CENTRO PECCI

Spettacoli

giovedì 20 giugno, ore 18.00 (v. or. sott. it.)

sabato 22 giugno, ore 18.15  (v. or. sott. it.)

domenica 23 giugno, ore 20.45 (v. or. sott. it.)

mercoledì 26 giugno, ore 18.15 (v. or. sott. it.)

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Kind of Kindness

di Yorgos Lanthimos

Tre episodi, legati tra loro dal cast (ma con personaggi differenti) e da situazioni ricorrenti. Nel primo episodio un impiegato viene incaricato dal suo capo di uccidere un uomo: fallisce nel tentativo ed è costretto ad adottare stratagemmi sempre più assurdi per riparare il danno. Nel secondo un poliziotto è convinto che la moglie, scomparsa per mesi e poi ritornata dopo un viaggio, sia stata sostituita da una sosia. Nel terzo due adepti di una setta sono alla ricerca di una donna che ha il potere di restituire la vita ai morti.

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"Va bene: è freddo, calcolato, ermetico. Strano. Troppo strano. Ma una chance la merita, perché parla di cose a noi familiari. Il primo dei suoi tre episodi gioca sul terreno di mille serie tv contemporanee (e non solo): oggi la dimensione professionale e quella personale tendono pericolosamente a sovrapporsi. Il capitalismo iperavanzato fa il giro, e torna al feudalesimo. Il capo pretende non dipendenti, ma fedeltà assoluta. Sono dunque richieste doti umane che, forse, le donne hanno più degli uomini. Ma nemmeno loro hanno vita facile, perché tra le classi sociali, come tra i sessi (al cuore del trittico, nella seconda parte, c'è una spietata ma splendida allegoria a lieto fine del matrimonio) vige un insanabile antagonismo, che spunta sempre inaspettato e scombina sempre le carte. Kind of Kindness ci insegna a riconoscerlo , come nel (non ancora post) capitalista secolo scorso le parabole di Brecht e di Rainer Werner Fassbinder, platealmente omaggiato. Eh sì: è un attualissimo discorso di classe e di sesso che si snoda grazie a una scrittura intricata ma leggibile, fatta di rime e simmetrie; tre storie in cui i tre personaggi di Emma Stone diventano un unico personaggio in evoluzione, che risponde alla de-mascolinizzazione del nostro nuovo mondo con una utopica nostalgia della classe media in via d'estinzione. Case lussuosissime, modernismi architettonici in rovina, deserti ex urbani, neo slums: un mondo quasi disumano popolato, grazie alle eccezionali doti di Lanthimos come direttore di attori, da quasi marionette. Ma la speranza c'è, anche per la classe media, se si riconosce come nuovo proletariato". (Film Tv, Marco Grosoli)