Cantieri Aperti (C/A) è un progetto culturale di arte contemporanea ideato dal gruppo semi cattivi: Franco Rossi, Giulio Saverio Rossi, Stefania Gatti e Alessandra Franetovich.
Nasce nel territorio di Massa Carrara con sede di attività nei due storici quartieri popolari delle città di Massa e di Carrara: Borgo del Ponte a Massa, e Grazzano – Cafaggio a Carrara.
Il progetto, sostenuto fin dalla sua prima edizione dalla Regione Toscana con il bando “ToscanaInContemporanea” della Rete di arte contemporanea, e nel 2020 dal Centro per l' Arte Contemporanea Luigi Pecci, nasce con l’intento principale di occuparsi del rapporto tra comunità in trasformazione ed edifici che abita, utilizzando i due quartieri operai come punti d’intersezione tra pubblico e privato e come luogo dove la pratica artistica possa incidere come fattore di rigenerazione estetica, sociale e culturale, trasformando l’intero quartiere in luogo simbolico attraverso cui la comunità rappresenti se stessa.
Altro fondamentale obbiettivo del progetto è diffondere l’interesse verso l’arte contemporanea nel tessuto socio urbano di periferia offrendo ai cittadini occasioni di riflessione e di socialità, attivando “processi culturali di condivisione” attraverso meccanismi che generano relazione, pensiero e conoscenza, unendo la dimensione intima a quella pubblica, con spazi condivisi tra autori e spettatori.
Dal 2017 C/A ha coinvolto nelle proprie attività altre aree del territorio Apuano, come le nuove periferie di Massa, nell’idea di attivare un dialogo tra vecchie e nuove periferie senza snaturare il proposito fondamentale del progetto: quello di dare vita a uno spazio di condivisione, in cui lo scenario artistico contemporaneo e la vita delle comunità locali si intrecciano e si fondono.
Cantieri Aperti ha sempre prodotto un programma di residenze d’artista under 35 che si intreccia con un festival la cui programmazione prevede per gli artisti una sorta di formazione diretta del territorio e di creazione progressiva attraverso visite guidate, talk, portfolio rewiew; un’ambiziosa programmazione inserita in uno scenario di eventi artistici diffusi sul territorio di Massa e di Carrara come fossero la proiezione di un rizoma.
A questo scopo, dal 2018 è stato creato un apposito comitato curatoriale avente il compito di selezionare, seguire e coadiuvare i giovani artisti in residenza, costituito da curatori under 35 toscani: Alessandra Franetovich, Carolina Gestri, Giulio Saverio Rossi e Gabriele Tosi.
Sempre dal 2018 Cantieri Aperti porta avanti un programma di mappatura dell'arte contemporanea in Toscana invitando artisti a partecipare a sessioni pubbliche e private di portfolio rewiew con l'obiettivo di favorire la conoscenza fra artisti del territorio e personalità del contemporaneo attive a livello internazionale.
Nelle edizioni 2019 e 2020 l’iniziativa ha accresciuto la propria area d’interesse misurandosi con zone non residenziali comprendendo nuove sedi quali la cava del Monte Alto (Stazzema) e la Z.I.A. Zona Industriale Apuana (tra Massa e Carrara), aprendosi a nuove collaborazioni con l’Ordine degli architetti di Massa Carrara e con figure attive sul territorio nazionale quali Spam! di Capannori (LU), Parco Arte Vivente (Pav) di Torino, Museo Temporaneo Navile (MTN) di Bologna, Sciami Network d’arti performative.
Cantieri Aperti 2020 / The Empty Museum
La vocazione camaleontica del festival Cantieri Aperti giunto alla sua settima edizione, si materializza nella rilettura di temi quali la dislocazione spaziale (tra locale e globale) e l’indagine sul territorio, focalizzandosi sull’immagine e sul concetto ambiguo di museo vuoto. Luogo svuotato dai significati, dal valore, dai fruitori, il museo si mostra come contenitore di possibili storie in divenire, di riflessioni e riletture sul canonizzato, e quindi come luogo di ombre e libertà, permeabile all’emergere di rinnovamenti formali e concettuali.
La programmazione dell'edizione 2020 del festival si è suddivisa in due contenitori, da un lato Bar Equador e dall'altro The Future is Unwritten.
Bar Equador
A cura di Alessandra Franetovich, Giulio Saverio Rossi e Gabriele Tosi, Bar Equador è un luogo fittizio che prende ispirazione da un posto reale. Il vero Bar Equador, dove il vino costa un euro e si organizzano mostre ed eventi culturali da oltre venti anni, si trova a Massa, al confine di Borgo del Ponte, centro storico delle attività del festival.
All'interno del contenitore Bar Equador nel mese di ottobre e novembre si sono sviluppate tre attività: le mostre Bar Equador: a Local History for a Global Medium e Rimpiattino, la costruzione del sito www.barequador-cantieriaperti.com e la portfolio review online che ha portato alla realizzazione di due talk tematici.
Sito web del progetto: