Il collettivo fiorentino dei Superstudio, tra i principali esponenti dell'Architettura Radicale, tra il '68 e il '69 inizia ad interessarsi di trasposizioni e metamorfosi: l'architettura cessava di essere uno "specifico" , perdeva i suoi connotati di "scala" per diventare una progettazione astratta di entità platoniche, neutrali e disponibili. "Preparammo un catalogo di diagrammi tridimensionali non continui, un catalogo di istogrammi di architettura con riferimento ad un reticolo trasportabile in aree o scale diverse per l'edificazione di una natura serena e immobile in cui finalmente riconoscersi." (Superstudio, 1969).
Dal catalogo degli istogrammi, chiamati anche "Le Tombe degli Architetti", sono stati in seguito sviluppati oggetti, mobili, environment e architetture.
L'acquisizione dei 27 elementi che compongono l'installazione Istogrammi d'architettura è stata possibile grazie al contributo di uno dei soci fondatori e va a incrementare la sezione della collezione del museo dedicata all’architettura radicale, che è una delle raccolte pubbliche più ricche su questo tema.
legno tamburato, placcato in laminato bianco e serigrafato a quadretti neri - elementi vari, installazione ambientale