Parata della Fine - Athropocene Ritual è l'opera prodotta dall’artista Andreco in seguito alla performance omonima realizzata al Centro Pecci il 28 febbraio 2017, con il supporto di Traffic Gallery e Studio La Città. Si tratta di una performance collettiva sotto forma di corteo, a cura di Giada Pellicari, realizzata coinvolgendo la comunità locale lungo un percorso nella zona attorno al museo con l'intenzione di dialogare con i temi della mostra La fine del mondo, aperta al Centro Pecci fino al 19 marzo 2017, mediante un’estetica pregna di immagini che ricordano grandi macigni, montagne ed elementi geologici della crosta terreste. Grazie alla presenza di bandiere e maschere, la parata ha assunto una forte connotazione simbolica assomigliando ad un rituale pagano in cui si rende omaggio alla natura.
Andreco descrive il progetto in questo modo: "Parata della fine si riferisce all’Era dell’Antropocene anche detta Capitalocene, l'era geologica in cui viviamo. In questo periodo l'uomo, spinto da un sistema capitalistico, inquina e compromette l'ecosistema, fino alla sua stessa autodistruzione. Parata della fine delinea un possibile scenario di fine del mondo. Nella mia visione alcuni cittadini si uniscono in parata mossi dalla consapevolezza della fine e da un sentimento ecologista, andando al termine all’interno del Centro Pecci e inneggiando alla fine imminente. Portando i simboli della geologia ferita, rendono omaggio alla natura in forma di rituale, per cercare di risanare un rapporto ormai in crisi. Le persone compongono un cerchio e stringono un patto di sostenibilità. Il Centro Pecci diviene il tempio sconsacrato scelto per questo piccolo rituale”.
Da diversi anni Andreco compie una ricerca sulla relazione tra arte e natura, combinandoli insieme e dando vita a una pratica che si muove dall’arte pubblica, all’installazione, alla performance. Il suo soggetto principale è il rapporto tra lo spazio urbano e il paesaggio naturale, sviluppato attraverso un linguaggio visivo ricco di simboli. Per Andreco le parate sono progetti partecipativi che si svolgono nello spazio pubblico, creati tramite una dimensione multidisciplinare in cui si mescolano elementi visivi, musica e movimenti performativi che, insieme, danno vita a una struttura dinamica e ritmata.
Per quest’occasione sono stati coinvolti anche alcuni percussionisti e sbandieratori appartenenti ai Piccoli Alfieri di Prato, un gruppo locale che tiene in vita le varie manifestazioni di memoria storica pratese come, ad esempio, il Corteggio e la Palla Grossa.
La volontà è quella di vedere il Centro Pecci e il territorio circostante come uno spazio da vivere, da fruire e da appropriarsene attraverso una camminata e un percorso. Si vuole favorire un momento di convivialità per la cittadinanza tramite un’esperienza estetica, dando modo di relazionarsi in maniera diversa con l’istituzione museale.
video a colori, file HD, sonoro ambiente, edizione copia A. P. di durata 12 minuti