Dal 20 marzo torna in una veste rinnovata la Centro Pecci School ARTE, l’appuntamento amato e seguito dal nostro pubblico dedicato a introdurre l’arte contemporanea a chi è interessato ad avvicinarvisi per la prima volta o è curioso di approfondirne nuovi aspetti.
Dal 20 marzo torna in una veste rinnovata la Centro Pecci School ARTE, l’appuntamento amato e seguito dal nostro pubblico dedicato a introdurre l’arte contemporanea a chi è interessato ad avvicinarvisi per la prima volta o è curioso di approfondirne nuovi aspetti. Questa edizione sarà gestita da un gruppo di giovani dottorande e dottorandi della Scuola Normale di Pisa, un’eccellenza internazionale del territorio toscano e dell’Università di Milano. In sinergia con il Centro Pecci, questo gruppo di studiose e studiosi ha accolto la proposta e la sfida di raccontare l’arte contemporanea del Novecento attraverso un linguaggio accessibile, così da dotare chi seguirà le lezioni di una serie strumenti e riferimenti, utili a leggere e comprendere l’arte internazionale dagli inizi del Novecento a oggi. Divisi in tre moduli e organizzato per decadi, questa nuova edizione primaverile della Centro Pecci School ARTE, intitolata Decades, rafforza l’impegno del Centro Pecci a creare comunità, a essere in dialogo con il territorio e a promuovere una cultura accessibile della contemporaneità.
…e la Storia continua…
Elsa Morante, La storia, 1974
Raccontare la storia dell’arte impone inevitabilmente delle scelte, anche violente. Ciò è ancora più vero per l’arte del Novecento. La prima scelta che si è costretti ad affrontare, prima ancora della selezione, è quella della periodizzazione. Come dividere, se davvero è possibile e necessario dividerlo, il secolo più veloce, più recente e forse più complesso della storia dell’arte? Non si tratta, semplicemente, di organizzare il discorso o riordinare i dati, ma di scegliere un filtro – e dunque un metodo – con cui leggere una vicenda storica, sottolineando o ridimensionando affinità e dissonanze, fratture e continuità. Questa edizione della Pecci School, inserita in una tradizione felice di divulgazione delle storie, delle pratiche e delle metodologie dell’arte contemporanea, intende presentarsi innanzitutto come un laboratorio di analisi storiografica. Può, un esercizio di divulgazione, lasciare spazio a una pratica sperimentale? Chiamati a raccontare a un pubblico ampio e non specializzato le vicende dell’arte del Novecento, sei giovani studiose e studiosi, tutte nate e tutti nati nell’ultimo decennio del secolo, dottorande e dottorandi alla Scuola Normale di Pisa e all’Università di Milano, provano ad appropriarsi della periodizzazione più canonica e banale del Novecento – quella per decadi – per provare a forzarla e testarla, mettendone alla prova le potenzialità interpretative e i limiti storiografici.
Partendo dalla struttura con cui siamo più abituati a ordinare il nostro passato – apericena a tema anni Venti, mullet un po’ anni Ottanta, bella la musica anni Sessanta – proveremo a raccontare il senso stesso di fare e raccontare storia, riordinando vicende complesse, abbracciando accelerazioni e rallentamenti, indagando momenti di stasi e innovazioni repentine. In assoluta libertà, offriremo nove diversi racconti dell’arte del Novecento, ognuno incentrato su un decennio, con i suoi eventi storici, le sue opere, le sue mostre. Ognuno si farà carico del compito in modo diverso, tenendo sempre a mente un vincolo centrale: quello dell’accessibilità a un pubblico non specializzato. Gli spazi e le opere del Centro Pecci, esposte attorno a noi, potranno offrirci inneschi determinanti. Le nostre narrazioni si muoveranno per zone, senza nessuna pretesa di esaustività, riscoprendo vicende apparentemente marginali o rileggendo episodi centrali. A seconda del decennio, e della storia e delle passioni di chi lo racconterà, i nostri racconti potranno muoversi liquidamente oltre i confini nazionali, abbracciando vicende eccentriche e periferiche, per poi magari rifletterle nelle storie geograficamente più prossime al Centro e alla sua comunità. Il decennio sotto esame potrà espandersi e frammentarsi in cronologia minuta, riverberarsi in mille dettagli, oppure concentrarsi in una sola mostra, in un solo artista, addirittura in una sola opera particolarmente capaci di raccontare il loro tempo. Il decennio diventerà così pretesto per allenare un metodo, uno steccato tutto artificiale utile a ordinare e classificare questi nove racconti, questi nove modi di condividere una storia.
20 marzo 2024 / h 21.00
1. Gli anni ’10: Virginia Magnaghi
27 marzo 2024 / h 21.00
2. Gli anni ’20: Virginia Magnaghi
3 aprile 2024 / h 21.00
3. Gli anni ’30: Giorgio Di Domenico
8 maggio 2024 / h 21.00
4. Gli anni ’40: Chiara Pazzaglia
15 maggio 2024 / h 21.00
5. Gli anni ’50: Giorgio Motisi
22 maggio 2024 / h 21.00
6. Gli anni ’60: Giovanni Lusi
5 giugno 2024 / h 21.00
7. Gli anni ’70: Giorgio Di Domenico
12 giugno 2024 / h 21.00
8. Gli anni ’80: Giulia Zompa
19 giugno 2024 / h 21.00
9. Gli anni ’90: Giulia Zompa
26 giugno 2024 / h 21.00
10. Bonus track: Gli anni ’00: Stefano Collicelli Cagol
COSTO A LEZIONE : 5€
Gratuito per studenti, inoccupati e disoccupati
ABBONAMENTO / 10 lezioni: 35€
Le lezioni inizieranno alle 21.00 e proseguiranno per circa un’ora, con possibilità di una discussione finale. Il costo delle lezioni è di 5 euro ciascuna, gratuito per studenti e per inoccupati e disoccupati. Il pacchetto di 10 lezioni può essere acquistato a 35 euro.
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia
Quando
20 marzo-26 giugno
un mercoledì a settimana
ore 21.00
Costo
5€ a lezione
gratuito per studenti, inoccupati e disoccupati
Abbonamento
35€ / 10 lezioni