Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente e per ricavare informazioni statistiche anonime delle visite alle pagine. Per maggiori informazioni consulta la nostra cookie policy
OK, ho capito

Drive My Car di Ryûsuke Hamaguchi

#Top5 2021

FILM / CENTRO PECCI CINEMA #TOP5 2021



3—20 febbraio 2022

(Doraibu mai kâ; Giappone, 2021)179'; v. or. sott. it. e vers. it

Con Hidetoshi Nishijima, Toko Miura, Reika Kirishima

condividi



informazioni

Acquista il tuo biglietto online. Clicca qui!


SPETTACOLI

giovedì 3 febbraio ore 17.30 - vers. it
venerdì 4 febbraio ore 21.00 - v. or. sott. it
sabato 5 febbraio ore 21.15 - vers. it
domenica 6 febbraio ore 11.00 - v. or. sott. it; ore 17.00 - vers. it
mercoledì 9 febbraio ore 21.00 - v. or. sott. it

sabato 12 febbraio ore 16.00 - v. or. sott. it

domenica 13 ore febbraio 15.15 - vers. it

domenica 20 febbraio ore 15.15 - vers. it

 


 

Yûsuke Kafuku, un attore e regista che ha da poco perso la moglie per un'emorragia cerebrale, accetta di trasferirsi a Hiroshima per gestire un laboratorio teatrale. Qui, insieme a una compagnia di attori e attrici che parlano ciascuno la propria lingua (giapponese, cinese, filippino, anche il linguaggio dei segni), lavora all'allestimento dello Zio Vanja di Cechov. Abituato a memorizzare il testo durante lunghi viaggi in auto, Kafuku è costretto a condividere l'abitacolo con una giovane autista: inizialmente riluttante, poco alla volta entra in relazione con la ragazza e, tra confessioni e rielaborazione dei traumi (nel suo passato c'è anche la morte della figlia), troverà un modo nuovo di considerare sé stesso, il proprio lavoro e il mondo che lo circonda.

"Guidala tu, la mia auto. È una Saab Turbo, rossa. È lì che sono abituato a esercitare la mia memoria, dei copioni teatrali da imparare e da recitare, del mio privato, di mia moglie. In quest'auto ci sono io. Non è una semplice protezione dal mondo, o un banale involucro, o una mia protesi: è in verità il mio sguardo, e proprio per questo motivo sul sedile del “guidatore” non deve esserci nessun altro. Tuttavia faccio un'eccezione. Prendimi, accompagnami, portami a destinazione. Come a dire: nel mio sguardo entri anche tu. E allora capisco che nei miei viaggi in solitudine, nelle lunghe soste dalla realtà passate al volante, ho sempre dato troppo per scontato. Ho dato per scontati i tradimenti di mia moglie, il suo comunque indiscusso ed eterno amore per me, la mia devozione nei suoi confronti, il rimpianto per la sua morte, i dubbi e le ipotesi, i se e i forse, e anche il mio lavoro. Adesso però ci sei tu, una ragazza di ventitré anni, e mia figlia, se fosse ancora viva, avrebbe la tua età. Quando mi chiedono com'è la tua guida, nonostante le mie perplessità iniziali, non posso che rispondere: favolosa. Perché tu hai imparato da giovanissima, avanti e indietro con tua madre, che, stanca e esasperata, ti calciava da dietro sul sedile se prendevi un dosso troppo bruscamente. Guidare, l'ho inteso, per te è stato anche elaborare un lutto, una colpa inconfessata, un'infanzia molto difficile. Siamo sulla stessa auto, tu e io, ed è in questi percorsi che capisco, e so bene che capisci anche tu, che nonostante tutto dobbiamo vivere. Al di là del dolore. E oltre qualunque finzione, anche la più adeguata a questo nostro presente, come per esempio quella del testo di Zio Vanja. Poco importa dunque che l'arte rappresenti la realtà, non è una grande novità: ciò che mi preme, dopo averti concesso la guida della mia Saab, è avere compreso a fondo quanto l'idea di comunità e di complicità, perfino con lingue incompatibili l'una con l'altra (ma è un'incompatibilità tutta di superficie), sia fondamentale anche per dare risposte a questa nostra identità così disastrata. Non c'è riposo e non ci sono riscontri nell'isolamento. Se fossi tuo padre, ti abbraccerei per dirti che non c'è niente di cui devi vergognarti del tuo passato. Se fossi mia figlia, ti direi grazie.
Tratto da un racconto di Murakami Haruki contenuto nella raccolta Uomini senza donne, Drive My Car non è un film teatrale, e non è un film sul teatro. È un'opera invece di eterni rimandi, dove i chiarimenti sono lasciati in forma di ricerca ininterrotta, e dove il completamento dell'io più irrisolto, del sé più fragile, appartiene alla meravigliosa scoperta di un altro io altrettanto insoluto. Qualcosa di più di un'amicizia: quella tra l'autore teatrale Kafuku Yusuke (Nishijima Hidetoshi) e la sua giovane autista Watari Misaki (Miura Toko) è appunto una reciproca remissione, lui vedovo, lei nel ricordo ingombrante della morte della madre dalla doppia personalità. Čechov e i tragitti sulla Saab rossa vanno in scena a Hiroshima, e chiaramente la geografia – intesa anche quale geografia dello spirito – è significativa: tuttavia Hamaguchi Ryusuke è terso, il passato ha un volto e un nome, il futuro ne deve avere altri. E in una conclusione quasi eastwoodiana aggiornata ai nostri tempi pandemici, questo capolavoro trova nello spazio fuori e dentro l'auto, grande e piccolo, insonorizzato e aperto, la ragione più importante per guardare al domani, e anche alle immagini del domani: trova finalmente la sensibilità della requie, ed è finanche assordante, tanto è serena." (Pier Maria Bocchi, cineforum.it, 13 luglio 2021)

