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Eppure Srebrenica

Una riflessione sul dopo Auschwitz

 

TALKS



January 25, 2023 5:30 PM

 

Luca Bravi e Micaela Frulli, dell’Università di Firenze, in dialogo con la scrittrice  Elvira Mujčić, che ha vissuto a Srebrenica fino al 1992, affronteranno l’attualità di questo genocidio analizzandone le ricadute giuridiche ed etiche.

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Eppure Srebrenica. Una riflessione sul dopo Auschwitz

 

mercoledì 25 gennaio 2023

ore 17.30 al Centro Pecci

 

Nella settimana della memoria, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci in collaborazione con l'Università degli Studi di Firenze dedica un approfondimento al genocidio di Srebrenica (Bosnia Erzegovina), per riflettere su ciò che è stato il dopo Auschwitz. Ci sono almeno cinquant'anni di distanza tra lo sterminio avvenuto ad Auschwitz-Birkenau e il genocidio di Srebrenica. Era il 12 luglio 1995, quando più di 8000 persone furono trucidate dalle truppe del generale Ratko Mladić, sotto gli occhi inerti dei caschi blu delle Nazioni Unite. 


Auschwitz e Srebrenica non sono vicende storiche identiche, ma proprio per questo ci interrogano sui tanti disattesi "mai più" pronunciati nel tempo, fino alle guerre di oggi ed è questa necessaria riflessione che restituisce il senso profondo del Giorno della Memoria

 

Luca Bravi e Micaela Frulli, dell’Università di Firenze, in dialogo con la scrittrice Elvira Mujčić, che ha vissuto a Srebrenica fino al 1992, affronteranno l’attualità di questo genocidio analizzandone le ricadute giuridiche ed etiche.

 

I temi di discussione sono legati anche al Centro Pecci, che nel 1996 fu tra le prime istituzioni ad ospitare il progetto Ars Aevi, grazie al quale artisti internazionali donarono opere che fondarono il nucleo del museo d'arte contemporanea di Sarajevo. 

 


 

Elvira Mujčić è nata nel 1980 a Loznica, una località serba. Trasferitasi a Srebrenica, in Bosnia, vi ha vissuto fino all'inizio della guerra, nel 1992. Risiede in Italia da più di vent'anni e lavora come scrittrice e traduttrice letteraria. Nel 2007 ha firmato Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica, un diario di viaggio che è un urlo contro l'orrore di un efferato genocidio della storia recente, consumatosi l'11 luglio 1995. Il romanzo E se Fuad avesse avuto la dinamite? (2009) è invece la storia di Zlatan, un ragazzo fuggito dalla guerra in Bosnia che, dopo anni trascorsi da esule in Italia, ormai trentenne torna a interrogarsi sulle contraddizioni e le incomprensioni della sua gente. L'esperienza dello sradicamento e del difficile dialogo tra culture e linguaggi caratterizza anche i libri successivi di Mujčić, in particolare: La lingua di Ana (2012), Dieci prugne ai fascisti (2016) e Consigli per essere un bravo immigrato (2019).

 

 

Micaela Frulli è professoressa ordinaria di diritto internazionale all’Università degli studi di Firenze. È autrice di numerose pubblicazioni in italiano e in inglese nel campo del diritto internazionale pubblico, dei diritti dell’uomo e del diritto internazionale penale, tra i quali una monografia sul tema Immunità e crimini internazionali.  Ha svolto incarichi come esperta per  organizzazioni internazionali e organizzazioni non governative tra cui la Nuremberg Academy e ricoperto gli incarichi di Consulente giuridico per i governi di Senegal e Sierra Leone presso la International Criminal Court Preparatory Commission.  È membro del Comitato Direttivo della Antonio Cassese Initiative for Justice, Peace and Humanity e condirettrice della rivista Questions of International Law. E' stata Marie Curie Fellow presso il Dipartimento di diritto dell’Istituto Universitario Europeo. Ha lavorato in qualità di osservatrice elettorale OSCE in Bosnia-Erzegovina.

 

Luca Bravi è ricercatore presso il Dipartimento di Formazione, lingue, intercultura, letterature e psicologia (FORLILPSI) dell'Università di Firenze. È docente di Storia dei processi comunicativi e formativi. Le principali tematiche di ricerca riguardano la storia sociale dell'educazione in relazione alle politiche d'inclusione in Europa, la storia dei media rispetto alla loro influenza sui contesti di formazione ed educazione, i processi storici di costruzione della memoria europea, la public history dal punto di vista dei processi formativi, il rapporto tra storia sociale dell'educazione ed antropologia culturale, la storia dell'infanzia. Ha diretto numerosi progetti europei ed ha coordinato progetti di aggiornamento degli insegnanti in collaborazione con il Miur e con il Consiglio d'Europa.

 

 


 

Evento realizzato in collaborazione con:

[5902]





Where
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia


Quando?

mercoledì 25 gennaio 2023

ore 17.30

 

Ingresso libero



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