C’è vita dopo la rivoluzione?
in dialogo con Paolo Toccafondi
Edwin Bendyk è attento osservatore della realtà politica europea e sulle pagine di “Polityka”, diffusissimo settimanale polacco di cui è redattore scientifico, e ha recentemente fornito una profonda analisi del “caso” Michel Houllebecq, da giorni sotto scorta dopo l’uscita in Francia del suo ultimo libro “Soumission”, alla luce della terribile strage di Parigi al settimanale satirico “Charlie Hebdo” e di altri atti terroristici che stanno scuotendo la Francia e mobilitando il mondo intero. Che cosa succede quando una rivoluzione finisce? Quali sono le ripercussioni di continui cambiamenti nella mappa geopolitica e sociale del mondo? C’è vita dopo la rivoluzione? Sono questi i temi affrontati da Edwin Bendyk, coordinatore del Center for Future Studies al Collegium Civitas di Varsavia, giornalista e blogger, in conversazione con il giornalista de “Il Tirreno” Paolo Toccafondi.
Edwin Bendyk (1965) è scrittore, giornalista, lecturer e blogger polacco. La sua ricerca è focalizzata sull’impatto degli sviluppi della scienza e della tecnologia sulla nostra cultura e vita sociale, politica ed economica. È redattore di “Polityka”, uno dei principali settimanali polacchi e coordinatore del Center for Future Studies al Collegium Civitas di Varsavia.
Paolo Toccafondi, giornalista e tra i padri fondatori della redazione pratese de “Il Tirreno” dal 1989. Si occupa di temi di politica, economia e cultura.
Cambiamenti affronta le grandi svolte che il mondo sta attraversando, sia sul versante sociale che su quello politico, economico e tecnologico. Nella considerazione dell’arte come mezzo per comprendere – ed eventualmente cambiare – il mondo, il Centro Pecci invita una serie di personalità internazionali particolarmente attente ai problemi della contemporaneità, per suggerire una mappa di riferimenti sui cambiamenti globali.
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