succession.
I due attori sono diversissimi tra loro ma proprio per questo funzionano bene insieme. A Real Pain scopre progressivamente le loro ferite familiari ma anche il loro legame. Si può vedere anche nella scena in cui David mostra a Benji il video del figlio che conosce benissimo il numero dei piani dei più importanti edifici di New York. Il personaggio interpretato da Culkin lo guarda divertito ma anche con sincera partecipazione.
Probabilmente il film non riesce a centrare gli altri personaggi come è riuscito a fare con i due protagonisti, anche se trova delle intermittenti corrispondenze con quello di Marcia, interpretata da Jennifer Grey famosa soprattutto per il ruolo della diciassettenne 'Baby' che ha fatto coppia con Patrick Swayze in Dirty Dancing.
Trova però il suo 'autentico dolore' nella scena in cui David e Benji lasciano delle pietre davanti la porta della nonna e soprattutto in tutta la parte ambientata nel campo di concentramento di Majdanek con le immagini dei forni, le camere a gas e le macchie blu sulle pareti dei muri.
Lì il film, ma anche lo sguardo di Eisenberg regista, si prende il suo tempo davanti alle cicatrici della Shoah. Lo fa attraverso un contagioso silenzio, evidente anche nello stacco dell'inquadratura successiva sull'immagine del pullman prima che la musica riparta.
Sono due film diversissimi ma l'effetto è simile a quello di Austerlitz di Loznitsa senza però nessuna traccia documentaristica. Ed è la conferma di come questo film, questa storia, appartiene autenticamente a Eisenberg e l'ha mostrata nell'unico modo che ha potuto. Il risultato alla fine gli ha dato ragione." (Simone Emiliani)


Prime visioni


Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Spettacoli

giovedì 27 febbraio, ore 18.30 (vers. it.)

venerdì 28 febbraio, ore 17.15 - 21.15 (v. or. sott. it.); ore 19.15 (vers. it.)

sabato 1 marzo, ore 21.15 (v. or. sott. it.)

domenica 2 marzo, ore 16.15 (v. or. sott. it.); ore 18.15 - 21.00 (vers. it.)

mercoledì 5 marzo, ore 17.15 (vers. it.); ore 21.15 (v. or. sott. it.)

 

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Prime visioni | in programma
Film
27 febbraio 2025 h 21:00
Mulholland Drive

di David Lynch



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