CENTRO PECCI Prato

Attivo in ambito concettuale, seppure considerato spesso fra gli esponenti dell’Arte Povera, Gulio Paolini
ha esordito nel 1960 con Disegno geometrico: una piccola tela su cui è riprodotto a inchiostro il procedimento tecnico della squadratura geometrica del foglio, preliminare a ogni raffigurazione successiva.
La sua ricerca, incentrata sugli strumenti operativi e sulla struttura costitutiva del linguaggio artistico, tende ad analizzare il rapporto esistente fra opera, spazio espositivo e spettatore e a sviluppare un’indagine incessante attorno ai temi della rappresentazione, dello statuto dell’opera, del ruolo dell’autore.
Nei suoi lavori, quadri, sculture o istallazioni, l’artista ricorre all’uso del disegno e del collage, così come all’inserimento di fotografie e calchi in gesso, attingendo a un repertorio complesso di rimandi culturali e figure mitologiche per mettere in scena “immagini” dichiaratamente teatrali che sfuggono alla propria stessa definizione.