Per festeggiare il ritorno dell’opera Prato 88 di Mauro Staccioli, il Centro Pecci presenta la mostra "Ri-pensare la scultura di Mauro Staccioli", visibile al pubblico gratuitamente presso la Sala Incontri fino a martedì 6 gennaio 2026, e realizzata dall’archivio Mauro Staccioli, nell’ambito del progetto “Rete del Contemporaneo in Toscana e arte ambientale diffusa”.
La grande scultura Prato 88, concepita come un arco slanciato dall’orizzonte che ne taglia la coda fino al cielo dove svetta la sua punta, è emblematica della poetica di Staccioli che asseriva di “costruire un’idea come costruire un edificio; pensare lo spazio della sua realizzazione materiale come occasione di lettura e di ipotesi immaginative del contesto ambientale”.
Nonostante il contesto originario sia cambiato a seguito degli interventi architettonici che hanno ampliato gli spazi del Centro Pecci, quest’opera di dimensioni e carattere determinati dall’ambiente rimane, secondo le intenzioni dell’artista, una scultura, una forma sospesa, segno tangibile e distintivo del complesso museale e della presenza artistica contemporanea che connota da decenni la città di Prato.
L’esposizione propone bozzetti e disegni originali che riguardano la realizzazione di Prato 88 e richiamano interventi coevi di Staccioli nel parco olimpico di Seul e per Documenta a Kassel nello stesso anno 1988. Sono presenti inoltre sculture e disegni dell’artista che anticipano o seguono l’opera di Prato, al fine di tracciare le linee principali della ricerca artistica di Staccioli che parte da sculture appuntite in ferro verniciato o cemento e tubolari del 1971, passando per l’equilibrio di mezzelune disegnate o realizzate in cemento o acciaio corten nei primi Novanta e arriva alla curvatura disegnata e alla forma geometrica attraversabile in acciaio corten all’inizio del nuovo millennio.
Mauro Staccioli
Nasce nel 1937 a Volterra, dove si diploma nel 1954 all’Istituto d’Arte. Nel 1960 si trasferisce in Sardegna dove insegna, quindi nel 1963 si sposta a Lodi e poi a Milano dove diventa direttore del Liceo Artistico di Brera nel 1974/75 e 1978/79 e del Liceo Artistico Statale di Lovere (BG). Gli inizi della sua attività artistica sono intrecciati all’esperienza didattica e alla militanza politica. Dalla fine degli anni Sessanta si dedica alla scultura, sviluppando l’idea di una stretta relazione con il luogo dove l’opera è collocata. Negli anni Settanta elabora “sculture-intervento” caratterizzate da una geometria essenziale e dall’uso di materiali semplici come il cemento e il ferro. Negli anni Ottanta la sua ricerca perde durezza e aggressività, per sfidare apertamente lo spazio sovvertendo equilibri statici e dimensionali. Comincia così a lavorare sul rapporto tra segno e paesaggio, tematica che caratterizza le sue opere monumentali più note. Staccioli scompare nel 2018 a Milano, lasciando il suo archivio presieduto dalla figlia Giulia e diretto da Andrea Alibrandi.
In Toscana
Altre opere monumentali di Mauro Staccioli in Toscana: nella Collezione Gori alla Fattoria di Celle, Santomato di Pistoia; a Villa Aruch in viale Guidoni a Firenze; alla Serra, Carmignano (Prato); a Greve in Chianti e Impruneta (Firenze); alla Torre di Luciana e a San Casciano in Val di Pesa (Firenze); sul Lungarno di San Giovanni Valdarno (Arezzo); a Pomarance (Pisa); nella sua città natale di Volterra (Pisa) dove ha sede anche il Mauro Staccioli - Museo Archivio; nel Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano (Grosseto); in località Giardino a Capalbio (Grosseto) per il progetto diffuso Hypermaremma, che dal 2025 è associato ai musei partner della Rete del Contemporaneo in Toscana.
Di proprietà del Comune di Prato e dell’Associazione Centro Pecci, la scultura testimonia l’impegno preso dal Comune nel 2023 e ora portato a compimento con la sua ricollocazione. La scultura viene ufficialmente inaugurata e presentata al pubblico nella sua nuova posizione, nel segno del dialogo tra pubblico e privato grazie a uno sforzo condiviso tra Comune di Prato, Associazione Centro Pecci, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Archivio Staccioli, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Soci fondatori Associazione Centro Pecci.



