La ricerca di Diego Marcon, incentrata principalmente sull'immagine in movimento, costituisce un'indagine degli archetipi cinematografici attraverso un processo che combina un approccio analitico al filmmaking, proprio del cinema strutturale, con un’attitudine sentimentale tipica del cinema popolare e di genere. Le sue opere - che spaziano tra film, video e installazioni - utilizzano spesso la struttura del loop per articolare un display emotivo che flirta con gli aspetti patetici dello spettacolo.
Nell’opera di Marcon, figure di empatia e vulnerabilità sono impiegate con ambiguità intenzionale, e costituiscono una dimensione opaca che è da intendersi anzitutto come strumento politico di difesa. Diego Marcon (Italia, 1985) ha di recente tenuto mostre personali presso la Fondazione Nicola Trussardi, Teatro Gerolamo, Milano (2023); Sadie Coles HQ, Londra (2023); Museo Madre, Napoli (2021); Institute of Contemporary Art Singapore/LASALLE, Singapore (2019); La Triennale di Milano, Milano (2018) e Careof, Milano (2015). Il suo lavoro ha fatto anche parte di mostre collettive in spazi fra cui Galerie Buchholz, Colonia (2022); La 59. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, Venezia (2022); Royal Academy – de Tempel, Anversa (2021); Museo MACTE, Termoli (2021); Istituto Italiano di Cultura, Parigi (2021); MACRO, Roma (2021); La Quadriennale d’arte 2020, Roma (2020); Fondazione Prada, Milano (2018) e MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2018). Nell’autunno 2023, Marcon presenterà due importanti mostre personali, una al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Prato, e una alla Kunsthalle Basel, Basilea.