Qiu Zhijie è nato a Zhengzhou, nella provincia del Fujian, in Cina, nel 1969. Vive e lavora a Pechino e a Hangzhou. Diplomatosi in incisione all’Accademia di Belle Arti di Zhejiang nel 1992, inizia a essere da subito attivo sulla scena dell’arte contemporanea. È professore all’Accademia d’Arte Cinese e presso il Dipartimento di Arte Sperimentale dell’Accademia di Belle Arti Centrale.
Tra le mostre personali ricordiamo The Grand Project, Fujian Art Museum, Fuzhou (2015); L’Unicorno e il Dragone, Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2013); Blue Print, WDW Art Centre, Rotterdam (2012); Twilight of the Idols, Haus of World Culture, Berlino (2009); Breaking through the Ice, Ullens Contemporary Art Center, Pechino (2009). L’artista ha preso parte anche a numerose mostre collettive, tra queste: Bentu, Chinese Artists in a Time of Turbolence and Trasformation, Fondazione Louis Vuitton, Parigi, 56° Biennale di Venezia (2015); 31° Biennale di San Paolo (2014); Biennale di Goteburg (2013); 53° Biennale di Venezia, Padiglione cinese (2009).
Come teorico d’arte, Qiu Zhijie ha pubblicato vari testi tra i quali: The Image and Post Modernism (2002), Give Me a Mask (2003), The Limit of Freedom (2003), The Photography after Photography (2004), On Total Art (2012). Qiu Zhijie è stato anche curatore della prima mostra di video arte in Cina nel 1996 e, tra il 1999 e il 2005, curatore di una serie di mostre per promuovere il lavoro di giovani artisti cinesi dal titolo Post-sense Sensibility. Nel 2012 è stato curatore della 9° Biennale di Shanghai, Reactivation.