Frankenstein Junior di Mel Brooks in versione restaurata
con Gene Wilder, Peter Boyle, Marty Feldman, Teri Garr, Cloris Leachman
(Usa, 1974) 106' - vers. it. restaurata
Spettacoli
mercoledì 1 marzo, ore 17.15, 19.15 e 21.15 - vers. it.
“Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”, “Potrebbe essere peggio…potrebbe piovere”, ”Se-da-ta-vo??”: sono solo alcune delle esilaranti battute entrate nella memoria dei fan di Frankenstein Junior.
Per tutti gli appassionati del Dottor Frederick Frankenstein, discendente del famoso barone Victor, il capolavoro comico di Mel Brooks, con l’indimenticabile doppiaggio di Oreste Lionello, torna nelle sale italiane con la Frankenstein Junior Night al cinema, in attesa del 50esimo anniversario del film uscito nel 1974.
"Il dottor Frankenstein, nipote del celeberrimo medico, è un affermato neurochirurgo che vive e insegna in una università negli Stati Uniti ed è impegnato a far dimenticare la sua discendenza dal creatore della Cosa. Un giorno però riceve l'invito a recarsi nel castello del nonno in Transilvania a causa di un lascito testamentario. Finisce così per essere attratto dall'atmosfera del luogo, scopre il polveroso laboratorio in cui venne portato a termine l'esperimento e decide di tentare a sua volta l'impresa trafugando un cadavere per restituirgli la vita.
L'eclettismo parodistico di Mel Brooks gli fa realizzare nello stesso periodo Mezzogiorno e mezzo di fuoco e Frankenstein Junior ma è il secondo destinato a rimanere nella storia del cinema. Perché in questo caso riesce ad andare ben oltre alla parodia grazie forse anche alla collaborazione di Gene Wilder alla sceneggiatura. La cura dei particolari è segno dell'amore che Brooks prova per il cinema che vuole prendere amabilmente in giro. Le location sono un continuo rimando ai tempi che furono. L'arrivo del treno alla stazione viene girato sul set di Prigionieri del passato, il furto del cadavere è collocato vicino alla chiesa in cui Greer Garson si sposava ne La signora Miniver e l'assalto degli abitanti del villaggio fa uso del set de I fratelli Grimm. Ma c'è di più: per il laboratorio Brooks richiama in servizio Ken Strickfanden (all'epoca ottantenne) che era stato scenografo sul set del film di Whale.
Tutto questo, unito a una straordinaria fotografia in bianco e nero e all'uso di musiche utilizzate nelle colonne sonore dell'epoca, conferma l'attenzione quasi maniacale nella ricostruzione del clima giusto. Su questa base si innerva un umorismo che non vuole essere dissacrante e che lascia trapelare la nostalgia senza però frenare la comicità.
Questa si dispiega grazie a un Wilder la cui nevrotica calma apparente ha modo di esplicitarsi in tutte le sue varianti sostenuta com'è dai coprotagonisti tra i quali spiccano gli occhi indimenticabili di Marty Feldman, Igor da antologia con gobba mobile in grado di permettersi degli sguardi in macchina che ricordano allo spettatore che la sua complicità è necessaria per un divertimento che è però comunque assicurato e resiste nel tempo." (Giancarlo Zappoli, mymovies.it)
Viale della Repubblica, 277, Prato
1 marzo, ore 17.15, 19.15 e 21.15