di Payal Kapadia
Cannes 77
con Kani Kusruti, Divya Prabha, Chhaya Kadam
(Francia-India-Paesi Bassi-Lussemburgo-Italia, 2024)
durata: 110'
versione originale con sottotitoli in italiano
versione in italiano
Spettacoli
mercoledì 16 ottobre, ore 17.00 (vers. it.) ANNULLATO!
giovedì 17 ottobre, ore 19.00 (v. or. sott. it.)
sabato 19 ottobre, ore 21.15 (vers. it.)
domenica 20 ottobre, ore 17.50 (vers. it.)
mercoledì 23 ottobre, ore 19.00 (v. or. sott. it.)
Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2024
Prabha è un'infermiera nel reparto ginecologico di un caotico ospedale di Mumbai. Tramite un matrimonio combinato ha sposato senza conoscerlo un uomo che subito dopo si è trasferito in Germania, senza farsi praticamente più sentire. La donna divide un microappartamento con un'infermiera più giovane, Anu, che è innamorata di Shiaz, un ragazzo musulmano inaccettabile agli occhi della sua famiglia indù (così come lei è inaccettabile per la famiglia di Shiaz). La terza protagonista è la città di Mumbai, metropoli sovraffollata "costruita dalle mani della povera gente" e punteggiata da condomini alveari in cui ognuno ha poco spazio per sé ma coltiva grandi sogni, perché "bisogna credere nelle illusioni, altrimenti si impazzisce". Una città che annulla le singole individualità e dove il lusso sfrenato è riservato a pochi privilegiati, così come è discriminante la società indiana che attraverso le sue regole rigide e millenarie esercita una pressione incontestabile sulle vite delle persone, soprattutto (ma non solo) quelle di sesso femminile.
L’esordiente Payal Kapadia interrompe il trentennale digiuno indiano in Concorso: passo a due femminile, con nitore poetico e guadagno politico (Federico Pontiggia)
L’India mancava dal Concorso di Cannes da trent’anni, ovvero da Swaham (1994) di Shaji N. Karun: il digiuno è terminato con All We Imagine As Light, il lungometraggio d’esordio della regista di Mumbai Payal Kapadia, che tre anni fa sulla Croisette aveva vinto l'Œil d'or per il miglior documentario con A Night of Knowing Nothing.
Tocco poetico, voltaggio politico e spin femminista, frulla amore ed emancipazione, raccontando le convergenze parallele di due infermiere coinquiline a Mumbai, la più giovane Anu (Divya Prabha) e Prabha (Kani Kusruti): la prima cerca invano un posto per stare in intimità col proprio ragazzo – mentre la famiglia le combina in matrimonio; la seconda riceve un regalo inaspettato dal marito che lavora in Germania e da tempo non si fa sentire. Un viaggio nella località costiera Ratnagiri permetterà alle due donne di affinare la sintonia e, ancor più, di manifestare i propri desideri, sogni e speranze.
Kapadia lavora nella prima parte sulla stagnazione e l’afflizione delle due infermiere, prostrate da una routine senza futuro, al contempo, sa trarre accostare allo studio piscologico dei caratteri l’analisi sociopolitica, per denunciare le disuguaglianze di genere, classe e religione radicate nel Paese.
Coproduzione franco-indonesiana, All We Imagine As Light – bellissimo titolo – ha coraggio stilistico, lasciando la camera libera di contemplare realismo e fughe in avanti dell’immaginazione e dell’astrattismo, e guadagno empatico, accarezzando le vite di donne non illustri con la cura, la premura e il pudore che meritano – una scelta eminentemente politica.
Non c’è manifesto ideologico, piuttosto una diaristica – riversata nel procedere per sottrazione, attesa e slittamento – che eleva il privato a potenza pubblica, per dire di due tutti, di due l’India: non ha fretta, Kapadia, ascrive al quotidiano e “dal basso” la sua stessa affabulazione, al cinema l’ausculto – stetoscopio indice… – della realtà, senza disattenderne i dati grezzi e, insieme, concedendosi spunti immaginifici à la Weerasethakul.
La sua misura può essere trascurata, il minimalismo sentimentale sottovalutato, le stesse denotazioni politiche rimaneggiate, ma All We Imagine As Light è una luce nella pioggia, una speranza nel buio, un film nella terra – e di qui il mare - di nessuno tra costrizione e anelito.
Viale della Repubblica, 277, Prato
Spettacoli
16 ottobre, ore 17.00 (vers. it.) ANNULLATO!
17 ottobre, ore 19.00 (v. or. sott. it.)
19 ottobre, ore 21.15 (vers. it.)
20 ottobre, ore 17.50 (vers. it.)
23 ottobre, ore 19.00 (v. or. sott. it.)