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Francesco Bonami

La fine dell'arte contemporanea

TALK / CAMBIAMENTI



10 febbraio 2015 h 18:00

In dialogo con Fabio Cavallucci

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informazioni

Si è concluso il ciclo dell’arte contemporanea? Ci sarà ancora spazio nei musei per quadri e sculture? La morte dell’arte è stata più volte annunciata. Nonostante questo è ancora in buonissima salute. Ma l’arte così come la conosciamo sta cambiando drammaticamente. È stato da poco tradotto in Italia il libretto dal titolo Dopo l’arte di David Joselit, già professore di Storia dell’Arte all’Università di Yale e dal 2014 alla guida del Ph.d Program di Storia dell’Arte di The City University of New York, che traccia un’analisi sull’arte contemporanea, in cui l’opera d’arte passa dall’epoca della sua riproducibilità tecnica all’epoca della proliferazione delle Reti. Il critico e curatore Francesco Bonami, tra i pochi ad aver compreso l’importanza di divulgare l’ostica arte contemporanea a un pubblico generalista, in conversazione con Fabio Cavallucci, direttore del Centro Pecci, affronta questi temi “azzardando” previsioni sul futuro dell’arte.

 

Francesco Bonami è stato curatore dal 1999 al 2008 del Museum of Contemporary Art di Chicago, direttore della 50ª edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 2003, dove ha condiviso la curatela con altri curatori, il critico di origini fiorentine, è un addetto ai lavori sui generis: attivo divulgatore del contemporaneo, prolifico scrittore, con un’allergia all’accademismo “ortodosso” e una grande qualità, l’ironia. Infatti, due dei suoi fortunati volumi dedicati a scardinare i luoghi comuni sull’arte contemporanea s’intitolano Potevo farlo anch’io e Dopotutto non è brutto. In uscita a maggio per Electa, Bonami dell’arte. L’arte contemporanea in poche parole,  dove Bonami racconta il sistema dell'arte, alla luce dei nuovi scenari globali, attraverso l’incontro con ottanta dei suoi protagonisti: artisti, critici e galleristi.


Cambiamenti

Le grandi svolte che il mondo sta attraversando, sia sul versante sociale che su quello politico, economico e tecnologico, nella considerazione dell’arte come mezzo per comprendere – ed eventualmente cambiare – il mondo. Una serie di incontri con alcune personalità internazionali particolarmente attente ai problemi della contemporaneità, per suggerire una mappa di riferimenti sui cambiamenti globali.



Dove
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato


Ingresso
libero

 

Contatti
T. +39 0574 5317
info@centropecci.it



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