A cura del Centro Pecci
Un ciclo incontri, organizzato dal Centro Pecci, che analizza i principali snodi e protagonisti della storia delle avanguardie, dal Dopoguerra a oggi.
Tutti i lunedì dalle ore 21.00 alle 23.00
ARTE dal dopoguerra ad oggi
15.01.18 Martino Margheri
Rauschenberg e Warhol. Dal New Dada alla Pop Art
22.01.18 Desdemona Ventroni
Fontana, Klein, Manzoni, Lo Savio. Nuove concezioni di arte
29.01.18 Desdemona Ventroni
Morris, Flavin, Smithson. Dal Minimalismo alla Land Art
05.02.18 Irene Innocente
Jannis Kounellis e l’Arte Povera
12.02.18 Camilla Froio
Beuys, Mauri, Haacke. L’arte come impegno sociale
19.02.18 Daria Filardo
Yoko Ono, Valie Export, Ketty La Rocca. Uno sguardo femminile
26.02.18 Alessio Bertini
Schnabel, Kiefer, Cucchi. Il ritorno della pittura
05.03.18 Daria Filardo
Chen Zhen, Kabakov, Meireles. Arte e globalizzazione
12.03.18 Alessio Bertini
Da David Hammons a Theaster Gates. Questioni identitarie
19.03.18 Matteo Innocenti
Olafur Eliasson e il nuovo ruolo dell’artista
26.03.18 Matteo Innocenti
Banksy. La Street Art dalla strada al museo
L'allargamento degli orizzonti e il ripensamento degli equilibri dopo la caduta del muro di Berlino aprono nuovi scenari e geografie sociali. Attraverso il lavoro di Chen Zhen, Cildo Meireles e i coniugi Kabakov abbiamo la possibilità di attraversare lo spazio e arrivare vicino alla società contemporanea, fatta di movimenti e flussi costanti. Il mondo globale arriva infatti insieme ad un profondo ripensamento del ruolo dell'Occidente, attraverso il pensiero post-coloniale che mette in crisi i confini storici, sociali e concettuali. Questi artisti ci propongono storie e traiettorie diverse che richiedono ascolto, apertura e ri-posizionamento.
Daria Filardo (Palermo 1971) storica dell'arte e curatrice indipendente, vive a Firenze.
Insegna 'Contemporary art practices' e 'Art Practicum' al Master in Studio Arts alla SACI di Firenze e coordina il final project del Master in Arts Management allo IED Firenze. Ha insegnato 'Storia dell'arte contemporanea' alla Fondazione Studio Marangoni (2001/2011). Dal 1998 al 2000 ha lavorato come curatore al Palazzo delle Papesse di Siena. Dal 2001 è curatore indipendente. Scrive su cataloghi, riviste e pubblicazioni d'arte.
La storia degli artisti afroamericani inizia nella prima metà del Novecento ma è soltanto dagli anni Settanta e soprattutto Ottanta che questi riescono a trovare il giusto posto di protagonisti sul palcoscenico dell'arte americana e internazionale. Le loro opere diventano uno dei mezzi con cui la comunità nera rappresenta la propria condizione all'interno di una società statunitense che ancora stenta a rimuovere le scorie di un passato schiavista e razzista. Il lavoro di artisti come David Hammons, Adrian Piper, Lorna Simpson, Carrie Mae Weems, Kara Walker, Glenn Ligon e Theaster Gates, oltre a elaborare il dramma della storia dei neri americani contribuisce ad ampliare la discussione sul tema della diversità, concetto chiave che segna la ricerca artistica di quei decenni.
Alessio Bertini si è laureato in Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università degli Studi di Firenze. Dal 2007 al 2014 ha fatto parte del team di lavoro del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina per il quale si è occupato dei programmi educativi curando anche i cicli di talk e lecture. Dal 2014 si occupa dei programmi educativi della Fondazione Palazzo Strozzi.
Un sole di luce artificiale e una sottile nebbia fatta di zucchero misto ad acqua permeano il grande spazio della Turbine Hall alla Tate Modern di Londra. Quattro cascate artificiali di acqua segnano la East River di New York. E poi un laboratorio per la ricerca spaziale con l'obiettivo di realizzare nuove opere d'arte o un parlamento artificiale dove le persone possono confrontarsi e discutere idee. Nella ricerca di Olafur Eliasson, artista danese e tra i maggiori della contemporaneità a livello globale, natura e tecnologia vengono messi in stretta relazione per ridefinire ambiti e potenzialità dell'arte: e l'esperienza estetica del pubblico viene stimolata perché diventi esperienza di una realtà totale.
Matteo Innocenti è curatore e critico d'arte, docente.
Come curatore collabora con musei e istituzioni (tra cui il Centro per le arti contemporanee Pecci di Prato, Galleria dell'Accademia di Firenze, il Contemporary Art Center di Vilnius in Lituania), con spazi no-profit, gallerie private italiane ed estere, residenze d'artista. In ambito critico ha scritto e scrive per testate d'arte quali ATP Diary, Artribune, Exibart, Flash Art, inoltre per cataloghi e riviste. Insegna all'interno di master a tema l'organizzazione di eventi culturali, ha partecipato in qualità di relatore a convegni, presentazioni, incontri divulgativi e di approfondimento.
Chi è Banksy? Il più famoso street artist del mondo resta anonimo ma lascia dietro di sé tracce evidenti: dai primi stencil nella sua città Bristol, diventati icone di provocazione e ironia, alle incursioni clandestine in musei e gallerie blasonate, dal terrorizzante parco di non-divertimento Dismaland al nuovo, e vero, hotel a Betlemme le cui camere si affacciano sul muro di separazione. Tra gli estremi della trasgressione e della strategia promozionale Banksy ha portato la street art un passo più avanti, dandole ciò che ancora non aveva, la terza dimensione.
Matteo Innocenti è curatore e critico d'arte, docente.
Come curatore collabora con musei e istituzioni (tra cui il Centro per le arti contemporanee Pecci di Prato, Galleria dell'Accademia di Firenze, il Contemporary Art Center di Vilnius in Lituania), con spazi no-profit, gallerie private italiane ed estere, residenze d'artista. In ambito critico ha scritto e scrive per testate d'arte quali ATP Diary, Artribune, Exibart, Flash Art, inoltre per cataloghi e riviste. Insegna all'interno di master a tema l'organizzazione di eventi culturali, ha partecipato in qualità di relatore a convegni, presentazioni, incontri divulgativi e di approfondimento.
* Apertura ore 20.45. Il Centro Pecci garantisce fino a 150 posti a sedere, esauriti i quali sarà possibile assistere alla conferenza in piedi.
Ingresso
5€ singolo incontro
4€ soci Unicoop Firenze
Ingresso libero per soci Centro Pecci 2018, disoccupati e studenti di ogni ordine e grado (documentati).
I biglietti non sono prenotabili
Coordinamento: Mario Pagano con Sabina Bassetto
Viale della Repubblica, 277, Prato
Ingresso
5€ singolo incontro
4€ soci Unicoop Firenze
Ingresso libero per soci Centro Pecci 2018, disoccupati e studenti di ogni ordine e grado (documentati).
I biglietti non sono prenotabili
Coordinamento: Mario Pagano con Sabina Bassetto