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DUNE

Arti Paesaggi Utopie

 

Dune è un Campus creativo transdisciplinare nella natura, che utilizza il linguaggio dell’arte come strumento di indagine, valorizzazione e riconnessione interiore con l’ambiente.

 

Per un Green Deal delle Arti

Il contesto territoriale

La Maremma è un territorio dalla natura straordinaria, per lo storico isolamento dai grandi investimenti industriali, la vocazione agricola, la scarsa densità abitativa, le numerose Riserve e Parchi naturali.

L’isolamento si manifesta anche rispetto ai grandi circuiti della creazione culturale e artistica contemporanea, e rende questo territorio fortemente carente di una cultura sulla produzione artistica, in tutti i campi. Questo si riverbera anche su una identità statica, basata su vecchi luoghi comuni, e sull’emigrazione dei giovani. Nei grandi piani di programmazione questo territorio è vocato all’ambiente e alla tutela paesaggistica, e Dune è un tentativo di inserire in questi piani lo sguardo dell’arte, unendolo agli altri ambiti scientifici e naturalistici, e farlo diventare un laboratorio internazionale che crei uno scambio simbolico con la popolazione, una nuova identità verso l’esterno, nuove relazioni e nuove immagini che stimolino conoscenza dinamica, spirito critico, cultura.

 

Residenze artistiche, ricerche e creazioni transdisciplinari nella natura

Dune è un progetto di ricerca e creazione di Arte nella Natura che mette al centro le relazioni e le attrazioni tra teatro, arti visive, fotografia, videoarte, scienza, ambiente e paesaggio, alla ricerca di visioni nuove e trasversali del territorio e di nuovi modi di abitarlo e valorizzarlo.

La transdisciplinarità è il concetto guida per la creazione di nuovi format d’arte, di spettacolo e di relazione tra artista e spettatore: un approccio che mira alla comprensione della complessità del mondo e alla sua restituzione artistica e narrativa, favorendo collegamenti senza confini stabili tra le discipline.

Questo incontro avviene con gli strumenti del laboratorio e della residenza artistica, che consente la vicinanza - per più giorni in full immersion - di artisti e competenze scientifiche diverse, ognuno operante nella propria autonomia ma anche osservatore del lavoro dell’altro, in una relazione di prossimità umana e in relazione con lo stesso territorio nello stesso momento.

Le bellezze naturali dell’Oasi WWF San Felice, del Parco della Maremma e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano vengono prese come punto di arrivo e di partenza di un programma di produzione artistica, facendo del tema Arte nella Natura il motore di processi di rigenerazione ambientale e urbana che invadono anche spazi inconsueti delle vicine città, e siti di archeologia storica o contemporanea.

Il progetto ha in sé dei temi fortemente educativi, e coinvolge molti soggetti della scuola, portando così ad una conoscenza più profonda delle aree oggetto dell’indagine scientifica ed artistica. Questa direzione di lavoro vede come partner pionieristico il Polo Bianciardi di Grosseto con i docenti e gli studenti del Liceo Artistico, e si sviluppa verso il coinvolgimento del Polo Universitario e di altri Istituti superiori grossetani.

 

"Gli artisti, dall'Ottocento a oggi, hanno rappresentato la Maremma in modi diversi: la terra abbandonata e ricca di reliquie archeologiche, la terra drammatica dove si moriva di stenti e di malaria, la terra redenta dalle bonifiche, la terra per turisti congelata e stereotipata sulle figure dei butteri e dei cinghiali. Ma ci sono stati anche artisti che, in Maremma, hanno rifiutato le pratiche di rappresentazione per creare liberamente un nuovo ambiente e una nuova natura in eterna trasformazione: le piccole montagne (oggi distrutte) di Gastone Novelli a Saturnia, le invasive creature fantastiche di Niki de Saint Phalle nel suo Giardino dei Tarocchi, le opere di Daniel Spoerri e quelle di Paul Fuchs nei rispettivi parchi d'arte. La Maremma in queste installazioni, in questi paesaggi onirici, in queste mappe, perde ogni caratteristica di specificità per diventare terra ideale, oggetto di costruzione, materia da plasmare."

Mauro Papa, dalla presentazione del catalogo Dune 2019

 

La vocazione internazionale

I territori e i paesaggi di riferimento di Dune sono il mare e la costa, con il vissuto e l’immaginario che si portano dietro.

Territori e paesaggi che si rispecchiano in tanti luoghi del Mar Tirreno - come il Santuario Pelagos - e del bacino del Mediterraneo; proprio per questo l’attività di Dune è vocata all’internazionalizzazione, e alla ricerca di relazioni e scambi pacifici - attraverso l’arte e la cultura - con territori e progetti simili e con tutti i popoli costieri.

