Orfeo è il nuovo film di Virgilio Villoresi, uno dei talenti più singolari e visionari del cinema italiano contemporaneo. Attraverso un linguaggio che intreccia live action, animazione in stop-motion e materiali d’archivio, il regista reinterpreta il mito di Orfeo trasformandolo in un viaggio sensoriale, perturbante e profondamente emotivo.
Il film conduce lo spettatore in un mondo sospeso tra sogno, desiderio e ossessione, abitato da figure simboliche e creature fantastiche che incarnano le pulsioni più intime dell’animo umano. Con un’estetica artigianale e raffinatissima, Orfeo supera la dimensione narrativa tradizionale per diventare un’esperienza visiva unica nel panorama italiano.
La proiezione sarà introdotta dal regista, che dialogherà con il pubblico sul processo creativo e sull’immaginario che ha generato il film.
Il film
Il pianista Orfeo si innamora della misteriosa Eura Storm, che scompare improvvisamente lasciandolo inquieto e desideroso di ritrovarla. Seguendone le tracce, Orfeo attraversa una porta che conduce a un mondo fantastico e oscuro, popolato da figure enigmatiche e guidato dall’Uomo Verde. In questo universo sospeso tra vita e aldilà, il giovane intraprende un viaggio visionario per ricongiungersi alla donna amata. Scopri di più ↗
Virgilio Villoresi
Virgilio Villoresi (1979) è un regista, animatore e artista visivo italiano, considerato uno dei più originali sperimentatori nel campo dell’animazione e della commistione tra tecniche analogiche e digitali. Dopo gli studi d’arte, si avvicina allo stop-motion, all’uso di dispositivi ottici e alla costruzione artigianale di meccanismi visivi, sviluppando uno stile riconoscibile che unisce poesia, artigianato e sperimentazione formale.
Nel corso degli anni realizza cortometraggi, videoclip musicali, installazioni e lavori per la moda e la pubblicità, collaborando con artisti e realtà internazionali. I suoi film sono stati presentati in festival e musei, e apprezzati per la loro capacità di reinventare l’immagine in movimento.
Orfeo è il suo esordio nel lungometraggio, conferma della sua visione estetica radicale e del suo approccio profondamente autoriale.
