Il matador più famoso al mondo, l'ispano-peruviano Andrés Roca Rey, è immortalato durante alcune corride e nei momenti di pausa tra una e l'altra. Lo vediamo sfidare la morte e uscirne vincitore, mentre dai dialoghi del suo staff si percepisce l'aura che circonda ancor oggi la figura del torero.
Regista geniale e intransigente, forte di una filmografia complessa e variegata, il catalano Albert Serra gira il suo primo documentario e sceglie nuovamente un soggetto controverso: un ritratto di Andrés Roca Rey, stella in attività della corrida, permettendoci di riflettere sull’esperienza intima del torero che si assume il rischio di affrontare il toro come un dovere personale, per rispetto della tradizione e come una sfida estetica. Da questa sfida scaturisce una forma di bellezza effimera attraverso il confronto materiale e violento tra la razionalità umana e la brutalità dell’animale selvaggio.
Il film fa parte di Top 5 – 2025, la rassegna del Centro Pecci Cinema che, da gennaio a febbraio 2026, propone ogni giovedì alle ore 21:00 cinque opere che hanno segnato l’anno cinematografico appena trascorso per forza espressiva e visione autoriale.