Dal 2021 Dune attiverà una call internazionale per residenze di artisti emergenti Under 35 al Campus creativo (vedi capitolo Sezioni) e si è già avviata la ricerca di partners europei e internazionali per partecipare ai futuri bandi, primi tra tutti:

 

Dune farà parte del progetto con cui Grosseto e la Maremma concorrono a Capitale italiana della cultura 2024, che sarà centrato particolarmente sul tema Arte / Cultura / Ambiente.  

 

Le sezioni

Il progetto si divide in 3 sezioni, più una quarta parte dedicata alla documentazione e alla divulgazione su piattaforma digitale.

 

1. Campus creativo

Residenze artistiche nell’Oasi WWF San Felice e al Parco Regionale della Maremma per la creazione di opere di Arte nella Natura e Land Art: performance site-specific di teatro e danza, foto e video d’arte, paesaggi sonori, aperta a giovani talenti internazionali Under 35 - selezionati attraverso una call - e a Maestri riconosciuti invitati dai curatori. Tutte le opere saranno create sul posto, valorizzando al massimo le relazioni che si stabiliscono durante una residenza artistica e favorendo le collaborazioni; gli artisti saranno seguiti da un gruppo di guide ambientali e assistiti da tecnici a disposizione. Le opere devono essere eco-sostenibili.

Alla call internazionale collaborano ITI-International Theatre Institute / UNESCO, con i suoi 120 Centri Nazionali sparsi nel mondo, per le arti della performance, Tempo Reale per i paesaggi sonori, le Accademie di Belle Arti per le arti visive.

I Maestri, invitati dalla direzione artistica, affiancheranno i giovani artisti selezionati e, oltre a creare loro opere autonome, faranno da tutor e punto di riferimento.

A conclusione dei periodi di residenza artistica saranno realizzati Eventi finali: uno-due giorni di apertura al pubblico che concluderanno il Campus creativo; la durata dell’evento finale comprenderà l’intero pomeriggio e la sera, per permettere una libera circolarità degli spettatori intorno alle opere create e - alla sera – assistere a videoproiezioni e performance sulla spiaggia.

 

2. Oltremare. Cartografia dei saperi del mare

L’edizione 2020 di Dune è stata giocoforza digitale, a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, e in questa occasione è nato un intervento sul paesaggio e sull’immaginario del mare, grazie alla collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e all’impulso fantastico dato dal Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini. Il mare non consente un lavoro artistico concreto, “sul terreno”, per questo si è avviato un programma di interventi virtuali, affidati a Maestri riconosciuti; la cura di questa sezione è stata affidata a Michela Eremita. I primi risultati del progetto pilota 2020, con gli interventi video di Ilaria Abbiento e Luigi Presicce, sono visibili sul sito www.dune-utopie.it nella sezione dedicata.

 

3. Connessioni urbane

Dallo studio di come far riverberare nei centri urbani limitrofi - Grosseto, Alberese e Marina di Grosseto - il lavoro artistico creativo svolto nei parchi naturali, sono nate idee di nuovi format spettacolari, a partire dai temi ambientali, da presentare nelle manifestazioni più importanti di queste città: il San Rocco Festival a Marina, Città Visibile a Grosseto.

La prima esperienza è stata il videomapping poetico Moby Dick o La balena, proiettato nell’estate 2020 sul Forte San Rocco; ma già per il 2021 sono allo studio esperienze di composizione artistica e musicale basate su fenomeni naturalistici che nascono nei Campus creativi estivi e si sviluppano nel periodo autunnale e invernale nei Musei cittadini: al Polo Museale Clarisse Arte, al Museo di Storia Naturale della Maremma, al Museo di Archeologia e d’Arte della Maremma.  

 

4. Zona Digitale

Tutto il progetto, nei suoi aspetti di processo e produttivi come in quelli pubblici, è sempre seguito da un fotografo e da un videomaker, che producono sintesi di vari formati e durate: trailer, gallerie fotografiche, teaser, micrometraggi video.

Il Campus creativo, a cui parteciperanno anche videoartisti e fotografi d’arte, produrrà altre immagini e video di grande qualità.

Tutto questo materiale, insieme alle note critiche dei curatori e degli artisti, sarà la base per allestire mostre, per restituzioni pubbliche delle esperienze creative, per alimentare la comunicazione social e la piattaforma digitale www.dune-utopie.it. Le immagini dei Campus stanno già diventando nuovi modi di rappresentare e promuovere il territorio, veicolati in siti e comunicazioni social, manifesti, merchandising. Nell’autunno-inverno 2019/2020 sono state proiettate nel circuito video interno ai piani del grattacielo del Gruppo Allianz a City Life di Milano.