di Eric Rohmer
Retrospettiva Eric Rohmer
con Arielle Dombasle, Beatrice Romand, André Dussollier
(Francia, 1982)
durata: 97'
I film della rassegna sono in versione restaurata, digitalizzata e in lingua originale francese con sottotitoli italiani.
Spettacoli
giovedì 10 ottobre, ore 21.15 (v. or. sott. it.)
venerdì 11 ottobre, ore 17.15 (v. or. sott. it.)
domenica 13 ottobre, ore 16.10 (v. or. sott. it.)
Sabine, venticinquenne, vive a Parigi e ha una relazione con un uomo sposato. Un giorno, mentre stanno facendo l'amore a casa di lui, squilla il telefono: sono la moglie e il figlio che lo chiamano. Sabine è turbata da questo avvenimento e se ne va annunciando che ha deciso di sposarsi. Da quel momento, pur non sapendo chi sarà il consorte, la decisione è presa.
«Quale mente non divaga? Chi non fa castelli in aria?»
Jean La Fontaine
Per questo film è Jean de la Fontaine a concedere il motto che racchiude il significato del film: “Quale mente non divaga? Chi non fa castelli in aria?“. La protagonista è Sabine, la quale, stanca di inseguire l’uomo di cui è innamorata, decide di ricominciare la propria vita mettendo al primo posto la sua felicità. La donna è attanagliata dal desiderio di trovare l’amore e creare una famiglia, ma rischia di precipitare in un circolo vizioso senza una reale prospettiva per il futuro. Il proverbio si riferisce al fatto che la protagonista ripone la sua fiducia nelle persone sbagliate, fantasticando su una vita che non le si addice.
Éric Rohmer, pseudonimo di Jean Marie Maurice Schérer, è stato uno dei registi di punta della Nouvelle Vague francese, quel movimento che tra la fine degli anni cinquanta e tutti gli anni sessanta del secolo scorso ha provato a cambiare certe tendenze del Cinema francese, e non solo, che non tenevano al centro della produzione e creazione dell'opera filmica la figura del regista, per loro da chiamarsi autore. Formatosi come critico cinematografico presso i Cahiers du Cinéma, come i suoi colleghi esordisce nel lungometraggio a fine anni cinquanta e la grande maggior parte dei suoi film è divisa in cicli narrativi: "Commedie e Proverbi" (1981-1987) viene dopo "Sei Racconti morali" (1962-1972) e prima de "I racconti delle quattro stagioni" (1990-1998). Nel 1980 insieme a Barbet Schroeder fonda la sua casa di produzione, Les Films du Losange, con la quale realizzerà il famoso ciclo di film Commedie e proverbi, in cui ogni storia racchiude un proverbio popolare o una citazione letteraria portatrice di una morale ben precisa.
Viale della Repubblica, 277, Prato
Spettacoli
10 ottobre, ore 21.15 (v. or. sott. it.)
11 ottobre, ore 17.15 (v. or. sott. it.)
13 ottobre, ore 16.10 (v. or. sott. it.)