 


 

Acquista il tuo biglietto online. Clicca qui!


SPETTACOLI

giovedì 3 febbraio ore 17.30 - vers. it
venerdì 4 febbraio ore 21.00 - v. or. sott. it
sabato 5 febbraio ore 21.15 - vers. it
domenica 6 febbraio ore 11.00 - v. or. sott. it; ore 17.00 - vers. it
mercoledì 9 febbraio ore 21.00 - v. or. sott. it

sabato 12 febbraio ore 16.00 - v. or. sott. it

domenica 13 ore febbraio 15.15 - vers. it

domenica 20 febbraio ore 15.15 - vers. it


Centro Pecci Cinema #Top5 2021
Dopo varie sollecitazioni da parte del pubblico di Centro Pecci Cinema, torna la rassegna sui cinque migliori film del 2021. Sono i film usciti nelle sale italiane nel 2021 che ci hanno colpito maggiormente quanto a originalità narrativa ed espressiva, a coraggio autoriale nella ricerca sull'immagine filmica e a consapevolezza e padronanza della messa in scena.
 
L'ordine dei film è rigorosamente alfabetico.
Partiamo con uno dei film universalmente più apprezzati da critica e pubblico: Drive My Car, del regista giapponese Ryûsuke Hamaguchi, in assoluto tra i nuovi autori più interessanti di tutto il cinema asiatico. Il regista ha vinto la Palma d'Oro come Miglior Sceneggiatore al Festival di Cannes 2021 e recentemente il Golden Globe come Miglior Film Straniero. Poi sarà la volta de Il potere del cane, il nuovo film della grande regista neozelandese Jane Campion, premiata all'ultimo Festival di Venezia con il Leone d'Argento - Premio Speciale per la Regia e recentemente con i Golden Globe per il Miglior Film Drammatico e la Miglior Regista. Il terzo appuntamento sarà con Sesso sfortunato o bugie porno, Orso d'Oro al Festival di Berlino 2021, di Radu Jude, uno dei registi di punta del nuovo cinema rumeno e europeo. Dopo toccherà al film vincitore della Palma d'Oro come Miglior Film al Festival di Cannes 2021, Titane, della regista francese Julia Ducournau, una delle opere più discusse e controverse - ma anche più straordinarie, aggiungiamo noi - degli ultimi anni. Chiuderemo con Ultima notte a Soho, il film più recente di quel geniaccio di Edgar Wright, tra i registi che oggi sanno muoversi con più disinvoltura e consapevolezza cinefila tra i generi cinematografici.
Buona visione.


Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Acquista il tuo biglietto online. Clicca qui!


SPETTACOLI

giovedì 3 febbraio ore 17.30 - vers. it
venerdì 4 febbraio ore 21.00 - v. or. sott. it
sabato 5 febbraio ore 21.15 - vers. it
domenica 6 febbraio ore 11.00 - v. or. sott. it; ore 17.00 - vers. it
mercoledì 9 febbraio ore 21.00 - v. or. sott. it

sabato 12 febbraio ore 16.00 - v. or. sott. it

domenica 13 ore febbraio 15.15 - vers. it

domenica 20 febbraio ore 15.15 - vers. it



condividi