Here and There è una scultura composita in pietra formata da un cumulo di elementi dall’aspetto vagamente biomorfico associati ad un voluminoso masso geometrico: solidi “manufatti culturali” le cui forme rimandano rispettivamente a quelle di vasi primitivi e a quelle arcaiche delle architetture dei templi e dei santuari, che si costituiscono allo stesso tempo come “metafore potenti dei nostri corpi e della nostra percezione di ciò che è interno” (Kapoor). Un’apertura sui due lati del blocco cubico ne lascia scorgere l’interno buio che lentamente, e solo ad una visione ravvicinata, si rivela essere ammantato da uno strato di pigmento blu di prussia. Usata in un primo momento per evidenziare l’emergenza delle forme nello spazio, la “materia dematerializzante” della polvere di pigmento che in questa fase scandisce le aperture e i tagli delle sculture, in Here and There segna il luogo in cui il “qui” sensibile della materia lascia percepire un “altrove” oscuro e indistinto, tra ctonio e celeste, finito e infinito, essere e non essere, schiudendo alla scoperta di una dimensione ulteriore dove “Il vuoto diventa un linguaggio reale, per cui la creazione inverte il suo processo, non viene alla luce, ma va verso le tenebre, laddove precipitano tutti i mondi.” (G. Celant). Attorno alla rivelazione del vuoto, visione onirica, esperienza sublime e presenza energetica che, dall’anima interna delle sculture estende la sua aura verso l’esterno, fino ad inglobare vertiginosamente lo spazio circostante, ruota l’intero universo poetico dell’artista, che alternando carica vitale e tensione ascetica, combinando suggestioni provenenti dalla mitologia, dalla filosofia e dalla psicologia, sperimentando nuove forme e materiali, continua ad indagarne l’essenza conferendogli, con le sue opere, molteplici e imprevedibili sembianze. [D.V.]
17 pietre rotonde, 1 pietra cubica, pigmento
cm 90x260x160