"Siamo solo nelle relazioni, mai soli, mai disgiunti dallo spazio che abitiamo assieme, ed anche il senso, l’Essere è solo e soltanto nell’ “intersezione delle mie esperienze e di quelle altrui” (Edmund Husserl).
Il laboratorio ideato e condotto da Irene Lupi pone l'attenzione sulla semiotica del corpo che entra in contatto con oggetti e spazi quotidiani.
La riflessione partecipata su tempo, spazio e gesto, parte da una suggestione derivante dal contesto e dalla comunità in cui si svolgerà il laboratorio, il Comune di Buti con i suoi teatri. Il Teatro Vittoria in particolare è stato eretto nell’immediato dopoguerra per conto della Cooperativa Combattenti e Reduci come teatro e cinema per avere una finestra sul mondo contemporaneo ed innovativo. Venne a lungo abbandonato a causa del cambiamento della fruizione della cultura per poi essere riscoperto e riaperto.
Se il corpo si caratterizza per il suo essere un’istanza paradossale che, parafrasando Turner, non è né qui né là, che riesce tuttavia a tradurre di continuo le informazioni provenienti dall'ambiente, il gruppo di ragazzi guidati dall'artista sfrutterà la natura del teatro come luogo dove nascono relazioni, per mettere in scena movimenti e gesti che appartenevano a un'altra epoca, paragonandoli ai nostri e arrivando a esperire i diversi gradi di significazione di gesti antichi e contemporanei in uno stesso luogo in epoche differenti.
Il laboratorio, a cura del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato in collaborazione con Associazione Teatro di Buti, è organizzato nell'ambito del progetto Vagabondi Efficaci. Seminare cultura per crescere insieme, capofilato da Oxfam Italia, sostenuto dall'Impresa sociale Con i Bambini e patrocinato dalla Regione Toscana.