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Opening night: "The Missing Planet", "Mario Rizzi. بيت Bayt" e "Luca Vitone. Romanistan"

EVENTI



7 novembre 2019 h 18:30

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informazioni

Giovedì 7 novembre, alle ore 18.30, il Centro Pecci inaugura la nuova stagione espositiva con tre progetti che affrontano grandi temi socio-culturali di oggi: The Missing Planet. Visioni e revisioni dei 'tempi sovietici' dalle collezioni del Centro Pecci ed altre raccolte, Mario Rizzi. بيت Bayt e Luca Vitone. Romanistan.

 

La serata dell'opening, dalle 18.30 alle 21.30, continua poi al Cinema Pecci con la proiezione di Solaris, film di Andrey Tarkovsky (1932) e tratto dall'omonimo romanzo del 1961 dell'autore polacco Stanisław Lem. 

 

Ingresso libero

 

The Missing Planet. Visioni e revisioni dei 'tempi sovietici' dalle collezioni del Centro Pecci ed altre raccolte

The Missing Planet è il primo di una serie di riallestimenti della collezione del Centro Pecci, pensati dalla direttrice Cristiana Perrella per renderla sempre disponibile al pubblico secondo percorsi tematiciche ne approfondiscano i nuclei principali. Strutturati in vere e proprie mostre, ogni volta curate da unesperto invitato come guest curator e dal responsabile delle collezioni Stefano Pezzato, tali riallestimenti accostano alle opere di proprietà del museo dei prestiti da importanti collezioni private e pubbliche. PerThe Missing Planetil curatore ospite sarà Marco Scotini che ha composto una 'galassia' delle principali ricerche artistiche sviluppate nelle ex repubbliche sovietiche, dalla Russia alle province baltiche,caucasiche e centro-asiatiche, dagli anni Settanta ad oggi, partendo dal vasto corpus di opere acquisite nella collezione del Centro Pecci in occasione delle mostre Artisti russi contemporanei nel 1990,Progressive Nostalgia nel 2007 e La fine del mondo nel 2016. Il progetto originale dell’allestimento è dell’artista Can Altay (Ankara, 1975), secondo la modalità di “appropriazione” e riconfigurazione di lavori altrui attraverso l’uso di dispositivi architettonici che ne indirizzino la visione tipico della sua pratica artistica.

 

Mario Rizzi. بيت Bayt Luca Vitone. Romanistan

Romanistan di Luca Vitone (Genova, 1964) e بيت Bayt di Mario Rizzi (Barletta 1962) sono invece le mostre che presentano due progetti vincitori della quarta edizione del bando Italian Council del Mibac. Romanistan è il racconto del viaggio compiuto da Vitone per ripercorrere a ritroso, da Bologna a Chandigar, il cammino di Rom e Sinti dall'India nord occidentale fino all’Italia. Sulle tracce di una migrazione avvenuta tra l’VIII e il XIV secolo, l’artista approfondisce un interesse, quello per la culturaromaní, che è stato presente nel suo lavoro fin dagli anni Novanta. Accanto al film e all'installazione prodotti per l’occasione, la mostra presenta una selezione di opere precedenti legate al tema.La mostra di Mario Rizzi,بيتBayt(“casa” in arabo), presenta la trilogia omonima di film, di cui The Little Lantern, prodotto grazie all’Italian Council, è il capitolo conclusivo dopo Al Intithar (L’Attesa, 2013) e Kauther (2014). L’intera trilogia contribuisce a dare una visione sensibile, profonda e complessa di temiquali l’identità femminile nel mondo arabo, il concetto di casa e di sradicamento, le spinte tra innovazione e conservazione che hanno percorso e percorrono il Mediterraneo. The Little Lantern Romanistan sono progetti realizzati grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell'ambito del progetto Italian Council (IV edizione, 2018

 

Solaris

Solaris è un film di fantascienza sovietico diretto da film di Andrey Tarkovsky (1932) e tratto dall'omonimo romanzo del 1961 dell'autore polacco Stanisław Lem.  

Uno psicosociologo arriva sulla stazione spaziale in orbita attorno al pianeta Solaris per indagare sui misteriosi fenomeni che vi avvengono e che coinvolgono gli scienziati a bordo: su Solaris c'è un oceano che pensa. Dal romanzo (1961) del polacco Stanislaw Lem, eminente fautore della problematica del dubbio nella fantascienza, il 3° film di Tarkovskij è un'avventura della coscienza più che della conoscenza, un'opera di fanta-coscienza (C. Cosulich) in cui il cosmo corrisponde al subconscio umano: su Solaris gli astronauti sono alle prese con gli "ospiti" del proprio passato, proiezioni materializzate della loro memoria e del loro inconscio. Angoscioso, ossessivo nel suo ritmo lento, enigmatico, il film ha un potere ipnotico che inchioda lo spettatore allo schermo con immagini che non si erano mai viste nel cinema, di fantascienza e non. (ilMorandini)




Dove
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato




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